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Il tuo cervello è sempre preparato al cambiamento

“Sono fatto così, ormai è difficile cambiare”. Almeno una volta nella vita lo avremo detto o sentito dire a qualcun altro, molte più volte lo avremo pensato per dare una spiegazione razionale ad un nostro comportamento. Ma è davvero così? Più cresciamo e meno siamo in grado di cambiare?

Molte ricerche scientifiche realizzate negli ultimi 15 anni affermano esattamente il contrario. Piuttosto ereditiamo dalla letteratura scientifica del passato l’errata convinzione che lo sviluppo del nostro cervello termini definitivamente con la fine dell’adolescenza. Intelligenza, attitudine, capacità, carattere, personalità: tutto compiuto dopo i primi 18-20 anni.

In realtà il cervello umano è in grado di cambiare e di evolvere continuamente fino alla fine della nostra vita.

Addirittura, in uno studio pubblicato nei giorni scorsi su Science, alcuni ricercatori dell’Università di Stanford hanno scoperto che il cervello può continuare a crescere anche in età adulta, cioè può generare nuovo tessuto capace di assolvere nuove funzioni, almeno in alcune aree. Il gruppo di neuroscienziati dell’ateneo californiano, coordinati da Jesse Gomez, ha condotto un esperimento su 50 persone di differenti età, osservando, attraverso risonanza magnetica nucleare, uno sviluppo progressivo di un’area cerebrale che presiede al riconoscimento dei volti, cruciale nello sviluppo delle relazioni sociali, nei giovani come negli adulti.

Sulla stessa linea va la ricerca della Universitat Autònoma de Barcelona e IMIM, appena pubblicato su Nature Neuroscience, che ha dimostrato come la gravidanza provochi cambiamenti nella morfologia del cervello di una donna almeno per due anni dopo il parto. Questi cambiamenti implicano un miglioramento delle capacità della futura madre di proteggere e interagire con il proprio bambino.

Come dimostrano queste recentissime ricerche, il cervello di un adulto può addirittura continuare a crescere e trasformarsi, ma non solo. Come sappiamo da molto tempo, i neuroni possono modificare di continuo le loro interconnessioni (plasticità) per tutta la nostra vita, e lo fanno molto più spesso e molto più rapidamente di quanto si sia pensato fino a poco tempo fa.

Eleanor Maiguire e Katherine Woollett, del centro di neuroimaging alla University College London, hanno analizzato il cervello di 79 tassisti londinesi che avevano appena iniziato la propria carriera (e di un gruppo di controllo di 31 persone). All’inizio dell’osservazione, i cervelli dei partecipanti non mostravano differenze significative in termini di struttura e memoria; ma dopo qualche anno di esperienza, gli scienziati hanno notato che mandare a memoria lo stradario della capitale britannica, The Knowledge come lo chiamano gli inglesi, aveva provocato cambi strutturali nell’encefalo dei tassisti, tra cui il miglioramento delle capacità mnemoniche e la crescita di un volume più grande (rispetto al gruppo di controllo) di cellule nervose nell’ippocampo.

quadrato motor trainingAnche gli studi condotti in questi anni sul Quadrato Motor Training, tecnica motoria ideata da Patrizio Paoletti e oggetto di ricerca da parte della Fondazione e di diverse Università in Italia e all’estero, hanno dimostrato che con specifici e semplici schemi motori è possibile aumentare sensibilmente le connessioni neuronali e migliorare le capacità creative, di problem solving, ideative o progettuali a tutte le età.

Dunque il nostro cervello è preparato al cambiamento, è pronto ad adattarsi alle esperienze e alle diverse esigenze della nostra vita, a qualsiasi età. Il fatto che il cervello di un 50enne sia molto diverso a livello morfologico e funzionale rispetto a quello di un bambino (ci mancherebbe!) non significa che non possiamo massimizzare le sue risorse, imparando ad utilizzarle in modo efficiente ed efficace.

Come? Sta a noi nutrirlo con nuovi stimoli, continuare ad imparare per tutta la vita, ponendoci sempre nuovi traguardi da raggiungere. Lo affermano molti studi, ultimo quello del Massachusetts General Hospital, che ha perfino provato scientificamente quanto sia importante prenderci cura delle nostre emozioni per invecchiare bene, dimostrando che le persone anziane, se dotate di sistema limbico più sviluppato, ottengono risultati migliori nei test di memoria e attenzione.

Migliorare le proprie performance, migliorare la propria vita, non solo è possibile, ma è molto più alla nostra portata di quanto pensiamo pensare. D’altra parte, se ti è rimasto qualcosa dopo la lettura di quest’articolo, vorrà pur dire che nella struttura del tuo cervello qualcosa è già cambiato.

Credits immagine di copertina: Designed by Kjpargeter / Freepik

Bibliografia

 

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