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Le regole in adolescenza

Adolescenza, qual è l’importanza delle regole?

La ricerca come base per educare

L’attività di ricerca di Fondazione Patrizio Paoletti si fonda sull’idea che un aggiornamento costante e l’adozione di metodi educativi sempre più efficaci dipendano in larga misura dalla conoscenza scientifica delle specificità di ogni età evolutiva.

La riorganizzazione cognitiva del cervello

Ad esempio, i disagi e i comportamenti talvolta irrazionali che spesso emergono durante l’adolescenza – in particolare nei ragazzi di età compresa tra i 13 e i 20 anni – sono legati a una “riorganizzazione cognitiva” che interessa il cervello in questa fase.

La conferma di questa ipotesi, già ampiamente presente nella letteratura psicologica e neuroscientifica, arriva dalla ricercatrice Eveline Crone, docente di Psicologia dello sviluppo alle università olandesi di Leida e Amsterdam.

Il ruolo delle emozioni e della razionalità

Attraverso osservazioni condotte con la risonanza magnetica, la professoressa Crone ha fornito ulteriori prove di questo processo nel cervello degli adolescenti. La sua ricerca ha fatto emergere anche un altro aspetto importante: durante l’adolescenza si verifica un forte sbilanciamento tra le emozioni e la razionalità.

Le aree cerebrali responsabili del controllo dei pensieri e delle azioni, infatti, maturano completamente soltanto dopo i 20 anni, mediamente intorno ai 22.  Contemporaneamente, gli ormoni della pubertà stimolano aree cerebrali legate alle emozioni, rendendo più difficile l’equilibrio tra emotività e pensiero razionale.

Le conseguenze di questo squilibrio

Questo squilibrio tra intelligenza emotiva, intelligenza motoria e intelligenza razionale comporta sia rischi che opportunità. Da un lato, può portare a comportamenti impulsivi e a scelte azzardate. Dall’altro, rappresenta anche un momento di grande crescita e di scoperta, in cui possono emergere nuove passioni e interessi.

Tutto sta nel riuscire a fornire all’adolescente un sostegno dall’esterno, in grado di controbilanciare questa “carenza razionale”.

Il sostegno degli adulti: un ruolo chiave

Entrano così in gioco gli educatori e, in primo luogo, i genitori. Secondo la professoressa Crone, il compito degli educatori è quello di stabilire regole chiare e coerenti.

Queste regole sono fondamentali per fornire al ragazzo un punto di riferimento saldo, che con ogni probabilità verrà messo in discussione, ma che resta essenziale come guida e confine entro cui muoversi.

Regole flessibili e spazi di autonomia

Naturalmente, queste regole non devono essere troppo rigide. Devono lasciare ai ragazzi uno spazio di autonomia utile a permettergli di scoprire il mondo con i loro occhi, di coltivare nuove passioni e di allenare il ragionamento.

Un equilibrio tra fermezza e flessibilità consente di creare un ambiente educativo capace di nutrire la crescita e la scoperta, accompagnando i ragazzi nella costruzione della propria identità.

Il valore della ricerca per educare

Ogni fase della crescita ha le sue peculiarità e le sue necessità educative. La ricerca scientifica (neuroscientifica, psicologica e pedagogica) è fondamentale per comprendere questo processo e aiutarci a conoscere e guidare l’evolversi delle capacità cognitive in ogni età dell’individuo.

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