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Prevenzione primaria e salute globale della donna

L’importanza degli stili di vita per la prevenzione oncologica e la salute del corpo e della mente

È appena terminato ottobre, il mese dedicato in tutti i Paesi del mondo alla prevenzione del tumore al seno, quello più diffuso nella donna, secondo il Ministero della Salute. Negli ultimi 2-3 decenni si è osservata una diminuzione della mortalità dello 0,8%/anno, mentre è sempre più evidente l’importanza della prevenzione primaria. Sani stili di vita, oltre a ridurre il rischio di malattia, migliorano la salute globale della donna. Attraverso la prevenzione del tumore al seno in piccoli atti quotidiani, dal movimento all’alimentazione, la donna può contribuire a proteggere anche la sua salute fisica, emotiva e addirittura cognitiva.

Trattamento e prevenzione

I progressi terapeutici, con la scoperta e l’utilizzo di trattamenti chirurgici sempre meno invasivi e di farmaci sempre più efficaci, hanno contribuito in modo decisivo a migliorare la prognosi delle donne affette da tumore al seno. Secondo i dati del report I numeri del cancro in Italia 2023, nel nostro Paese sono 834mila le donne che vivono in seguito a una diagnosi di tumore della mammella. Il miglioramento della prognosi è da riferire anche all’efficacia dei programmi di prevenzione secondaria, ossia quella serie di interventi e screening che premettono di diagnosticare precocemente la malattia, quando è ancora possibile un trattamento di successo.

Trattamento e prevenzione

Nonostante sia evidente l’efficacia dei nuovi trattamenti farmacologici e chirurgici e dei programmi di prevenzione secondaria, un ruolo fondamentale è giocato dalla prevenzione primaria, che riduce la probabilità di sviluppo della patologia e migliora la salute globale femminile. La prevenzione primaria si gioca attraverso preziose modificazioni dello stile di vita. Queste includono:

  • mantenere un normale peso corporeo, che significa che l’Indice di Massa Corporea (calcolato come kg di peso/altezza in metri al quadrato) deve essere inferiore a 25. Infatti, il tessuto adiposo produce estrogeni, gli ormoni che possono provocare la trasformazione cancerosa delle cellule del seno, stimolandone la crescita.
  • praticare regolare attività fisica: oltre ad aumentare il dispendio calorico, fondamentale nel controllo del peso, l’attività fisica potenzia l’attività del sistema immunitario, quello che difende l’organismo dagli agenti estranei, tra cui vanno incluse anche le cellule che si trasformano in cancerose. Una camminata veloce di almeno 30 minuti per 5 giorni alla settimana è quanto raccomandano le Linee Guida. Aggiungere a questo programma altra attività aerobica più vigorosa esercita ulteriori benefici.
  • limitare o abolire il consumo di alcol: l’alcol contenuto in qualunque bevanda alcolica aumenta il rischio di cancro, in quanto aumenta i livelli di estrogeni e danneggia il DNA cellulare, il che può dare origine a cellule cancerose. Le quantità massime consentite per la donna sono di 1 unità alcolica al giorno (=1 bicchiere di vino, oppure di birra, oppure di aperitivo oppure di superalcolico), seppure non esista una dose minima di alcol considerata sicura.
  • consumare una dieta ricca di cibi vegetali naturali (cereali integrali, legumi, verdura, frutta, frutta secca e semi oleaginosi). Un elevato consumo di questi cibi è associato a un ridotto rischio di tumore al seno. Il loro abbondante contenuto di fibre permette di ridurre i livelli di estrogeni circolanti (che stimolano la crescita delle cellule tumorali) e controllare l’appetito. Unitamente al ridotto contenuto di grassi, che abbattono le calorie assunte, risulta così più facile ridurre e mantenere un peso corporeo normale. Inoltre, l’elevato contenuto in antiossidanti dei cibi vegetali naturali contrasta i danni al DNA che danno origine al tumore. Tra i legumi, ricordo che la soia non solo è consentita, ma potrebbe addirittura risultare protettiva nel ridurre il rischio di sviluppare il tumore e nelle recidive.

Queste modifiche allo stile di vita non solo riducono il rischio di sviluppare la specifica patologia, ma proteggono tutta la salute globale della donna: fisica, emotiva e persino cognitiva. L’attività fisica e l’alimentazione contribuiscono infatti a proteggere il benessere psicologico e a prevenire la neurodegenerazione, migliorando il benessere del corpo e della mente.

Luciana BaroniLuciana Baroni è Neurologo, Geriatra, Fisiatra, Nutrizionista esperta in alimentazione a base vegetale. Socio fondatore e Presidente in carica di S.S.N.V. Ideatrice del metodo del PiattoVeg.
IG @dr_luciana.baroni

 

 

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