L’educazione al centro, tra albi e ricerca scientifica

Nascono gli albi per pedagogisti ed educatori, mentre è sempre più radicata la consapevolezza della centralità dell’educazione. Un ruolo fondamentale è giocato dalla formazione degli educatori e dalla ricerca neuro-psicopedagogica, dove la scienza partecipa alla formazione dell’umanità di domani.

1. La scuola come benessere sociale

Il Rapporto Benessere Equo e Sostenibile 2023 dell’ISTAT ricorda quanto la scuola e l’educazione siano fattori di costruzione di benessere e uguaglianza sociale. I dati testimoniano un aumento della frequentazione delle biblioteche e dei servizi educativi per l’infanzia. I ragazzi italiani tendono maggiormente a proseguire gli studi, facendo crescere il numero di diplomati e laureati. La scuola non è più solo il luogo del passaggio di informazioni e nozioni, ora più facilmente a portata di mano, con le nuove tecnologie. Il sistema scolastico è, piuttosto, un mondo dove acquisire e sviluppare competenze, per applicare le conoscenze e trovare soluzioni. Tra queste competenze, quelle relazionali sono fondamentali, in una società che richiede comunicazione e cooperazione. In questo contesto di bisogno di un’educazione al passo coi tempi e di qualità, l’attenzioneATTENZIONE  L'attenzione è un processo cognitivo complesso... Leggi ai professionisti del settore è sempre più centrale.

2. Lavorare nell’educazione: educatori e pedagogisti

Il Senato ha recentemente approvato il provvedimento sulla professione del pedagogista, specialista dei processi educativi. Avrà funzioni di coordinamento, consulenza e supervisione, per la progettazione di interventi in campo pedagogico, educativo e formativo. La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 23 aprile sancisce l’istituzione degli albi dei pedagogisti e degli educatori professionali socio-pedagogici. Entrambi i professionisti si iscriveranno al nuovo Ordine delle professioni pedagogiche ed educative. Si tratta di un riconoscimento formale, oltre che sostanziale, della centralità del ruolo dell’educazione nella società.

3. L’importanza della ricerca neuro-psicopedagogica

Per rispondere alle complessità sociali e tecnologie in evoluzione, è necessario formare educatori, pedagogisti e insegnanti efficaci e consapevoli. Per farlo, è fondamentale la ricerca psicopedagogica, supportata e accompagnata dalle più avanzate scoperte neuroscientifiche. Possiamo parlare di una vera ricerca neuro-psicopedagogica, che valorizza la collaborazione e integrazione fra saperi ed eccellenze. L’Istituto RINED della Fondazione Patrizio Paoletti svolge ricerca neuro-psicopedagogica, in collaborazione con università e istituti nazionali e internazionali. Con metodi e criteri scientifici, l’Istituto RINED studia lo sviluppo delle soft skills, il movimento consapevole, il silenzioAntiche e moderne tradizioni filosofiche e spirituali hanno ... Leggi e la meditazioneUna prima definizione per chiarirci le idee Esistono tanti m... Leggi. Tra i suoi obiettivi c’è il lifelong learning, per l’apprendimentoCome possiamo definire l'apprendimento? Il termine apprendim... Leggi continuo e intenzionale di educatori e insegnanti.

4. Educare gli educatori, anche con l’intelligenza artificialeIntroduzione L'Intelligenza Artificiale (IA) è un’area di... Leggi

Con il progetto formativo Prefigurare il Futuro, Fondazione Patrizio Paoletti sostiene l’intera comunità educante, di ragazzi, educatori e genitori. Per la formazione degli insegnanti di tutto il mondo, la Fondazione e New Life for Children scommettono anche sull’intelligenza artificiale, con Teachers Outreach. Il progetto mira a garantire un’istruzione equa e di qualità, diffondendo i contenuti della Pedagogia per il Terzo MillennioPedagogia per il Terzo Millennio (PTM) è un metodo interdis... Leggi, basata sulla consapevolezza. Supportare la ricerca e la formazione degli insegnanti è fondamentale per costruire il benessere di oggi e domani, attraverso l’educazione. Questa è la base della società: radice, seme e frutto della cultura, da condividere.