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L’intelligenza artificiale e la rivoluzione nell’insegnamento

Un connubio etico per il futuro dell’apprendimento

Uno è lieto di poter servireVi ricordate chi ha pronunciato questa frase? La risposta è… l’intelligenza artificiale! Era il 1999 quando nelle sale americane, e poi in quelle italiane, usciva al cinema “L’uomo bicentenario”. Un giovane Robin Williams interpretava Uno, un robot dalle sembianze umane, in grado di essere educato dall’uomo e poi interagire e dare risposte al suo padrone. Vent’anni dopo, quello che sembrava solo un personaggio uscito dalla penna del padre della robotica, Asimov, è più che mai reale. L’intelligenza artificiale (IA) non ha le stesse fattezze fisiche di Uno, ma ha le sue stesse caratteristiche funzionali. Può infatti essere educata dall’uomo, interagire, dare risposte e soprattutto essere utile alla salute globale, che comprende l’educazione scolastica.

Non solo risposte: essere utile a studenti e insegnanti

L’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante nel campo dell’apprendimento. Ad esempio, in futuro, si potrà permettere a ogni studente di ricevere un apprendimento personalizzato. Analizzando i dati degli studenti, come i loro voti, compiti e interazioni coi sistemi di apprendimento online, l’IA può creare esperienze di apprendimento ad hoc per ogni studente. Questo significa che ogni studente potrà ricevere il supporto di cui ha bisogno, per progredire al suo ritmo e raggiungere il proprio potenziale. L’IA potrà fornire feedback in tempo reale agli studenti sui loro compiti e lavoro, aiutandoli a imparare dagli errori e a migliorare le loro prestazioni.

L’IA, inoltre, sarà in grado di automatizzare attività ripetitive, come la valutazione dei compiti e la gestione dei dati degli studenti. Questo libererà tempo per gli insegnanti, in modo che possano concentrarsi su attività più importanti, come l’insegnamento e il supporto agli studenti. Infine, l’IA potrà rendere l’istruzione più accessibile agli studenti con disabilità. Ad esempio, i sistemi di traduzione automatica possono essere utilizzati per assistere gli studenti con problemi di udito o di vista, mentre i software di riconoscimento vocale possono aiutare gli studenti con difficoltà di scrittura. Anche nell’insegnamento, è centrale la capacità dell’IA di riconoscere le emozioni umane e poterle riprodurre, seppure, naturalmente, di non sperimentarle. Il livello di precisione che l’IA riesce già a garantire nella rappresentazione delle microespressioni facciali delle emozioni è stupefacente (puoi guardare qui l’esempio dell’emozione della fierezza, nel glossario sull’intelligenza emotiva di Fondazione Patrizio Paoletti).

Etica e intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale ha il potenziale per contribuire a migliorare l’istruzione. Tuttavia, è importante utilizzare l’IA in modo responsabile ed etico nelle scuole. Questo significa:

  • Garantire l’equità: tutti gli studenti devono avere accesso all’IA e questa deve essere utilizzata in modo equo. I sistemi di IA non devono essere discriminatori o rafforzare le disuguaglianze esistenti.
  • Proteggere la privacy: i dati degli studenti devono essere raccolti e utilizzati solo per scopi specifici, archiviati e utilizzati in modo sicuro.
  • Tutelare la trasparenza: è importante informare studenti, genitori e insegnanti su come viene utilizzata l’IA nelle scuole e su come vengono utilizzati i loro dati.
  • Sviluppare competenze: insegnanti, educatori e gli altri professionisti scolastici devono avere le competenze necessarie per utilizzare efficacemente l’IA. Questo significa fornire loro formazione e supporto nell’ambito delle nuove tecnologie digitali per la didattica.

Un uso etico dell’intelligenza artificiale non può prescindere da un sano equilibrio tra l’utilizzo delle nuove tecnologie e il rispetto della natura reale e tangibile dell’esistenza, compreso il processo e ritmo evolutivo della crescita. In questa direzione si colloca la recente circolare del Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, che vieta l’uso dei cellulari a scuola, anche a scopo didattico, per prevenire la dipendenza dagli smartphone. Il divieto interesserà la scuola dell’infanzia, quella primaria e anche le medie, a partire da settembre 2024. Resterà consentito, invece, l’uso di pc e tablet, sotto la guida dei docenti.

Fondazione Patrizio Paoletti e New Life for Children integrano in maniera etica intelligenza artificiale ed istruzione scolastica con Teachers Outreach . Il progetto mira a garantire un’istruzione equa e di qualità, diffondendo i contenuti della Pedagogia per il Terzo Millennio e prendendosi cura della formazione dei docenti di tutto il mondo, rispettando lingua, usi e costumi locali, attraverso l’IA.

Come ci ricorda Uno, il robot interpretato da Robin Williams, l’intelligenza artificiale nell’istruzione scolastica non deve sostituirsi allo studente o all’insegnate, ma essere lieta di servire. Rispettando, prima di tutto, l’etica.

 


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Sitografia
  • The future of education and skills (Education 2030): https://www.oecd.org/education/2030-project/
  • New Life For Children: www.newlifeforchildren.org
  • Artificial Intelligence Act: https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20240308IPR19015/artificial-intelligence-act-meps-adopt-landmark-law
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