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Cervelli plastici, menti aperte

Il genio linguistico dei bambini

Molti studi scientifici evidenziano che le lingue si apprendono con maggiore successo in tenera età. Lo conferma anche Patricia Kuhl nel suo TEDx intitolato “Il genio linguistico dei bambini“. La celebre neuroscienziata spiega che la fase di massima capacità di apprendimento va da 0 a 7 anni, affermando che: “I neonati e i bambini sono dei geni linguistici fino al raggiungimento dei 7 anni, poi avviene un declino sistematico”.

Una dote innata per le lingue

I bambini possiedono un dono straordinario: la capacità di apprendere le lingue con una naturalezza e una facilità davvero invidiabili, per chiunque abbia provato a studiare un nuovo idioma da adulto. Il segreto di questa abilità risiede in alcune caratteristiche uniche del loro cervello e nel loro modo di interagire con il mondo:

  • Cervelli plastici, menti aperte: il cervello di un bambino è come una creta morbida, pronta a essere modellata. È estremamente plastico, ovvero in grado di adattarsi e riorganizzarsi in base alle nuove esperienze. Questa flessibilità permette ai bambini di assorbire le regole grammaticali e il vocabolario di una nuova lingua come una spugna, senza sforzo e in modo intuitivo.
  • Senza paura di sbagliare: a differenza degli adulti, i bambini non hanno paura di fare errori. Anzi, li considerano un’opportunità per imparare e sperimentare. Questa attitudine li rende più disposti a comunicare e a utilizzare la lingua in modo creativo.
  • Orecchie sempre aperte: i bambini sono dei veri e propri “spioni linguistici”. Ascoltano attentamente tutto ciò che li circonda, assorbendo le parole, le frasi e le intonazioni come una spugna. Questa capacità di concentrarsi sull’input linguistico è fondamentale per l’apprendimento di una nuova lingua.
  • Piccoli camaleonti linguistici: i bambini sono dei grandi imitatori. Osservano e imitano le persone che li circondano, riproducendo i suoni, le intonazioni e le strutture grammaticali. In questo modo, acquisiscono la lingua in modo spontaneo e naturale, proprio come imparano a camminare o a parlare.

  • LA PLASTICITÀ CEREBRALE

    Una nuova visione del cervello


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Intelligenza artificiale per un apprendimento su misura

È consigliabile, quindi, iniziare nell’infanzia l’apprendimento di una nuova lingua, seppure studi scientifici dimostrino che faccia bene a ogni età. Apprendere una nuova lingua potenzia infatti la memoria e l’attenzione anche dell’adulto e dell’anziano, supportando la riserva cognitiva. L’uso regolare di due o più lingue arriva anche a rallentare e ridurre i sintomi del declino cognitivo.

Insomma, imparare una seconda lingua fa bene a tutti. Ma come possiamo rendere questo percorso ancora più stimolante ed efficace? Un supporto arriva dall’intelligenza artificiale. Questa tecnologia innovativa sta rivoluzionando il modo in cui bambini e adulti possono imparare le lingue straniere, offrendo strumenti personalizzati e coinvolgenti che vanno ben oltre i tradizionali metodi di insegnamento.

Grazie all’intelligenza artificiale è possibile creare percorsi di apprendimento su misura. Gli algoritmi avanzati sono in grado di analizzare i punti di forza e le debolezze di ciascuno studente, adattando i contenuti e il ritmo delle lezioni alle sue esigenze specifiche. È come avere un insegnante virtuale sempre disponibile, in grado di fornire feedback immediati e incoraggiamenti costanti.

Un’immersione totale

L’intelligenza artificiale ci permette di creare ambienti di apprendimento immersivi, in cui i bambini possono avvicinarsi alla lingua straniera in modo naturale e spontaneo. Grazie alla realtà virtuale e alla realtà aumentata, è possibile visitare città straniere, parlare con personaggi animati e vivere esperienze autentiche. Questa immersione totale stimola l’apprendimento e rende l’esperienza più divertente e coinvolgente.

Un compagno di viaggio affidabile

Gli assistenti virtuali basati sull’intelligenza artificiale sono dei veri e propri compagni di viaggio per i giovani studenti. Possono correggere gli errori, rispondere alle domande e offrire esercizi personalizzati per consolidare le conoscenze. Inoltre, possono stimolare la conversazione e favorire lo sviluppo delle competenze comunicative.

Il futuro dell’apprendimento linguistico passa dall’AI e dagli insegnanti

L’intelligenza artificiale, dunque, sta aprendo nuove frontiere nell’apprendimento delle lingue straniere. Con la sua capacità di personalizzare l’apprendimento e offrire esperienze immersive, si affianca all’esperienza e all’empatia degli insegnanti, che resta centrale. Per supportare docenti ed educatori nel proprio aggiornamento, Fondazione Patrizio Paoletti ha ideato il progetto Teachers Outreach. Questo integra intelligenza artificiale e Pedagogia per il Terzo Millennio, al fine di garantire una formazione equa e di qualità in tutto il mondo.

Nel 2009 è nata anche Assisi International School, la prima scuola bilingue in Italia che affianca al Metodo Montessori la Pedagogia per il Terzo Millennio. Il progetto scolastico si basa su un ambiente stimolante, l’insegnamento della lingua inglese sin dai primi anni di età e la formazione continua dei docenti. Grazie a questo approccio innovativo, i bambini hanno l’opportunità di esplorare le lingue straniere con entusiasmo, sviluppando sia le competenze linguistiche sia quelle socio-emotive, necessarie per interagire con successo in un mondo sempre più connesso. Così, i bambini diventano curiosi cittadini del mondo, capaci di comunicare in maniera empatica e collaborare con persone di culture e lingue diverse.
Tutto questo, prima di perdere… il loro genio linguistico.


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Bibliografia
  • Alladi, S., Bak, T. H., Duggirala, V., Surampudi, B., Shailaja, M., Shukla, A. K., … & Kaul, S. (2013). Bilingualism delays age at onset of dementia, independent of education and immigration status. Neurology81(22), 1938-1944.
  • Cardona, M. (2021). Apprendere le lingue nella terza età è possibile ed è salutare. Il cervello ci dice perché. Revista Italiano UERJ12(2), 21-21.
  • Mendez, M. F. (2023). Can Speaking More Than One Language Help Prevent Alzheimer’s Disease?. Journal of Alzheimer’s Disease, (Preprint), 1-15.
  • Ware, C., Dautricourt, S., Gonneaud, J., & Chételat, G. (2021). Does second language learning promote neuroplasticity in aging? a systematic review of cognitive and neuroimaging studies. Frontiers in Aging Neuroscience13, 706672.
Sitografia
  • Patricia Kuhl, il genio linguistico dei bambini: https://www.ted.com/talks/patricia_kuhl_the_linguistic_genius_of_babies?embed=true&subtitle=it&lng=it&geo=it
  • https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30367-6/fulltext
  • AI, language learning: https://www.hultef.com/it/insights/ai-language-learning/
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