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Il nostro impegno per il contrasto alla diseducazione emotiva

Le recenti analisi in ambito scientifico testimoniano che il tasso di infelicità e quello relativo all’ansia tra gli adolescenti (12-18 anni) hanno raggiunto percentuali considerevoli, come testimonia uno studio presentato sul quotidiano Il Sole 24 Ore. Da questa ricerca si evince infatti che su un totale di 800 ragazzi presi in esame il 21% afferma di provare frequentemente ansia o preoccupazione (20%), il 6% di provare tristezza. Da qui nasce la necessità di creare percorsi educativi che prendano per mano gli adolescenti, sostenendoli nelle difficoltà e nelle incertezze del futuro[i].

In questa ottica, l’importanza dell’Educazione emozionale è ormai certificata da un vasto numero di studi, pratiche educative e programmi di studio in ambito scientifico, universitario e scolastico. Il cuore dell’educazione emozionale è saldamente legato all’indagine e allo studio dell’Intelligenza emotiva, approfondita da studiosi del passato recente e del presente come Peter Salovey, John D. Mayer e Daniel Goleman. Secondo questi studiosi, il mero studio del quoziente intellettivo che indaga le capacità logico/matematiche è ormai un concetto superato che può e deve essere integrato con l’intelligenza emotiva.

Questa materia di studio permette di indagare e potenziare tutti quegli aspetti emotivi che riguardano la gestione (conoscenza e regolazione) delle nostre emozioni, lo sviluppo dell’empatia, la capacità di auto-motivarsi, il riconoscimento delle emozioni altrui e la gestione delle relazioni con gli altri. Alla luce di queste considerazioni, l’insegnamento dell’educazione emotiva nelle scuole può aiutare a tramandare e implementare quelle abilità che permettono lo sviluppo di molte dimensioni emotive contrastando, allo stesso tempo, anche stati d’animo negativi come l’ansia e la rabbia. L’educazione emotiva è un potente strumento che aiuta a formare il carattere dei ragazzi, contrastare il bullismo e migliorare il rendimento scolastico.

Il bagaglio emotivo deve essere inteso come un set di strumenti che la natura ci fornisce già nell’utero materno in forma potenziale, perché poi siano sviluppati. Questi potenti strumenti possono permetterci di avere un impatto positivo nelle nostre vite aiutandoci a determinare il nostro e l’altrui destino. D’altro canto, le risorse emotive devono non solo essere sviluppate, ma anche ben gestite per non diventarne succubi. Gestire le così dette “emozioni distruttive” è possibile attraverso un’impostazione intima di ascolto di sé stessi e dell’altro.

In questo contesto, le fasce più deboli della popolazione come i giovani devono essere tutelate ed è importante promuovere la figura del genitore come faro di sostegno e insegnamento. Le emozioni infatti possono essere insegnate, tramandate e inculcate attraverso l’esempio e la capacità dei genitori stessi di mettersi nei panni del loro bambino/a. Una buona “palestra emotiva familiare” porta i bambini ad essere emotivamente stabili e ad ottenere sorprendenti risultati nel profitto scolastico e nella vita sociale con i loro compagni.

Questa disciplina è ancora poco diffusa nelle scuole pubbliche d’Italia. Iniziative di portata significativa sono state intraprese da scuole private, società benefit e, più in generale, enti non pubblici che si occupano di didattica ed educazione. Inoltre, il governo ha avanzato una proposta in via sperimentale per l’introduzione, nel piano del programma scolastico, di un’ora a settimana per tre mesi all’anno dell’educazione sentimentale[ii]. La Fondazione Patrizio Paoletti è attiva nel progetto europeo EQstudents per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva dei ragazzi tra i 6 e i 15 anni. EQstudents è un progetto Erasmus Plus unico nel suo genere, in quanto affronta e contrasta la mancanza di una didattica strutturata nei sistemi educativi nazionali per lo sviluppo delle componenti dell’intelligenza emotiva nelle scuole primarie e secondarie inferiori.

Il progetto è la risposta a queste esigenze rilevate, poiché si prefigge l’obiettivo di realizzare, testare e implementare un sistema completo di supporto allo sviluppo dell’intelligenza emotiva (EQ) dei bambini in età scolare (6 – 15 anni), con la partecipazione attiva di scuole primarie e secondarie inferiori, genitori, esperti e partner del progetto nei Paesi partecipanti. EQstudents è entrato nella fase di piloting e la Fondazione sta collaborando con alcuni Istituti comprensivi per le attività che prevedono il test dello strumento digitale per la valutazione dell’Intelligenza emotiva nei ragazzi tra i 11 e 15 anni.

A tal proposito, ringraziamo enormemente l’Istituto Comprensivo “Aristide Gabelli”, l’Istituto Comprensivo Crema Due “Margherita Hack”, l’Istituto Comprensivo “B. Grimaldi-L. Lombardi” e l’Istituto Comprensivo “Francesco Giampaglia” per aver abbracciato insieme a noi questo affascinante ed innovativo cammino di sviluppo didattico.

Valerio Bascetto

Bibliografia
  • Goleman, D. (2011). Intelligenza emotiva. Bur.
  • Paoletti, P. (2019). L’intelligenza del cuore [The intelligence of the heart]. Milan, Italy: BUR.

Foto di Ben Mullins su Unsplash

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