Skip to main content

Stress e pandemia: abbiamo sempre più bisogno del Silenzio

Praticare il silenzio e allenare l’auto-consapevolezza sono azioni-chiave per il nostro benessere individuale e collettivo. Lo hanno spiegato Patrizio Paoletti e gli scienziati intervenuti alla due giorni di ICONS, la Conferenza Internazionale sulla Neurofisiologia del Silenzio, organizzata per la seconda volta in Italia dall’Istituto di Ricerca RINED della Fondazione Patrizio Paoletti e patrocinata dai comuni di Assisi e Nocera Umbra.

Il 26 e il 27 luglio 2021, neuroscienziati, ricercatori ed esperti di meditazione di fama internazionale hanno incontrato Patrizio Paoletti per studiare con un approccio multidisciplinare una condizione ambientale che nella nostra società diventa ogni giorno più rara, ma che può portare grandissimi benefici alla salute psico-fisica. 

Il silenzio e il rumore non sono solo condizioni ambientali, ma sono anche condizioni interiori. Più stimoli riceviamo dall’esterno, più il nostro cervello è impegnato in un rimuginio costante, che aumenta il nostro livello di stress e non ci permette di rispondere lucidamente alle sollecitazioni che riceviamo. Il mondo attuale ci presenta un’enorme quantità di “rumore”, stimoli e informazioni che giungono continuamente nella nostra quotidianità specialmente attraverso il web e le nuove tecnologie. La pandemia ha acuito enormemente questo fenomeno, esponendoci ad altissimi livelli di stress. Pensiamo specialmente alle persone più fragili come i bambini e gli adolescenti, ma anche a tutti i professionisti dell’ambito sanitario che hanno vissuto in prima linea l’emergenza.

L’obiettivo specifico della seconda edizione di ICONS è stato proprio offrire un supporto scientifico contro le difficoltà prodotte dalla pandemia da Covid-19 a caregivers, medici, personale sanitario, insegnanti, genitori e tutti coloro che si occupano delle persone più fragili. L’ottima notizia emersa dalla conferenza è che il silenzio è uno strumento scientificamente testato per imparare a gestire lo stress, migliorare la qualità della vita e delle relazioni sociali. Non solo, ma esistono molte tecniche per allenarlo.

“Le neuroscienze ci confermano il valore dell’auto-consapevolezza in questi tempi di crisi – ha affermato Patrizio Paoletti – È scientificamente provato come frequentare il silenzio e osservare noi stessi favorisca nel nostro cervello i processi del distacco dagli effetti di stress, distanza dalle nostre identificazioni con le problematiche che ci raggiungono e quindi capacità di auto-determinarci a scegliere per noi e per gli altri i comportamenti più vantaggiosi”

Dimostrazioni scientifiche sugli effetti benefici della pratica del silenzio sono arrivate da Mark Elliott (School of Psychology, National University of Ireland). Lo scienziato ha affermato che esistono strutture cerebrali della bellezza, schemi di percezione che si ritrovano anche nelle espressioni più arcaiche dell’umanità e che vengono attivate quando ci troviamo nel silenzio esteriore ed interiore. Ruben Laukkonen (Vrije Universiteit Amsterdam) ha spiegato come, per fare fronte alla crescente complessità, il cervello fa continuamente predizioni. L’alta mole di stimoli che riceviamo oggi fa sì che queste predizioni vengano molto spesso disattese con conseguente sofferenza. Coltivare il silenzio, al contrario, serve a calmare questa attività predittiva e orientarla in modo più consapevole.

Ma come possiamo allenarci al silenzio e all’auto-consapevolezza? Esistono differenti modi per farlo. La meditazione è certamente la pratica più nota, ma ci sono anche tecniche sperimentali che stanno fornendo incredibili risultati. Una di queste è certamente il Quadrato Motor Training (QMT), una meditazione in movimento studiata dall’Istituto di Ricerca RINED della Fondazione Patrizio Paoletti in collaborazione con Università in tutto il mondo. Ne hanno parlato Patrizio Paoletti, ideatore del QMT, Tal Dotan Ben-Soussan (RINED) e Carlo Quattrocchi (Università Campus Bio-Medico di Roma). Tal D. Ben-Soussan ha presentato anche una recentissima ricerca realizzata con i bambini di scuole elementari e medie, su una meditazione silenziosa statica breve e una in movimento, strumenti che si sono rivelati efficaci per compensare con Active break i problemi della troppa staticità a scuola.

Il Prof. Stephen Porges (Kinsey Institute, Indiana University) ha presentato la sua Teoria Polivagale, nota in tutto il mondo, con un focus speciale sulla pandemia, focalizzando la ricerca innata negli esseri umani del silenzio interiore, di sicurezza e di socialità. Il Prof. Narayanan Srinivasan (Indian Institute of Technology e Centre of Behavioural and Cognitive Sciences, University of Allahabad) ha presentato gli effetti del training attentivo e cognitivo sulle emozioni e sul comportamento prosociale. Infine, Rotem Leshem (Department of Criminology, Bar-Ilan University) ha presentato il legame inestricabile tra neural network e social network nei comportamenti pro-sociali tra i giovani.

Pagina ufficiale della conferenza con programma e relatori

Video Conferenza stampa della conferenza

Rassegna stampa:
Radio Vaticana – Stress e pandemia: per la scienza il silenzio può aiutarci a migliorare la vita
Agenpress – Conferenza internazionale sul silenzio organizzata dalla Fondazione Patrizio Paoletti
IlSussidiario.net – Silenzio: ascoltiamolo di più e avremo un cuore più inteligente
ClickMedicina – Il silenzio come benessere
Corrierequotidiano – Il silenzio è benessere: parola di scienza

Patrizio Paoletti (Fondazione Patrizio Paoletti)
Un momento della conferenza
Stephen Porges (Indiana University e University of North Carolina)
La conferenza stampa
Giuseppe Chiarenza (Centro Internazionale Disturbi di Apprendimento, Attenzione, Iperattività)
Stefania Proietti, Sindaco di Assisi, e Patrizio Paoletti (Fondazione Patrizio Paoletti)
Mark A. Elliott (National University of Ireland)
Tal D. Ben-Soussan (Fondazione Patrizio Paoletti) e Rotem Leshem (Bar Ilan University)
Antonella Galiè (Fondazione Patrizio Paoletti)
Tal D. Ben-Soussan (RINED – Fondazione Patrizio Paoletti)
Ruben Laukkonen (Vrije Universiteit Amsterdam)
Tal D. Ben-Soussan (RINED – Fondazione Patrizio Paoletti)
Patrizio Paoletti (Fondazione Patrizio Paoletti)

 

Bibliografia

 

  • Gallagher, S. (2000). Philosophical conceptions of the self: implications for cognitive science. Trends in cognitive sciences, 4(1), 14-21.
  • James, W. (1890/1950). The Principles of Psychology, Vol. 1. New York, NY: Dover.
  • Paoletti, P., & Ben-Soussan, T. D. (2020). Reflections on inner and outer silence and consciousness without contents according to the sphere model of consciousness. Frontiers in Psychology, 11, 1807
  • Paoletti, P., & Soussan, T. D. B. (2019). The Sphere Model of Consciousness: From Geometrical to Neuro-Psycho-Educational Perspectives. Logica Universalis, 13(3), 395-415.
  • Paoletti, P., Ben-Soussan, Emotional Intelligence, Identification, and Self-Awareness According to the Sphere Model of Consciousness. The Science of Emotional Intelligence, S. G. Taukeni (Ed.), Doi: 10.5772/intechopen.98209
  • Paoletti, P., Leshem, R., Pellegrino, M., & Ben-Soussan, T. D. (2022). Tackling the Electro-Topography of the Selves Through the Sphere Model of Consciousness. Frontiers in Psychology, 1534. Raffone, A., and Srinivasan, N. (2009). An adaptive workspace hypothesis about the neural correlates of consciousness: insights from neuroscience and meditation Prog. Brain Res. 176, 161–180. doi: 10.1016/S0079-6123(09)17620-3.
  • Srinivasan, N. (2007). Cognitive neuroscience of creativity: EEG based approaches. Methods, 42(1), 109-116.
  • Varela, F. J. (1996). Neurophenomenology: a methodological remedy for the hard J. Conscious. Stud. 3, 330–349.
  • Wittmann, M. (2009). The inner experience of time. Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences, 364(1525), 1955-1967.

 

Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità

Potrebbe interessarti

La memoria e i ricordi nell'Alzheimer

La memoria e i ricordi nell’Alzheimer

È ben noto che uno dei principali deficit associati alla demenza di Alzheimer (AD) riguarda il do…
Quando la solitudine è positiva

Quando la solitudine è positiva: intervista a Tal D. Ben-Soussan, direttrice del RINED

Soffrire la solitudine è un fattore di rischio per la nostra salute globale. Aumenta l’incidenza …

    Iscriviti alla newsletter

    NEWSLETTER GEN

    Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

    Nome(Obbligatorio)
    Email(Obbligatorio)
    Privacy Policy(Obbligatorio)
    Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.