
Il superpotere dell’estate: rallentare, scoprirsi, rinnovarsi
Come la noia può diventare un motore interiore
C’è qualcosa di strano nel silenzio delle giornate estive: la solitudine della spiaggia senza corse frenetiche, il telefonino che squilla meno, i social che sembrano staccare la spina. E dentro tutto questo, emerge il superpotere dell’estate, una compagna inattesa: la noia. Quella sensazione di spazio vuoto che inizialmente spaventa, ma che, se ascoltata, può diventare un’opportunità. È proprio dalla noia, dal vuoto, che nasce spesso il desiderio di cambiare, di trovare qualcosa di nuovo da provare, mettendosi in gioco.
INDICE
ToggleQuando la noia diventa stimolo: i numeri del tempo libero
Secondo l’ISTAT, nel 2023 il 61,7 % degli italiani con più di 6 anni ha partecipato ad almeno un’attività di intrattenimento fuori casa (cinema, concerti, musei…), ben 12 punti in più rispetto al 2022, avvicinandosi ai livelli pre-pandemici. Anche chi legge liberamente è in crescita: nel 2023 il 40,1 % di persone (6+) ha letto almeno un libro, rispetto al 39,3 % del 2022. Sul fronte sportivo, il 36,9 % svolge attività sportiva nel tempo libero, anche se resta un 37 % che dichiara di non fare alcuna attività fisica.
Per rendere davvero utile la noia estiva, si può iniziare con piccoli gesti quotidiani. Ad esempio, porsi una mini sfida: leggere dieci pagine al giorno, imparare i rudimenti di uno sport nuovo, oppure semplicemente passeggiare in un luogo mai esplorato prima. Non serve fare grandi programmi: l’ideale è alternare momenti completamente “off” — in cui ci si permette di oziare senza sensi di colpa — a brevi attività scelte con cura, che conferiscano ritmo alle giornate e diano soddisfazione. Se invece ci si sente bloccati, nell’apatia, va bene anche concedersi di “non fare” nulla come primo passo per ricaricare le energie e riconnettersi con ciò che conta davvero.
Dalla pausa nasce il desiderio: esperienze come tributi al cambiamento
Quando la mente si libera dal ritmo imposto, emergono nuove curiosità. È nei momenti di apparente inattività che il cervello, libero dalle urgenze, si mette a “giocare”. È proprio in estate, durante quelle ore senza impegni precisi, che può risvegliarsi la creatività latente: c’è chi si iscrive a corsi estivi, chi cambia taglio di capelli, chi apre un blog, chi impara a cucinare o a disegnare. E non è un caso. Secondo diversi studi psicologici (tra cui quelli del neuroscienziato Scott Barry Kaufman), la creatività prospera nei momenti di rilassamento mentale, quando ci si allontana dalle pressioni esterne e si dà spazio all’immaginazione.
Un esempio? Alcune delle migliori idee nella storia della scienza e dell’arte sono nate in momenti di pausa: Newton stava riposando sotto un albero, Archimede era immerso nella vasca e persino J.K. Rowling ha concepito Harry Potter durante un viaggio in treno. La mente libera esplora, crea connessioni, osa. E l’estate, con la sua calma, diventa terreno fertile per queste piccole rivoluzioni quotidiane. Annoiarsi non è un errore: è un innesco. La noia ben gestita è come un seme: invisibile all’inizio, ma capace di trasformarsi in fiori del tutto inaspettati.
OGNI FIRMA CONTA, Dona il tuo 5x1000
"*" indica i campi obbligatori
SOPRATTUTTO LA TUA.
a Fondazione Patrizio Paoletti
CODICE FISCALE 94092660540
5x1000 promemoria SMS
Noia preziosa: quando il vuoto dialoga con l’anima
La noia non è solo uno stimolo mentale: è anche un invito al corpo e alla mente a rallentare. Ed è qui che entrano in gioco le pratiche di ascolto e cura di sé, come la meditazione, la scrittura riflessiva o anche solo il camminare senza meta. Diversi studi scientifici dimostrano che praticare la mindfulness o la meditazione anche solo per 10 minuti al giorno migliora la concentrazione, riduce l’ansia e abbassa i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. In estate, prendersi questi spazi è più semplice: meno traffico, più luce naturale, più tempo per stare all’aria aperta o con sé stessi.
Prendersi cura di sé non significa solo relax: vuol dire imparare ad ascoltarsi davvero. Può voler dire di no a un invito se si ha bisogno di silenzio, oppure decidere di dormire di più, leggere senza obiettivi, farsi una passeggiata in solitudine, o concedersi una giornata intera senza telefono. La noia può essere il primo segnale che qualcosa dentro di noi chiede attenzione: non un nemico da sconfiggere, ma un alleato da ascoltare. E in questo ascolto, spesso, troviamo risposte che la frenesia della routine aveva sepolto sotto strati di “non ho tempo”.
Accogliere l’estate: abbracciare la noia e scegliere di cambiare
Quest’estate, anziché fuggire dalla noia, proviamo ad accoglierla. Facciamole spazio, lasciamole il tempo di dire la sua. Potremmo scoprire, tra un pomeriggio sonnolento e una sera più silenziosa del solito, che dentro di noi si muove qualcosa. Magari un desiderio rimasto in fondo al cassetto. Forse un’idea nuova, o la voglia di ricominciare da un’altra parte. In pratica: chi sa stare nel vuoto, sa anche riconoscere i propri bisogni con più lucidità. Forse è proprio questo il superpotere dell’estate: rallentarci per farci ascoltare meglio.
Così, invece di inseguire sempre qualcosa da fare, potremmo concederci il lusso raro di chiederci semplicemente cosa ci va davvero. E da lì ripartire, anche solo con un piccolo passo, ma nostro.
-
“Annuario statistico italiano 2024 – Istat.” Istat, 19 December 2024, https://www.istat.it/produzione-editoriale/annuario-statistico-italiano-2024/. Accessed 8 July 2025.
-
Work CitedNoi Italia 2025 – home, https://noi-italia.istat.it/. Popolazione e società, Cultura e tempo ibero. Accessed 8 July 2025.
-
Brasini, Maurizio. “Tollerare la noia: un nuovo strumento self-report per una nuova prospettiva sulla “divina indifferenza”. 11 giugno 2025, https://www.stateofmind.it/2025/06/tollerare-noia/. Accessed 8 luglio 2025.
- Foto di Nicholas Mullins su Unsplash
Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità
Alleniamo l'intelligenza emotivaLa prima definizione di Intelligenza Emotiva in quanto tale ... Leggi: che emozione ti suscita questo articolo?