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Adolescenti e cibo: serve una rivoluzione mentale

Intervista alla prof.ssa Stefania Ruggeri

Adolescenti e cibo. Intervista alla prof.ssa Stefania Ruggeri, Ph.D. Senior Scientist Research presso il Centro di ricerca alimenti e Nutrizione del CREA e Professore Incaricato di “Food Science & Technology”, Facoltà di Medicina, Università di Roma Tor Vergata.

Fondazione Patrizio Paoletti si sta impegnando molto sul fronte della crisi nella salute mentale che c’è in questo momento tra gli adolescenti, e l’aspetto della nutrizione è importantissimo. Tu hai scritto un libro su questo tema, come nasce il tuo libro?

“Mamma, che fame. Adolescenti: dall’acne al peso, i consigli pratici (e le ricette) della nutrizionista” nasce come frutto di alcune mie importanti esperienze personali e, ovviamente, anche dal mio lavoro di ricercatrice e nutrizionista. Anche se per scriverlo ho utilizzato le ricerche scientifiche più recenti riguardanti l’alimentazione nel periodo dell’adolescenza – pensa ne ho consultate più di 500 – ho voluto scrivere questo libro con lo scopo di aiutare i genitori a costruire un rapporto nuovo con i loro figli attraverso la cura della loro alimentazione.  È il frutto di esperienze vissute nella mia famiglia e nell’aiuto di altri giovani.  L’evento che mi fatto capire quanto sia importante in questa fase della crescita è stato l’inizio dell’adolescenza di mia figlia Vittoria, che è anche la protagonista del libro.

E c’è stato un episodio molto particolare: l’arrivo di un messaggio su Facebook di una mamma che mi chiedeva aiuto per sua figlia… Mi scrisse che la ragazza si fidava solo di me…  Che era dimagrita tantissimo e non sapeva cosa fare.  Presi in carico questa ragazza con grande preoccupazione e senso di responsabilità e dopo alcuni incontri sono riuscita a convincerla a rivolgersi ad una psicoterapeuta con cui ho collaborato per alcuni anni.  La cura dei disturbi dell’alimentazione, ricordiamoci deve essere affidata a psicoterapeuti esperti, con il supporto di nutrizionisti.

Da lì in poi, ho dedicato la mia attività clinica a tanti adolescenti, sia maschi che femmine e per me è stata un’esperienza importantissima. Ho capito, stando a contatto con i ragazzi, molte cose utili per me come madre e per il mio lavoro. Spesso non ce lo ricordiamo ma l’adolescenza è un periodo della nostra vita intenso, ricco di stravolgimenti. Un mio amico psichiatra un giorno mi disse che se si riesce ad uscire vivi dall’adolescenza si è fortunati. Si va verso la vita adulta, si vivono delle vere e proprie rivoluzioni fisiche e mentali e noi genitori non sappiamo cosa e come fare con i nostri figli. Nessuno ci prepara.

Questo mio libro vuole essere un aiuto per i genitori di figli adolescenti per affrontare problemi più o meno gravi che si incontrano con i ragazzi: dalla possibile emergenza di un disturbo dell’alimentazione, ai problemi con l’acne, all’approccio ad una sana alimentazione vegetariana e per “fare massa muscolare”.  Ho affrontato anche il problema dell’uso e dell’abuso di alcol, purtroppo molto frequente tra gli adolescenti di tutto il mondo.

Cosa succede dal punto di vista fisico con l’adolescenza? Quali sono le trasformazioni più significative?

Come dicevo una vera e propria rivoluzione. Dal punto di vista fisico ci sono cambiamenti importanti. Per esempio, i maschi possono aumentare fino a più 10 cm in altezza durante un solo anno, per le ragazze aumenta il grasso corporeo per l’effetto degli estrogeni. Si manifestano i caratteri sessuali secondari, arriva il menarca per le ragazze – a volte anche precocemente – e i maschi “sviluppano”. I corpi, si caratterizzano in corpi maschili e femminili, e ora alcuni ragazzi / ragazze manifestano il desiderio in adolescenza di cambiare il loro sesso. Un cambiamento comunque scioccante. Quando siamo bambini ci raccontano poco o forse male i cambiamenti fisici e psichici che ci aspettano durante l’adolescenza e per questo spesso sono poco accettati.  E in quest’epoca di “corpi magri” è ancora più difficile: le ragazze, per esempio, si vedono tutte sempre troppo grasse…

È l’effetto dei social: corpi, perfetti e ritoccati, sempre in mostra. I nostri ragazzi percepiscono fondamentale il loro aspetto fisico, molto di più di quello che vivevamo noi adulti.

Oltre al cambiamento fisico durante l’adolescenza avviene un cambiamento a livello cerebrale importante. Durante l’adolescenza, nel cervello si attiva un processo chiamato “pruning”, che tradotto in italiano significa potatura. Semplificando un po’, questo processo è una sorta di ripulitura del cervello dalle informazioni che non ci sono più utili, per lasciare spazi nuovi, per apprendere cose nuove e tutto quello che ci servirà nella vita da adulti.

E poi un elemento che noi adulti spesso dimentichiamo: ci si innamora per la prima volta. Innamorarsi è qualcosa di sconvolgente e iniziano le pulsioni sessuali, che sconvolgono anche la vita degli adulti. Figuriamoci quella di un ragazzo e una ragazza.

 


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Come regolarsi in quanto genitori o comunque educatori di adolescenti?

I nostri comportamenti da genitori nell’accudimento dei figli e col cibo possono essere importanti per creare un rapporto nuovo con i nostri figli. Nell’adolescenza, giustamente i nostri figli si allontanano da noi, a volte anche in modo “violento” e per questo siamo “feriti” e addolorati. È per questo che l’adolescenza è scioccante per il genitore.

Inoltre, spesso, come ho scritto anche nel libro, anche noi genitori abbiamo la necessità di sgravarci un po’ dalle fatiche quotidiane: preparare pranzo e cena tutti i giorni. Quindi, in realtà, si vive un allontanamento da tutte e due le parti e noi non ci accorgiamo anche delle nostre responsabilità.  

Il rapporto col cibo può essere un modo per mantenere un legame sano con i propri figli. Se ci pensiamo, il modo con cui ci alimentiamo dipende molto anche dal legame che noi abbiamo con i nostri genitori, fortissimo con la madre. Il feto si nutre attraverso il cordone, poi l’allattamento, il primo momento in cui il bambino inizia a percepirsi come un soggetto a parte rispetto alla madre. Poi c’è il divezzamento e ora l’autosvezzamento, un modo nuovo con cui il bambino inizia a  diventare protagonista della propria alimentazione e sceglie le cose che mangia in maniera più libera.

E poi mano a mano si cresce: c’è l’ingresso nella scuola, i pranzi nelle mense e  l’adolescenza, durante la quale i figli escono di casa, quindi  un passaggio completo alla vita sociale. Fino a che si diventa adulti e facciamo le nostre scelte alimentari, che possono essere legate o non legate alla famiglia.

Quindi l’alimentazione in realtà è una parte importante e fondamentale della nostra vita. Le istituzioni pubbliche dedicano molte risorse nei programmi di educazione alimentare per i bambini, meno per adolescenti e preadolescenti, un target molto difficile con cui dialogare.  Sono ribelli, presi continuamente da pulsioni diverse, dalla rabbia e dall’amore. Però dovremmo cercare strumenti nuovi per avvicinarci a loro e la cura dell’alimentazione è un elemento importante. Attraverso gli incontri che ho fatto con scolaresche di ragazzi adolescenti – a Cagliari  per esempio  ho incontrato circa 400 studenti – ho capito che queste generazioni sono molto curiose sui temi dell’alimentazione,  si informano molto in rete e hanno bisogno di risposte chiare, da fonti autorevoli…

Come intendere l’educazione ad una buona alimentazione con gli adolescenti?

Non è facile comunicare con i ragazzi di questa fascia di età: certo non possiamo dire loro che se mangeranno bene non avranno patologie gravi da adulti, a loro interessa il presente.  Più efficace è raccontare gli effetti a breve termine come il mantenersi nella giusta forma fisica, il buon rendimento a scuola e nello sport se si mangia “bene”. Voglio dire che è necessaria una mediazione, un avvicinamento. Andare a comprendere quelli che sono i loro bisogni e, come professionista, mettersi a disposizione del loro bisogno, cercando una leva per il cambiamento, mantenendo le nostre posizioni ovviamente, diventare una guida. È un lavoro delicato. Ho capito, dedicandomi alla salute degli adolescenti, che la dieta prestampata con il foglietto non funziona, e questo è vero anche per un adulto. Perché il cambiamento del rapporto col cibo è “rivoluzione della mente”.

Dovremo approcciare in modo globale e non dogmatico, con un approccio meno prescrittivo. Raccontare presto ai ragazzi che il consumo degli alcolici blocca il pruning, far vedere loro le immagini dei cervelli dei ragazzi che hanno consumato droghe e alcolici e spiegare i risultati delle ricerche scientifiche, far vedere loro cosa accade nei meccanismi di addiction, anche in quelli più leggeri come quello agli zuccheri, che causa sovrappeso e obesità.

Anche nel quadro di un’educazione non prescrittiva, ma come indicazione e orientamento cosa consigli per quanto riguarda il cibo durante il periodo estivo?

Ritengo che la possibilità di nutrirsi bene passi attraverso l’analisi dei propri bisogni reali, delle vere necessità. Oggi viviamo in una società consumistica che ci offre tante cose e tra queste troppo cibo. Un rapporto recente della FAO riporta che ognuno di noi è esposto a una quantità di cibo pari a 3.700 calorie al giorno, molto di più di quello di cui abbiamo realmente bisogno Allora, l’estate è una buona opportunità per ripensare a quelli che sono veramente i nostri reali bisogni. La stagione è calda per noi, il nostro corpo sente meno la necessità di cibo e possiamo capire che anche mangiando meno stiamo bene, in forze… Per ricaricarci non abbiamo bisogno solo di cibo ma anche di riposo e dell’esercizio fisico.

Ragioniamo sul fatto che spesso mangiamo in modo disordinato solo per recuperare lo stress, la tristezza e talvolta ci sentiamo anche più stanchi per i troppi zuccheri assunti… Quando siamo a lavoro, mangiamo di fretta e spesso non gustiamo e non ci accorgiamo del cibo che ingeriamo, questo provoca una mancanza di soddisfazione, riduce il senso di sazietà e questo determina la necessità di assumere altro cibo.

Chi approccia a diete che prevedono invece fasi di digiuno – ovviamente sotto controllo di uno specialista – sperimenta che in queste fasi ci si sente incredibilmente più forti e pieni di energie.

E un ultimo vantaggio dell’estate: questa stagione offre cibi belli e colorati, soprattutto a noi Italiani. Frutta e verdura: alimenti ricchi di vitamine, sali minerali e acqua e poco calorici.  Abbiamo più tempo per preparare le nostre pietanze.

Grazie di cuore. Ti andrebbe di condividere un paio di ricette estive per i nostri lettori?

Con molto piacere, ecco due insalate ben equilibrate, semplici da preparare e belle a vedersi:

Misticanza con melone, pesche, zucchine e semi di chia

Insalata di grano saraceno, fagioli e verdure

Stefania Ruggeri

Il libro: “Mamma, che fame. Adolescenti: dall’acne al peso, i consigli pratici (e le ricette) della nutrizionista”

 


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