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Intelligenza emotiva

Invidia

Definizione neuroscientifica e psicologica

L’invidia rappresenta un’emozione sociale che emerge quando percepiamo un divario tra la nostra condizione e quella altrui, specificamente quando qualcun altro possiede qualcosa che desideriamo intensamente. Dal punto di vista delle neuroscienze, l’invidia è classificata come un’emozione secondaria o sociale, che richiede lo sviluppo di capacità cognitive superiori e la maturazione di specifiche aree cerebrali.

La psicologia moderna distingue due forme principali di invidia: l’invidia malevola, caratterizzata dal desiderio di privare l’altro del bene invidiato, e l’invidia benigna, che può fungere da stimolo motivazionale per il miglioramento personale. Questa distinzione fondamentale influenza profondamente il modo in cui l’emozione viene processata a livello neurale e le conseguenti risposte comportamentali. La ricerca contemporanea ha dimostrato che l’invidia si sviluppa attraverso un processo di valutazione sociale comparativa, che richiede la capacità di autovalutazione e di confronto sociale, emergendo tipicamente intorno ai 3-4 anni di età.

Come il nostro cervello sperimenta l’invidia

L’esperienza cerebrale dell’invidia coinvolge multiple regioni neurali che lavorano in sincronia. Le neuroimmagini funzionali hanno rivelato un’intricata rete di attivazioni cerebrali durante l’esperienza dell’invidia:

  • La corteccia cingolata anteriore (ACC) si attiva intensamente durante il confronto sociale
  • L’amigdala processa la componente emotiva e la valenza negativa dell’esperienza
  • La corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC) è coinvolta nella regolazione emotiva
  • L’insula anteriore elabora l’esperienza soggettiva dell’emozione
  • Il sistema dei neuroni specchio si attiva durante l’osservazione del successo altrui
  • Lo striato ventrale è coinvolto nella valutazione della ricompensa sociale

Queste attivazioni neurali creano un pattern distintivo che differenzia l’invidia da altre emozioni sociali negative.

La componente cognitiva e psicologica dell’invidia

La dimensione cognitiva dell’invidia si manifesta attraverso processi mentali sofisticati che includono il confronto sociale, la valutazione della rilevanza personale e l’elaborazione delle differenze percepite. Questi processi cognitivi sono intrinsecamente legati alla nostra autostima e al concetto di sé, influenzando profondamente il modo in cui interpretiamo e reagiamo alle situazioni di disparità sociale. L’elaborazione cognitiva dell’invidia comprende la valutazione dell’effettivo merito dell’altro, la percezione di ingiustizia nella distribuzione delle risorse o del successo, e la stima della propria capacità di raggiungere lo stesso risultato.

Questo complesso processo di elaborazione richiede un significativo impegno delle risorse cognitive e può influenzare la capacità di concentrazione su altri compiti, creando un circolo vizioso di ruminazione mentale e distrazione. La ricerca ha dimostrato che le persone con una maggiore tendenza all’invidia mostrano schemi di pensiero più rigidi e una maggiore difficoltà nel distaccarsi dai confronti sociali negativi. Gli studi neurocognitivi evidenziano come questi individui tendano a dedicare una quantità sproporzionata di risorse attentive al monitoraggio del successo altrui, compromettendo l’efficacia del proprio funzionamento cognitivo quotidiano.

La componente di attivazione fisiologica dell’invidia

La risposta fisiologica all’invidia coinvolge molteplici sistemi corporei che si attivano in modo coordinato:

Sistema Cardiovascolare:

  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Incremento della pressione sanguigna
  • Variazioni del battito cardiaco

Sistema Endocrino:

  • Rilascio di cortisolo (ormone dello stress)
  • Aumento dei livelli di testosterone
  • Alterazione dei livelli di serotonina

Sistema Nervoso Autonomo:

  • Attivazione della risposta simpatica
  • Aumento della sudorazione
  • Tensione muscolare

La tonalità edonica dell’invidia

L’invidia si caratterizza per una marcata tonalità edonica negativa, che si manifesta come una sensazione pervasiva di malessere psicologico e fisico. Questa componente spiacevole dell’esperienza è intrinsecamente legata alla percezione di inadeguatezza e alla frustrazione del desiderio insoddisfatto, creando un vissuto emotivo particolarmente gravoso per l’individuo.

La ricerca ha dimostrato che l’intensità della tonalità edonica negativa è direttamente proporzionale all’importanza attribuita all’oggetto dell’invidia e alla percezione di incolmabilità del divario con l’altro. Gli studi mostrano come questa esperienza negativa attivi specifiche aree cerebrali associate al dolore sociale e al disagio emotivo, in particolare – come abbiamo visto – la corteccia cingolata anteriore e l’insula.

Anche nell’invidia benigna, dove l’emozione può fungere da stimolo motivazionale, permane una componente di disagio, sebbene meno intensa e più costruttiva nella sua elaborazione successiva. Questo disagio residuo serve come propulsore per il cambiamento personale, trasformando la negatività dell’esperienza in energia motivazionale orientata al miglioramento.

I sistemi motivazionali dell’invidia

L’invidia attiva specifici sistemi motivazionali che influenzano il comportamento successivo:

Motivazioni competitive:

  • Spinta al miglioramento personale
  • Desiderio di superare l’altro
  • Ricerca di opportunità di competizione

Motivazioni difensive:

  • Protezione dell’autostima
  • Evitamento del confronto
  • Svalutazione dell’oggetto dell’invidia

Motivazioni sociali:

  • Ricerca di alleanze strategiche
  • Comportamenti di sabotaggio sociale
  • Tentativi di emulazione

Motivazioni compensative:

  • Ricerca di alternative gratificanti
  • Sviluppo di nuove competenze
  • Ridefinizione degli obiettivi personali

Emozioni associate all’invidia

L’invidia raramente si presenta come emozione isolata, ma si accompagna a una costellazione di altre emozioni che ne modulano l’espressione e l’impatto comportamentale. Queste includono:

  • la rabbia, quando l’invidia si associa a una percezione di ingiustizia e attiva risposte difensive intense;
  • la vergogna, legata al riconoscimento sociale dell’invidia come emozione moralmente deprecabile e alla conseguente autovalutazione negativa;
  • l’ammirazione, presente soprattutto nelle forme di invidia benigna, dove il riconoscimento del valore altrui stimola l’emulazione positiva;
  • l’ansia, connessa alla preoccupazione per il proprio status sociale e le proprie capacità, che può manifestarsi attraverso stati di agitazione e preoccupazione costante.

La ricerca ha evidenziato come questa costellazione emotiva possa variare significativamente tra individui e culture, influenzando le strategie di coping e l’espressione comportamentale dell’invidia. Gli studi transculturali mostrano come il contesto sociale determini quali emozioni associate all’invidia vengano maggiormente espresse o represse.

Le micro-espressioni facciali dell’invidia

Le manifestazioni mimiche dell’invidia si caratterizzano per schemi espressivi specifici:

Zona superiore del viso:

  • Corrugamento della fronte
  • Abbassamento delle sopracciglia
  • Restringimento degli occhi

Zona mediana del viso:

  • Tensione dei muscoli nasali
  • Dilatazione delle narici
  • Comparsa di rughe naso-labiali

Zona inferiore del viso:

  • Labbra serrate o leggermente contratte
  • Tensione della mascella
  • Possibile comparsa di un sorriso forzato

Invidia

Micro-espressioni facciali associate all’invidia – immagine a scopo illustrativo generata con l’IA

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  • https://www.focus.it/comportamento/psicologia/invidia-articolo Consultato a ottobre 2024
  • https://www.sciencedirect.com/topics/psychology/envy Consultato a ottobre 2024

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