Skip to main content

Salute mentale

Salute mentale

Cosa si intende per salute mentale?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute mentale può essere definita come:

…uno stato di benessere psichico che consente alle persone di far fronte agli stress della vita, di realizzare le proprie capacità, di imparare e lavorare bene e di contribuire alla propria comunità. È una componente integrante della salute e del benessere che sta alla base delle nostre capacità individuali e collettive di prendere decisioni, costruire relazioni e plasmare il mondo in cui viviamo. La salute mentale è un diritto umano fondamentale. Ed è fondamentale per lo sviluppo personale, comunitario e socio-economico.

La salute mentale è più che l’assenza di disturbi mentali. Esiste un continuum complesso, che viene vissuto in modo diverso da una persona all’altra, con vari gradi di difficoltà e disagio e con esiti sociali e clinici potenzialmente molto diversi.

Le condizioni di salute mentale comprendono disturbi mentali e disabilità psicosociali, nonché altri stati mentali associati a un disagio significativo, a una compromissione del funzionamento o al rischio di autolesionismo. È più probabile che le persone con problemi di salute mentale sperimentino livelli inferiori di benessere mentale, ma non è sempre o necessariamente così. (1)

Quali sono i fattori di protezione e i fattori di rischio per la salute mentale?

Possono essere diversi i fattori che contribuiscono a determinare lo stato di salute mentale, sia a livello individuale che sociale e questi possono, inoltre, variare in modo soggettivo, cosicché i singoli possono avere interazioni differenti con i diversi fattori.

Fattori di rischio

Tra i fattori di rischio psicologici e biologici individuali, troviamo:

  • le capacità emotive scarsamente sviluppate
  • l’uso di sostanze
  • la genetica

Tra i fattori di rischio ai livelli sociale, economico, geopolitico e ambientale, troviamo:

  • la povertà
  • la violenza
  • la disuguaglianza
  • la deprivazione ambientale

Sebbene la promozione della salute mentale richieda un’attenzione lungo tutto il corso della vita, ci sono fasi dello sviluppo che sono particolarmente vulnerabili, specialmente la prima infanzia. Ad esempio, è noto che un’educazione eccessivamente dura e le punizioni fisiche compromettono la salute mentale dei bambini, come pure che il bullismo è tra i principali fattori di rischio per la salute mentale di infanti e adolescenti.

Fattori protettivi

I fattori protettivi della salute mentale vengono definiti come quelli in grado di rafforzare la resilienza. A livello individuale, tra i fattori protettivi troviamo:

  • le capacità e caratteristiche sociali ed emotive
  • pratiche meditative ed altre per la cura di sé
  • istruzione di qualità
  • lavoro dignitoso

A livello sociale, troviamo, tra gli altri:

  • ambiente familiare equilibrato
  • interazioni sociali positive
  • quartieri sicuri
  • coesione della comunità

Occorre, inoltre, considerare che rischi per la salute mentale e fattori protettivi possono essere individuati anche su vasta scala. Le minacce globali aumentano il rischio per intere popolazioni e comprendono le recessioni economiche, le epidemie, le emergenze umanitarie, gli sfollamenti forzati e la crescente crisi climatica.

Il contesto emergenziale

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con l’emergenza sanitaria prima ed ora con quella di una guerra internazionale, siamo entrati in una ulteriore forma di emergenza sociale/psichica per cui sono aumentati in modo esponenziale i disturbi mentali

    • Incremento delle patologie depressive: +27%
    • 1 persona su 8 al mondo soffre di disturbi mentali
    • nel mondo 300 milioni di persone soffrono di ansia
    • 280 milioni di depressione (in Italia 3,5 Milioni)
    • 64 milioni di persone cui è stato diagnosticato un disturbo bipolare
    • 700.000 sono le persone che ogni anno si tolgono la vita (3000 persone/gg)

In particolare negli adolescenti sono aumentati i casi di disturbo mentale, con un +40% di fenomeni di autolesionismo, isolamento, abbandono e disagio scolastico:

      • 1 adolescente su 7 convive con il disturbo mentale
      • Oggi si stima che solo in Italia sono 2 Milioni i bambini e gli adolescenti che non studiano (o lavorano)
      • Sono in costante aumento i ricoveri per casi di ansia e depressione presso i reparti di pronto soccorso psichiatrici (+25% Ospedale Bambino Gesù)
      • Il suicidio rappresenta la seconda causa di morte per i giovani
      • Forte aumento di ricorso al supporto telefonico ed SOS come telefono amico / giallo / azzurro;

È stato stimato che il costo sociale della salute mentale (depressione, abbandono scolastico, minore occupazione e produttività) si aggiri attorno al 4% del PIL mondiale.

Le principali teorie mediche e psicologiche e gli studiosi che hanno indagato lo sviluppo normale e patologico dell’individuo

Per comprendere come si possa lavorare allo sviluppo di interventi volti a migliorare la sua salute mentale in ottica sia preventiva sia curativa, gli studiosi si sono mossi da un approccio puramente biomedico (il più antico, che possiamo far risalire a Cartesio) a uno bio-psico-sociale, che unisce i piani di indagine: biologico-sintomatologico, psicologico e socio-relazionale.

In questo passaggio, che risulta in recenti approcci integrati – come lo studio dimensionale e categoriale di personalità – non si può non citare gli studi di matrice intrapsichica e psicoanalitica (iniziati alla fine del 1800), quelli cognitivo-comportamentali (dalla fine del 1950) e quelli psico-relazionali (dagli anni ’60).

Ecco alcuni Autori fondamentali:

  • Area comportamentista, darwiniana e cognitivista:
    • Ivan Pavlov (1849-1936) con gli studi sul condizionamento;
    • Jean Piaget (1896-1980) studiò le relazioni che si formano tra l’individuo che conosce e il mondo che cerca di conoscere. I suoi due concetti più importanti dell’epistemologia genetica sono le invarianti funzionali e le strutture;
    • Frederick Skinner (1904 – 1990) con gli studi su: rinforzo positivo o negativo;
    • James Baldwin (1861-1934) che approfondì, in ottica evolutiva, la psicologia genetica darwiniana;
    • Aaron Beck (1921 – 2021) che ha sviluppato la teoria cognitiva che ha permesso la strutturazione di diverse tecniche per l’intervento sul sintomo psicopatologico;
    • Albert Bandura (1925 – 2021) ha studiato il ruolo centrale dei processi cognitivi, vicari, autoregolativi e autoregolanti nel coping e nell’adattamento umano;
    • Alan Kazdin (nato nel 1945) si è principalmente focalizzato sul connubio tra clinica e ricerca, sviluppando linee guida per la metodologia di valutazione dell’efficacia dell’intervento.
  • Area fenomenologica e psicodinamica:
    • Edmund Husserl (1859-1938) che, basandosi sulla fenomenologia, sostiene che l’indagine filosofica inizia con i fenomeni della coscienza e che solo i fenomeni della coscienza possono rivelarci l’essenza delle azioni;
    • Alfred Adler (1870-1937): secondo la sua scuola di psicologia individuale, pulsioni, sentimenti, emozioni, memoria, inconscio e tutti i processi sono subordinati allo stile di vita;
    • Sigmund Freud (1856-1939) studiò, attraverso la teoria psicoanalitica, lo sviluppo della personalità e la motivazione umana;
    • Carl Jung (1875-1961) revisionò la teoria psicoanalitica freudiana ponendo particolare attenzione all’interpretazione dei sogni e alla sotto-tipizzazione della personalità;
    • Anna Freud (1895-1982) è stata una specialista della psicoanalisi infantile.
  • Area relazionale e dell’attaccamento:
    • John Bowlby (1907-1990) formulò la teoria dell’attaccamento come modo di concettualizzare, in particolare, il legame del bambino con la madre;
    • Mary Ainsworth (1913 -1999) dedicò tutta la vita alla ricerca sulle relazioni tra neonato e madre. Ha esteso la sua ricerca sull’attaccamento oltre l’infanzia, esaminando altri legami affettivi durante il ciclo di vita.
  • Area degli approcci integrati:
    • Viktor Frankl (nato nel 1905) ha sviluppato una teoria sulla “ricerca di senso da parte dell’uomo”;
    • Martin Seligman (nato nel 1942) ha riformulato il modello dell’impotenza appresa, sostenendo che le attribuzioni regolano l’espressione dell’impotenza. Più recentemente, ha sviluppato e implementato le applicazioni della “Psicologia positiva”.

 

Bibliografia
  • Cohen, B. M. (Ed.). (2017). Routledge international handbook of critical mental health. Routledge.
  • Coppock, V., & Hopton, J. (2002). Critical perspectives on mental health. Routledge.
  • Corsini, R. J. (1999). The dictionary of psychology. Psychology Press.
  • Davidson, G., Campbell, J., Shannon, C., & Mulholland, C. (2017). Models of mental health. Bloomsbury Publishing.
  • Di Giuseppe, T. et al. (2022). Envisioning the future and the 10 keys for resilience. In RESILIENCE FOR THE FUTURE. An international roundtable to promote resilience in times of the COVID-19 pandemic. https://elearning.fondazionepatriziopaoletti.org/resilience-for-the-future-in-time-of-pandemic-da-covid-19-an-international-round-table
  • Engel, G. L. (1981). The clinical application of the biopsychosocial model. In The Journal of Medicine and Philosophy: A Forum for Bioethics and Philosophy of Medicine (Vol. 6, No. 2, pp. 101-124). Oxford University Press.
  • Fawcett, B., & Karban, K. (2005). Contemporary mental health: Theory, policy and practice. Psychology Press.
  • Horwitz, A. V., & Scheid, T. L. (Eds.). (1999). A handbook for the study of mental health: Social contexts, theories, and systems. Cambridge University Press.
  • Millon, T., & Davis, R. D. (1997). The MCMI–III: present and future directions. Journal of personality assessment, 68(1), 69-85.
  • Regier, D. A., Narrow, W. E., Kuhl, E. A., & Kupfer, D. J. (2009). The conceptual development of DSM-V. American Journal of Psychiatry, 166(6), 645-650.
  • Rosenzweig, M. R., & Pawlik, K. (2000). The international handbook of psychology. The International Handbook of Psychology, 1-672.
  • Scheid, T. L., & Wright, E. R. (2017). A handbook for the study of mental health: Social contexts, theories, and systems. Cambridge University Press.
Sitografia
  • (1) World Health Organization – Mental Health: Strengthening our response https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/mental-health-strengthening-our-response (consultato nel febbraio 2023)
  • UNICEF – Necessario tutelare e salvaguardare la salute mentale e il benessere psicosociale di bambini e giovani
    https://www.unicef.it/media/necessario-tutelare-e-salvaguardare-la-salute-mentale-e-il-benessere-psicosociale-di-bambini-e-giovani/
  • Ministero della Salute – Che cos’è la salute mentale?  – https://www.salute.gov.it/portale/saluteMentale/dettaglioContenutiSaluteMentale.jsp?lingua=italiano&id=171&area=salute%20mentale&menu=vuoto (consultato nel febbraio 2023)

Subscribe to the newsletter