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I ragazzi che illuminano Scampia

In quali luoghi è più importante allenarsi a riconoscere la bellezza che ognuno di noi porta dentro? Forse dove fuori ce n’è ben poca, a volte perfino nessuna.

Scampia è un quartiere di Napoli famoso per la criminalità organizzata, gli altissimi indici di abbandono scolastico, la disoccupazione giovanile, la genitorialità precoce. Sappiamo però che la bellezza esiste e resiste ovunque. Anche a Scampia possiamo trovare la passione, l’immaginazione e l’amicizia, tre componenti della bellezza che ogni ragazza e ragazzo porta dentro, anche a sua insaputa. Dal 2007 un progetto di circo sociale arriva ogni anno nelle scuole e negli spazi del quartiere. Operatori esperti e formati, in collaborazione con i pedagogisti della Fondazione Paoletti, coinvolgono centinaia di bambini e ragazzi e lavorano per diminuire l’impatto dell’abbandono scolastico, che a Scampia è uno dei più alti d’Italia.

Attraverso le arti circensi e un approccio educativo strutturato, il progetto genera opportunità di sviluppo, promuove apprendimenti trasversali e competenze fondamentali per la crescita. Bastano pochi dati per capire in che stato di povertà educativa vivono i ragazzi. Scampia è il quartiere più giovane di Napoli con la più alta concentrazione di scolari che non frequentano regolarmente le lezioni; il 31,1% dei ragazzi non studia e non lavora; il 20% di giovani e adulti non ha il diploma di scuola secondaria di primo grado, il 27,94% dei residenti ha meno di 24 anni.

La maggior parte degli studenti lascia la scuola nel passaggio dalla secondaria di I grado a quella di II grado. Molti provengono da famiglie che vivono momenti difficili, spesso segnate dalla violenza o dall’illegalità e con un genitore in carcere. In questo contesto la scuola non è poi così importante e molto facilmente bambini e ragazzi saltano le lezioni. Finché un giorno a scuola non ci vanno più.

Questo è lo scenario in cui opera Fondazione Patrizio Paoletti con Circo Corsaro, l’associazione sportiva dilettantistica attiva dal 2007 nel campo del circo sociale, nell’area nord di Napoli, che è anche co-titolare del progetto omonimo. Nel 2021 il circo sociale ha raggiunto 175 adolescenti dell’Istituto Comprensivo Statale Virgilio IV, bambini che frequentano i centri territoriali, e coinvolto 50 adulti tra docenti e genitori.

A realizzare “Allenarsi alla bellezza!” sono la Fondazione Patrizio Paoletti, New Life for Children, l’organizzazione italiana che opera in territori ad alta e altissima marginalità sociale attraverso progetti educativi, e Circo Corsaro. L’équipe di educatori, psicologi e pedagogisti, da una parte supporta i bambini nell’apprendimento delle materie scolastiche, come la matematica e le lingue, tramite sequenze di giocoleria; dall’altra forma gli insegnanti con l’obiettivo di avvicinarli ai ragazzi, sostenerli nella relazione e aumentarne la capacità di coinvolgimento. Da ottobre a maggio, la scuola di circo sociale accoglie due giorni alla settimana – in orario extra curricolare – 50 bambini e ragazzi dai 6 ai 20 anni.

L’approccio è ludico e le attività sono ispirate al circo professionale; tutti gli operatori sono infatti professionisti formati a livello nazionale ed internazionale. Inoltre, in collaborazione con altre associazioni del quartiere, il progetto propone laboratori mensili aperti a tutti. Nell’ultimo decennio lo scenario di Scampia è mutato e forse oggi è lontano dall’immaginario comune. Il pericolo non è più, o non è solo, nelle strade quanto all’interno delle case, dove bambini e ragazzi sono sempre più soli, con l’unica compagnia di cellulari e computer. Per i ragazzi partecipare al progetto significa andare oltre a una quotidianità povera di stimoli, imparare a relazionarsi in maniera più costruttiva e positiva con i coetanei ed esprimere le proprie emozioni.

Maria Teresa Cesaroni, operatrice e formatrice di circo sociale, nonché direttrice del progetto, ci racconta la sua esperienza: “Scampia è un territorio difficile, con necessità talmente grandi e urgenti che all’inizio mi sembrava poca cosa lavorare a questo progetto. Eppure siamo ancora qui, dopo quattordici anni. Quando camminiamo per strada ci salutano perché ci riconoscono. Semplici gesti che ci fanno capire di aver lasciato qualcosa di buono.

Negli ultimi due anni la pandemia ci ha dato parecchio da fare, ma abbiamo proseguito i nostri incontri on line e ci siamo ritrovati di persona con i bambini non appena è stato possibile. Per raggiungerli abbiamo attraversato tutta l’Italia, fino a Napoli. Nei cortili del quartiere facevamo lezione e preparavamo tutti insieme gli spettacoli. Con Fondazione Paoletti si è creata fin da subito una grande sinergia. Lavoriamo così bene insieme perché abbiamo lo stesso obiettivo: il benessere dei bambini. Affrontiamo sempre insieme le difficoltà che ci si presentano, giorno dopo giorno”.

Marco Benini, pedagogista e responsabile dei progetti socio-educativi di Fondazione Paoletti ci racconta il progetto di Scampia: “La povertà è una condizione multifattoriale, il contesto in cui si vive è solo una delle sue cause. Anche dove ci sono scarse risorse economiche e umane, sono pochi gli spazi per l’infanzia e le periferie sono isolate, si può trovare il modo di affrontare le difficoltà al meglio. Tutti noi abbiamo abbondanti risorse interiori che ci permettono di individuare possibilità che prima non vedevamo. Ma per fare questo abbiamo bisogno di lavorare sulla sfera emotiva, mentale, riscoprendo il movimento del corpo. Così impariamo ad auto-motivarci e prefigurare un futuro che assomigli di più ai nostri sogni.

Insegniamo ai bambini a muovere il proprio corpo al di là delle abitudini. Staccandoli dal cellulare e dal divano, li portiamo ad apprendere e costruire nuove sequenze di movimenti ordinati e finalizzati. Tecnicamente questo lavoro amplia la struttura percettiva, aiuta a leggere il mondo in modo nuovo e a trovare nella realtà le risorse e le soluzioni per uscire da uno stato di bisogno. E così, incontro dopo incontro, alleniamo i nostri i ragazzi a una percezione diversa di loro stessi e degli ambienti che li circondano. Lavoriamo cioè per allenarli alla bellezza, come dice il nome del nostro progetto”.

L’intento della Fondazione, così come di tutti coloro che stanno collaborando a “Allenarsi alla bellezza!”, è di essere per i giovani di Scampia una finestra sul mondo e che il mondo possa guardarli con occhi che si illuminano di bellezza.

ALLENARSI ALLA BELLEZZA: I NUMERI

175 partecipanti, dai 4 ai 20 anni
90 laboratori di didattica con le arti circensi
60 laboratori del Circo Corsaro
12 laboratori esterni di circo sociale
5 classi della scuola secondaria di 1° grado
2 spettacoli di fine anno

 

ARTICOLO PUBBLICATO NEL SEMESTRALE:
“Appassionatamente”, Numero 1 – gennaio 2022
Editore: Fondazione Patrizio Paoletti
Direttore: Oriana Mariotti

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Bibliografia
  • Isidori, M.V.; Vaccarelli, A. (2013). Pedagogia dell’emergenza. Didattica dell’emergenza. FrancoAngeli.
  • Lipsky, D. K. E., & Gartner, A. E. (1989). Beyond separate education: Quality education for all. Paul H. Brookes Publishing.
  • Paoletti, P. (2012). 21minuti. I saperi dell’eccellenza. Le idee salveranno l’Europa. Perugia: Edizioni 3P.
  • Paoletti, P. (2018). OMM The One Minute Meditation. Tenero, CH: Medidea.
  • Paoletti, P., & Selvaggio, A. (2010). Osservazione. Quaderni di Pedagogia per il terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P
  • Paoletti, P., & Selvaggio, A. (2011). Mediazione. Quaderni di Pedagogia per il terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P
  • Paoletti, P., & Selvaggio, A. (2012). Traslazione. Quaderni di Pedagogia per il terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P
  • Paoletti, P., & Selvaggio, A. (2013). Normalizzazione. Quaderni di Pedagogia per il terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P
  • Paoletti, P., Di Giuseppe, T., Lillo, C., Anella, S., & Santinelli, A. (2022). Le Dieci Chiavi della Resilienza. https://fondazionepatriziopaoletti.org/10-chiavi-resilienza/.
  • Richardson, B. G., & Shupe, M. J. (2003). The importance of teacher self-awareness in working with students with emotional and behavioral disorders. Teaching Exceptional Children, 36.
  • Slavin, R. E. (2002). Evidence-based education policies: Transforming educational practice and research. Educational researcher, 31(7), 15-21.
  • Tikly, L. (2011). Towards a framework for researching the quality of education in low‐income countries. Comparative education47(1), 1-23.
Sitografia

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