Salute mentale
Disturbo post-traumatico da stress
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ToggleDisturbo post-traumatico da stress: quando l’evento accade, ma non finisce mai
Il disturbo post-traumatico da stressCos’è lo stress? Dal punto di vista clinico, lo stress è... Leggi (PTSD, dall’inglese Post-Traumatic Stress Disorder) è una condizione psicologica complessa che può svilupparsi dopo l’esposizione a eventi traumatici intensi, come incidenti gravi, abusi, guerre, catastrofi naturali o esperienze violente.
A differenza di una reazione normale allo stress, il PTSD si manifesta con sintomi persistenti e invalidanti, che compromettono in modo significativo il benessere psicologico, relazionale e lavorativo della persona. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa il 3,6% della popolazione mondiale è colpita da questa condizione ogni anno, con una maggiore incidenza tra coloro che hanno vissuto esperienze traumatiche dirette.
I sintomi possono emergere settimane, mesi o addirittura anni dopo il trauma, e includono rivissuti intrusivi, evitamento, iperattivazione e alterazioni dell’umore. La scienza moderna ha dimostrato che il PTSD non è semplicemente una “debolezza emotiva”, ma una vera e propria disfunzione neurobiologica con correlati osservabili nel cervello. Conoscere meglio questo disturbo è fondamentale non solo per chi ne soffre, ma anche per la società, che può così offrire supporto, empatiaL'empatia è un'abilità fondamentale che ci consente di ent... Leggi e strumenti adeguati di prevenzione e cura.
Quali sono i sintomi principali del disturbo post-traumatico da stress?
Il PTSD si manifesta con un insieme di sintomi distintivi, riconosciuti dai principali manuali diagnostici come il DSM-5 e l’ICD-11. Questi sintomi, per essere diagnosticati come PTSD, devono durare più di un mese e provocare un disagio clinicamente significativo.
I quattro principali cluster sintomatici sono:
- Rivissuti intrusivi del trauma: la persona sperimenta flashback, incubi ricorrenti o pensieri intrusivi che rievocano l’evento traumatico come se stesse accadendo di nuovo. Questi episodi non sono semplici ricordi, ma vere e proprie riattivazioni sensoriali e corporee, con forti risposte emotive e fisiologiche.
- Evitamento di stimoli associati all’evento: chi soffre di PTSD tende a evitare luoghi, persone, situazioni o pensieri che possono ricordare l’evento traumatico. Questo evitamento può limitare fortemente la vita sociale, lavorativa e affettiva della persona, contribuendo all’isolamento.
- Alterazioni negative del pensiero e dell’umore: si osservano convinzioni distorte su sé stessi o sul mondo (“è colpa mia”, “non ci si può fidare di nessuno”), senso di colpaDefinizione neuroscientifica e psicologica Il senso di colpa... Leggi o vergognaLa vergogna, un'emozione profondamente radicata nella percez... Leggi, perdita di interesse per le attività quotidiane e difficoltà a provare emozioniLe emozioni sono risposte psicofisiologiche complesse che ci... Leggi positive.
- Stato di iperattivazione fisiologica: si traduce in irritabilità, difficoltà a dormire, ipervigilanza, reazioni esagerate agli stimoli e difficoltà di concentrazione. Il corpo e la mente restano in uno stato di allerta cronico, come se il pericolo fosse ancora presente.
Questa combinazione di sintomi può rendere il PTSD estremamente debilitante, con ricadute serie sulla qualità della vita. Comprendere i sintomi è il primo passo verso una diagnosi precoce e un trattamento efficace.
Cosa accade nel cervello di chi soffre di PTSD?
Il disturbo post-traumatico da stress ha basi neurobiologiche ben documentate. Le neuroscienzeIl cervello umano è una delle strutture più complesse e af... Leggi hanno individuato modificazioni strutturali e funzionali in diverse aree cerebrali, che spiegano molte delle manifestazioni del disturbo. Le principali alterazioni interessano:
- IppocampoL'ippocampo è una parte del cervello che si trova nella reg... Leggi: coinvolto nella memoriaLa memoria è una funzione cognitiva fondamentale che consis... Leggi e nell’orientamento temporale, l’ippocampo mostra una riduzione del volume nei soggetti con PTSD. Questa alterazione compromette la capacità di distinguere il passato dal presente, facilitando i rivissuti e i flashback.
- AmigdalaL'amigdala è una formazione di sostanza grigia che prende i... Leggi: è il “centro di allarme” del cervello, responsabile della risposta alla pauraLa paura è un’emozione primaria che si attiva in risposta... Leggi. Nei pazienti con PTSD, l’amigdala risulta iperattiva, provocando una risposta esagerata agli stimoli emotivi e un costante stato di minaccia percepita.
- Corteccia prefrontaleLa corteccia prefrontale svolge un ruolo fondamentale in num... Leggi: ha la funzione di regolare l’attività dell’amigdala e di gestire il pensiero razionale. Nei soggetti con PTSD, la sua attività è ridotta, rendendo più difficile controllare le emozioni e valutare correttamente il pericolo.
- Asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA): questo sistema regola la risposta allo stress attraverso il rilascio di cortisoloLe ghiandole surrenali, piccole ghiandole piramidali sopra i... Leggi. Nei pazienti con PTSD, l’asse HPA può diventare disfunzionale, contribuendo a uno squilibrio ormonale e a una risposta stressogena cronica.
Questi meccanismi neurofisiologici confermano che il PTSD è un disturbo reale e misurabile, non semplicemente psicologico. Le nuove tecniche di neuroimagingIl neuroimaging è una disciplina scientifica di grande rile... Leggi, come la risonanza magnetica funzionaleLa risonanza magnetica funzionale (fMRI) è una tecnica di i... Leggi (fMRI), offrono ulteriori prove del legame tra trauma e cambiamenti cerebrali.
Chi è più vulnerabile a sviluppare il disturbo post-traumatico da stress?
Non tutte le persone esposte a un trauma sviluppano il PTSD. Esistono infatti fattori di vulnerabilitàLa vulnerabilità è uno stato emotivo che si verifica quand... Leggi individuali, sociali e ambientali che aumentano il rischio. Tra i principali:
- Intensità e durata dell’evento traumatico: eventi prolungati o ripetuti nel tempo (come violenze domestiche o abusi infantili) hanno una maggiore probabilità di lasciare conseguenze psicologiche durature rispetto a eventi isolati.
- Età al momento del trauma: l’infanzia e l’adolescenzaPer adolescenza si intende il periodo di transizione dalla f... Leggi sono fasi particolarmente sensibili. I traumi vissuti in questi periodi possono alterare in modo profondo lo sviluppo del cervello e delle competenze emotive.
- Assenza di supporto sociale: la mancanza di una rete affettiva o di figure di riferimento dopo il trauma è un fattore determinante nello sviluppo del disturbo. Al contrario, il supporto emotivo può essere un fattore protettivo importante.
- Storia personale di disturbi psichici: chi ha già sofferto di depressioneLa depressione è un disturbo caratterizzato da una tristezz... Leggi, ansiaL'ansia è una risposta emotiva caratterizzata da sentimenti... Leggi o altri disturbi può avere una maggiore vulnerabilità al PTSD, soprattutto se vi è una predisposizione genetica.
- Esperienze traumatiche pregresse: vivere più di un trauma nel corso della vita, o far parte di contesti ad alta esposizione (come operatori sanitari, vigili del fuoco, militari), può aumentare la probabilità di sviluppare sintomi post-traumatici.
Questa eterogeneità rende necessaria una valutazione accurata dei fattori di rischio per ogni individuo, allo scopo di individuare percorsi personalizzati di prevenzione e intervento.
Come si cura il disturbo post-traumatico da stress?
Negli ultimi decenni, la psicoterapia ha fatto grandi passi avanti nel trattamento del PTSD, integrando approcci scientificamente validati. I principali interventi terapeutici includono:
- Terapia cognitivo-comportamentale focalizzata sul trauma (TF-CBT): aiuta il paziente a ristrutturare i pensieri disfunzionali legati al trauma e a confrontarsi gradualmente con i ricordi traumatici, in un contesto sicuro.
- EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): consiste nella stimolazione bilaterale (spesso con movimenti oculari) mentre il paziente rievoca l’evento traumatico. L’obiettivo è favorire una rielaborazione adattiva del ricordo e ridurre l’impatto emotivo.
- Terapie farmacologiche: in alcuni casi, si utilizzano antidepressivi (soprattutto SSRI come sertralina o paroxetina) per attenuare i sintomi, soprattutto nei casi con comorbidità depressive o ansiose.
- Terapie di gruppo e approcci integrati: il confronto con altri sopravvissuti può favorire la condivisione, ridurre la vergogna e rafforzare il senso di identità. Anche tecniche come la mindfulnessLa Mindfulness è una pratica di consapevolezza derivata dal... Leggi e la terapia somatica stanno mostrando risultati promettenti.
Il trattamento del PTSD deve essere flessibile, graduale e orientato alla sicurezza. È essenziale che avvenga in un contesto terapeutico empatico e competente, dove la persona possa sentirsi accolta e protetta.
Quali sono le ricadute sociali del PTSD sulla vita quotidiana?
Il disturbo post-traumatico da stress non riguarda solo la sfera clinica individuale: ha effetti profondi anche sul piano sociale, relazionale e lavorativo. Le sue conseguenze si manifestano in vari ambiti della vita quotidiana:
- Difficoltà nelle relazioni interpersonali: la persona può diventare distante, irritabile o eccessivamente diffidente. I legami affettivi spesso si incrinano, rendendo difficile mantenere rapporti stabili e soddisfacenti.
- Compromissione dell’attività lavorativa: l’ansia costante, i flashback e la fatica mentale riducono la produttività e aumentano il rischio di assenteismo o licenziamento. In alcuni casi, il PTSD può portare all’invalidità lavorativa.
- Rischio di isolamento socialeL'isolamento sociale è un fenomeno psicologico e sociale ch... Leggi: per evitare situazioni che evocano il trauma, molte persone smettono di uscire, partecipare a eventi o frequentare amici. Questo isolamento può aggravare i sintomi depressivi e rafforzare il senso di solitudineLa solitudine è un'emozione complessa caratterizzata da un ... Leggi.
- StigmaLo stigma verso la salute mentale è definibile come il preg... Leggi e incomprensione: chi soffre di PTSD spesso si scontra con la scarsa conoscenza del disturbo da parte dell’opinione pubblica. Il rischio è quello di essere giudicati come “fragili” o “esagerati”, aumentando il senso di colpa e vergogna.
- Impatto sulle generazioni successive: il trauma non elaborato può trasmettersi anche a livello familiare, anche attraverso meccanismi epigenetici, influenzando il comportamento dei figli e creando dinamiche di insicurezza, ansia o iperprotezione.
Per questi motivi, è fondamentale promuovere una cultura della salute mentaleCosa si intende per salute mentale? Secondo l'Organizzazione... Leggi più consapevole, che riconosca il PTSD come una condizione seria e meritevole di cura, senza colpevolizzazione.
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