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Essere buoni genitori anche quando non si è più una coppia

Nel 2020, l’Associazione nazionale divorzisti italiani registrava, come effetto della pandemia e della convivenza forzata, un boom delle separazioni, in aumento del 60% rispetto all’anno precedente. Qual è la situazione attuale? Secondo una recente indagine dell’agenzia Euromonitor Intenational, comunicata dall’Ansa, entro il 2030 le separazioni nel mondo aumenteranno del 78,5%.

Dall’ultimo Rapporto Istat, nel 2021 in Italia, le separazioni sono state 97.913 (+22,5% rispetto all’anno precedente) e i divorzi 83.192 (+24,8% in più rispetto al 2020).

Cosa accade ai bambini quando i genitori decidono di separarsi? Quali sono i rischi collegati a questo momento di vita per i più piccoli?

La risposta dell’equipe psicopedagogica della Fondazione Patrizio Paoletti.

Quando i ruoli familiari, le relazioni e le circostanze cambiano, ci sono bambini che tendono ad essere più tristi, ansiosi, arrabbiati, bisognosi di attenzione e alcuni possono sviluppare problemi di comportamento rilevanti, ma gli effetti della separazione non sono necessariamente negativi in tutti i casi.

Non è la separazione in sé a generare difficoltà nei bambini e negli adolescenti ma la gestione della separazione stessa, soprattutto in periodi come quello presente, già pieno di cambiamenti e di fattori destabilizzanti. È la conflittualità che può insorgere nella coppia in questi momenti che spesso produce effetti negativi sul benessere dei figli.  Alcuni studi su questo tema infatti mettono in luce la relazione tra genitori in conflitto e figli con problemi emotivi e comportamentali. Da questi studi emerge che i figli sperimentano stress, infelicità e insicurezza, nella separazione, non tanto perché cambia la loro struttura familiare, ma a causa dell’ostilità che spesso accompagna questi cambiamenti. Nei bambini che vivono in famiglie unite, ma con alti livelli di conflitto tra genitori, si manifestano problemi simili a quelli che insorgono quando c’è conflitto nel divorzio.

Se tra gli adulti c’è cooperazione nei figli si manifestano meno stress e meno comportamenti aggressivi.

È importante ascoltare e non lasciare soli i bambini, in relazione alle domande che la separazione dei genitori fa sorgere in loro. Il clima di tensione e incertezza che accompagna le separazioni può, quando è intenso e prolungato, portare loro angoscia, legata soprattutto alla presenza del non detto e alla paura del non conosciuto. Per rispondere a questo vuoto di comprensione su ciò che accade intorno a loro, i bambini sono portati a sviluppare dei sentimenti e delle credenze non utili, proprio con l’obiettivo di colmare il vuoto creato dalle loro incertezze e di rispondere alle domande irrisolte che emergono numerose e improvvise.

In alcuni casi, i figli possono credere che i genitori si siano lasciati a causa di qualche ragione che riguarda loro stessi. Oppure di fronte al fatto che i genitori non vivranno più insieme potrebbe insinuarsi in loro la paura di non rivederli e di averli persi. Per questo è importante allontanare, il prima possibile e nella misura che si riesce, questi pensieri non utili al loro sviluppo, attraverso il dialogo, l’ascolto, la rassicurazione.

4 suggerimenti per essere buoni genitori anche quando non si è più una coppia

Si può smettere di essere coppia ma non si smette mai di essere genitori, neanche quando si decide che la soluzione migliore è separarsi. Ecco 4 suggerimenti che possono aiutarti se stai vivendo una separazione e hai figli, elaborati dall’equipe psico-pedagogica della Fondazione Patrizio Paoletti:

  1. Sei genitore sempre, prenditi cura della relazione genitoriale

Essere genitore è una responsabilità profonda che dura tutta la vita. Ristabilire un clima di serenità e rispetto all’interno del nucleo famigliare è una priorità per i genitori durante una separazione. La relazione genitoriale infatti non cessa con la separazione, rimane un riferimento importante per i figli. L’ex partner non uscirà dalla vita dell’altro, la separazione non è allontanamento assoluto. Nei casi in cui il livello di conflittualità è alto sarà importante chiedere aiuto ad uno psicologo o ad un mediatore familiare. Queste figure specializzate potranno fornire un appoggio importante.

  1. Guarda al futuro della relazione con tuo figlio

Guardare al futuro ci aiuta. Ci sono alcune domande che possono supportarci. Una per esempio è: Come vogliamo che nostro figlio si ricordi noi rispetto al superamento di questo momento difficile della famiglia? È importante che lui conservi un’idea di serenità, di positività, di cambiamento che non vada ad intaccare la sua capacità di leggere e di vivere le relazione che avrà nella vita. Focalizzati sul suo futuro, chiedendoti che cosa vuoi per lui.

  1. Guarda al futuro della relazione con il tuo ex partner

Anche se in alcuni casi può essere complesso, è importante coltivare un’attitudine di ascolto e di fiducia nei confronti delle capacità genitoriali del nostro ex partner. Non si è più coppia, ma si rimane genitori e si rimane famiglia. Per farlo il primo passo è chiederci: Quali sono i suoi aspetti positivi? Quali sono i suoi punti di forza? Rispondere a queste domande ti sostiene nel sottolineare le qualità che funzionano nel progetto educativo comune futuro.  Costruire una solida alleanza ci sosterà anche più avanti, nei momenti in cui le sfide educative, legate alla crescita del bambino, saranno più impegnative.

Avere una persona con cui condividere, concordare obiettivi e strategie educative sarà fondamentale. Lì dove è possibile già dall’inizio della separazione impegnati a stabilire complicità, alleanza, coesione, per creare un clima pacifico che accompagni questa nuova fase di vita. Soprattutto questo aiuterà il bambino a non sentire la necessità di schierarsi o con l’uno o con l’altro.

  1. Focalizzati sugli accordi che riguardano la vita quotidiana

Facilitare la transizione verso la separazione permette attraverso una routine concordata e condivisa di dare sicurezza al bambino anche nei momenti in cui la sua quotidianità verrà completamente sovvertita. Quando la nuova routine viene concordata prima tra i genitori e poi comunicata al bambino è più facile che venga accolta. Qualsiasi cosa il bambino comunque manifesti, va non giudicato ma contenuto, con molta sensibilità. Nel cambio della routine famigliare rassicuratelo del vostro amore e della presenza di entrambi i genitori vicino a lui.

  1. Sii un esempio: prenditi cura delle tue emozioni

Il bambino è influenzato dalle nostre emozioni e naturalmente si sintonizza su di esse. Non mentiamo, accogliamo gli stati d’animo che stiamo vivendo, anche quelli difficili che possono accompagnare questa situazione. Accogliere è il primo passo per trasformare. I nostri figli infatti hanno bisogno di adulti stabili che sappiano perdonarsi, non di adulti perfetti. Il desiderio di gestire le tue emozioni e il tuo impegno in questa direzione, giorno dopo giorno, renderà il clima emotivo di questo momento più calmo e disteso. La vita familiare è per il bambino uno dei primi luoghi in cui apprendono insegnamenti che riguardano la vita emotiva.

Questo sforzo è quindi molto importante per lui e per il suo futuro.  Perciò più volte al giorno prendi contatto con la parte migliore di te in questo modo: fai qualche respiro profondo per auto-calmarti e trova un luogo di lucidità dentro di te. Chiediti ciò che è davvero importante per te e cosa vorresti che tuo figlio imparasse da questa situazione. Lascia che i tuoi valori più intimi ti guidino.

Bibliografia
  • Istat (2023), Rapporto annuale, Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi relativo al 2021
  • Paoletti P., (2019). Intelligenza del Cuore. Ed. Bur, Milano
  • Cavicchioli G., Rosa S., (2017). Emozioni e relazioni nella separazione genitoriale. Aspetti teorici e di intervento. Ed. Franco Angeli, Roma.
  • Montecchi F. (2016). I figli nelle separazioni conflittuali e nella PAS. Ed. Franco Angeli, Roma.
  • Ferrari A., (2015). Dai figli non si divorzia. Separarsi e rimanere buoni genitori. Ed Bur, Milano.
  • Francescato D. (1994). Figli sereni di amori smarriti. Mondadori, Milano
  • Paoletti P., Selvaggio A. (2011). Mediazione. Quaderni di pedagogia per il terzo millennio. Ed 3P, Assisi.

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