Skip to main content

Il sonno migliora la salute per un benessere ottimale

Il 15 marzo si è celebrata la Giornata mondiale del sonno (World Sleep Day). Un evento annuale che capita ogni venerdì vicino all’equinozio di primavera (21 marzo). La giornata è stata promossa da World Society Sleep e Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS), nel 2008, per sensibilizzare i disturbi del sonno.

Perché è importante dormire bene?

Il sonno è parte vitale della salute fisica, cognitiva ed emotiva. Treccani definisce il sonno come uno stato e periodo di riposo fisico-psichico dell’uomo e degli animali, caratterizzato dalla sospensione totale e parziale della coscienza e della volontà e accompagnato da sensibili modificazioni funzionali di fondamentali importanza nel ristoro dell’organismo”.

In altre parole, il sonno è un processo biologico fondamentale e cruciale per la salute e le prestazioni umane. Durante il sonno, infatti, il corpo si riposa e si rigenera mentre il cervello elabora le informazioni acquisite durante la giornata. Dormire bene può essere un fattore positivo perché migliora l’attenzione, le prestazioni cognitive e la memoria. Inoltre, riduce anche lo stress e porta il buon umore. Un buon sonno mantiene la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca stabili, proteggendo il cuore. Anche il sistema immunitario funziona meglio.

Possiamo “imparare a dormire”?

Il concetto di “salute del sonno” è correlato alla visione globale del sonno, adattato a esigenze individuali, sociali e ambientali per promuovere il benessere mentale e fisico. Al suo interno, infatti, sono racchiusi termini diversi, quali durata, i tempi, i risvegli e la sonnolenza. Imparare a dormire bene significa avere una soddisfazione soggettivauna tempistica appropriata, una durata elevata e vigilanza durante le ore di veglia. Certamente, non tutto dipende da noi, gli ambienti rumorosi delle grandi città rappresentano un problema sociale più ampio di cui è urgente occuparsi. Possiamo, però, imparare da subito qualcosa per migliorare la qualità del nostro sonno, fin da questa notte.

Gli ormoni del dormiveglia e i cronotipi: gufi e allodole

L’ormone principale che regola il sonno è la melatonina, prodotta dalla ghiandola pineale, perché regola il ritmo circadiano, ovvero quel meccanismo che sincronizza il ritmo luce/buio e il ritmo sonno/veglia. La sua produzione è influenzata dalla luce ambientale: aumenta ogni volta che la luce si riduce nelle ore serali. Si attiva a partire dalle 9 di sera, aumenta in modo graduale fino a raggiungere il suo picco intorno alle 2 di mattina e regredisce lentamente intorno alle prime ore dell’alba, intorno alle 6 di mattina. In base all’ora in cui viene prodotta, si distinguono due soggetti, o cronotipi: i cronotipi serotini (gufi), quei soggetti attivi e performanti la sera e si coricano tardi ma poi hanno difficolta ad alzarsi la mattina e i cronotipi mattutini (allodole), quei soggetti che avvertono la sonnolenza presto ma poi riescono ad alzarsi la mattina presto.

Integratori e alimentazione per la qualità del sonno

La melatonina viene già prodotta intrinsecamente dall’organismo, ma con l’avanzare dell’età si riduce e questo porta a ridurre la qualità e quantità di sonno. In questo caso vengono somministrato degli integratori a base di melatonina. I fruitori principali di questi integratori sono esclusivamente coloro che hanno problemi con il sonno (come insonnia, jet-lag) o chi lavora la notte. Al di là degli integratori, è possibile assumere la melatonina anche attraverso alcuni alimenti provenienti da piante, come riso integrale, mais, avena. Anche i legumi come lenticchie e fagioli, verdure come pomodori e ravanelli, e frutta come ciliegie, uva rossa, noci permettono di integrarla. A differenza degli integratori che devono avere un uso limitato, il consumo di questi alimenti è modesto e possono contribuire ad alzare i livelli di melatonina nel corpo.

Di quante ore si ha bisogno per dormire bene?

Non c’è una risposta giusta a questa domanda. Le linee guida del National Sleep Foundation (NSF) consigliano di dormire al massimo tra le 7-9 ore a notte. Però, il bisogno di dormire varia da individuo a individuo, in base anche all’età. Più si invecchia, più le ore di sonno diminuiscono rispetto a quando si è giovani. Infatti, NSF ha indicato degli orari appropriati divisi per età:

  • Neonati: 14- 17 ore a notte
  • Bambini (1- 2 anni): da 11 alle 14 ore a notte
  • Bambini (3-5): dalle 10 alle 13 ore
  • Bambini (6-13): dalle 9 alle 11 ore
  • Adolescenti (14-17): 8-9 ore a notte
  • Adulti (18-64): 7-9 ore
  • Over 65: 7-8 ore.

Il sonno irregolare è sinonimo di cattiva salute e può aumentare il rischio di obesità, di diabete e di malattie cardiovascolari. Le abitudini sociali spesso provocano una carenza di sonno. Il modello più comune è il “jet lag social” (JSL), ovvero quando le responsabilità sociali portano le persone a dormire più tardi nei giorni non lavorativi e a ridurre invece la durata di sonno nei giorni feriali, sperando poi di recuperare l’accumulo di sonno nei giorni liberi (di solito nei fine settimana).

Educarsi al benessere: consigli per migliorare il proprio sonno

Sono sei i consigli per rendere il sonno il miglior alleato del cervello umano e riuscire a dormire bene:

  1. Fare movimento, in quanto sollecita non solo i processi cognitivi ma anche la produzione della melatonina;
  2. Mangiare in modo equilibrato: evitare di mangiare troppo o poco prima di andare a dormire. Si suggerisce di mangiare almeno 3 ore prima di andare a letto;
  3. Evitare alcol e caffeina;
  4. Fare attenzione all’ambiente, in quanto può influire sulla qualità del sonno. Si consiglia un ambiente silenzioso, buio e fresco;
  5. Iniziare un “rituale del sonno”, ovvero un rituale confortante per aiutare a entrare nel sonno, come quando si era piccoli con la favola della buona notte;
  6. Rilassarsi prima di andare a dormire, attraverso la meditazione o qualche respiro profondo.

La tecnica dell’Auto-Benedizione

In sostanza, prima di dormire, dedicate del tempo per voi stessi. Il benessere del sonno e i suoi benefici possono essere applicati seguendo la “Tecnica dell’auto-benedizione”, una tecnica parte della Pedagogia per il Terzo Millennio e basata sulla scoperta che le aree cerebrali deputate alla gestione delle memorie e quelle deputate alla visione del futuro sono pressoché le stesse.  La “Tecnica dell’Auto-Benedizione” consiste nel ripercorrere le scene, le azioni e gli eventi della giornata che hanno funzionato come se fossero dei fotogrammi e poi fare chiarezza nella propria mente per creare immagini e azioni che si incontreranno il giorno successivo. 

La Tecnica è utile per coltivare l’auto-determinazione, soprattutto in periodi di stress.

 

Bibliografia
  • Hirshkowitz, M., Whiton, K., Albert, S. M., Alessi, C., Bruni, O., DonCarlos, L., … & Adams Hillard, P. J. (2015). “National Sleep Foundation’s sleep time duration recommendations: methodology and results summary.” Sleep Health, 1(1), 40-43.
  • Irish, L. A., Kline, C. E., Gunn, H. E., Buysse, D. J., & Hall, M. H. (2015). “The role of sleep hygiene in promoting public health: A review of empirical evidence.” Sleep Medicine Reviews, 22, 23-36.
  • Ostby Y., Walhovd K., Tamnes C., Grydeland H., Westlye L., Fjell A. (2012). Mental time travel and default-mode network functional connectivity in the developing brain. Proc Natl Acad Sci USA, 109. 16800- 4. 10.1073/pnas.1210627109).
  • Paoletti, P., Di Giuseppe, T., Lillo, C., Anella, S., and Santinelli, A. (2022). Le Dieci Chiavi della Resilienza. Available online at: https://fondazionepatriziopaoletti.org/10-chiavi-resilienza/
  • Peuhkuri, K., Sihvola, N., & Korpela, R. (2012). “Dietary factors and fluctuating levels of melatonin.” Food & Nutrition Research, 56(1), 17252.
  • Potter, G. D., Skene, D. J., Arendt, J., Cade, J. E., Grant, P. J., & Hardie, L. J. (2016). “Circadian rhythm and sleep disruption: Causes, metabolic consequences, and countermeasures.” Endocrine Reviews, 37(6), 584-608.
  • Walker, M. (2017). Why We Sleep: Unlocking the Power of Sleep and Dreams. Scribner.
  • Zisapel, N. (2001). “Melatonin, sleep, and circadian rhythms: rationale for development of specific melatonin agonists.” Sleep Medicine, 2(6), 457-467.
Immagini
  • Photo by Andrea Piacquadio: https://www.pexels.com/photo/girl-lying-on-bed-3768879/

Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità

Potrebbe interessarti

Microbiota e cervello

Microbiota e cervello

Con il termine microbiota umano viene indicata la popolazione di microrganismi che popola il nost…
La gestione della rabbia

La gestione della rabbia

Sangue che ribolle, cuore che rimbomba, muscoli tesi e cerchio alla testa. La rabbia, più delle a…

    Iscriviti alla newsletter

    NEWSLETTER GEN

    Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

    Nome(Obbligatorio)
    Email(Obbligatorio)
    Privacy Policy(Obbligatorio)
    Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.