Mercoledì 16 ottobre, presso la Pontificia Università Antonianum di Roma, Patrizio Paoletti, presidente della Fondazione, ha partecipato alla tavola rotonda “Abitare la fragilità” sul tema della povertà e delle emergenze sociali e climatiche a cui siamo chiamati a rispondere.
Insieme ad Aloysus John, segretario generale di Caritas Internationalis, Patrizio Paoletti ha discusso di diversi temi centrali per il futuro della nostra società: l’educazione, l’ecologia e l’ambiente, la crescita e la consapevolezza interiore. Sfide a cui siamo chiamati a rispondere per migliorare noi stessi, il mondo che ci circonda e le relazioni con gli altri.
Particolarmente significativo è stato il passaggio sulla necessità di un cambiamento per l’uomo, una nuova percezione e visione di noi stessi che abbiamo bisogno di realizzare attraverso determinate pratiche e tecniche educative, come la prefigurazione e il silenzio, temi oggetto di studio e divulgazione da parte della Fondazione Paoletti.
Secondo Patrizio Paoletti i cambiamenti sociali e climatici che stiamo vivendo in questo periodo storico sono il frutto di scelte non solo politiche e governative ma prima di tutto individuali, dipese dal modo in cui percepiamo noi stessi e gli altri. Per cambiare il mondo che ci circonda, infatti, dobbiamo prima di tutto cambiare la percezione che abbiamo di noi stessi e assumere un altro punto di vista, prendendo consapevolezza delle nostre risorse interiori, diventando in prima persona agenti del cambiamento, uomini e donne di pace.
“Siamo chiamati ad assumerci questa responsabilità di prefigurazione per organizzare ora le cose affinché domani siano diverse”, ha dichiarato Patrizio Paoletti.
Un richiamo quindi ad un nuova responsabilità, individuale e sociale, per migliorare la qualità della nostra vita. Essere resilienti, saper prefigurare quello che accadrà domani, imparare a fronteggiare le difficoltà che incontriamo lungo il nostro cammino, assumere una nuova visione di se stessi, del mondo e degli altri è l’appello lanciato da Patrizio Paoletti e raccolto da un pubblico numeroso che ha preso parte all’evento.“II nucleo centrale dell’evoluzione umana è la capacità di produrre un altro punto di vista che ci permette di guardare oltre l’orizzonte abituale.”
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