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La salute è unica

La salute è unica: l’approccio One Health

Salute dell’uomo, degli animali e del Pianeta

Negli ultimi tempi si sta affermando l’approccio “One Health”, che ritiene esista una stretta interconnessione tra salute umana, ambientale e degli animali. Siamo quindi di fronte a un fenomeno in cui fattori apparentemente banali possono rivestirsi di enorme importanza se inquadrati in quest’ottica. In questo articolo riassumerò i principali aspetti con le relative implicazioni sulla salute umana e la mia personale interpretazione. Nella speranza di fornire qualche spunto di riflessione.

Il cambiamento delle abitudini alimentari

Il tutto a mio avviso scaturisce dal cambiamento delle abitudini alimentari che si è verificato con il progredire del benessere economico, e che ha portato a un’impennata del consumo di cibi animali. Mentre nella cultura contadina tutto il cibo, compreso quello animale, era un prodotto domestico, per poter far fronte alle enormi richieste, il processo di produzione di cibo è stato industrializzato. Questo ha comportato la necessità di creare grandi allevamenti, gli allevamenti intensivi, per la produzione di carne, latticini e uova, generando una serie di problemi, che ben vengono interpretati dall’approccio One Health. Cercherò di districare la matassa nel modo più semplice, per punti principali ma non in ordine di importanza, in quanto sono tutti importanti, complessi e interconnessi.

L’antibiotico-resistenza

La elevata densità di popolazione degli animali, che vengono allevati in spazi angusti, favorisce la trasmissione di malattie infettive nell’allevamento: anziché agire sulla causa, il contrasto alle infezioni viene condotto con l’utilizzo di antibiotici, nei cui confronti i batteri sviluppano resistenza. Ma, oltre a generare malattie e morte negli animali, i batteri resistenti agli antibiotici contaminano poi l’ambiente e il cibo, trasferendo il problema dell’antibiotico-resistenza all’uomo. Si stima che nel nostro Paese, l’antibiotico-resistenza sia responsabile di circa 12.000 morti all’anno.

La qualità dell’aria

Oltre all’emissione di gas serra, principali responsabili del cambiamento climatico, la produzione di cibi animali danneggia la qualità dell’aria a causa dell’ammoniaca contenuta negli escrementi dell’animale e nei fertilizzanti. Uno studio americano ha stimato che negli USA l’agricoltura sarebbe responsabile di 17.900 morti all’anno per la ridotta qualità dell’aria, e che il passaggio a diete plant-based ridurrebbe queste cifre del 68 – 83%.

 


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Le zoonosi

L’UNEP nel suo report del 2016 ha stimato che il 75% delle nuove infezioni sono zoonosi, cioè malattie derivate dagli animali, e che il 60% delle malattie infettive umane deriva dagli animali. Le malattie infettive, nel mondo, sarebbero responsabili ogni anno di 2.5 miliardi di casi e di 2.7 milioni di morti. L’ultima pandemia di cui il mondo è stato vittima è stata quella da COVID-19, che era appunto una zoonosi. Il contatto tra gli animali selvatici, portatori di virus prima sconosciuti, e animali domestici o uomo viene favorito dalla drastica riduzione dell’estensione degli ambienti naturali della fauna selvatica, dovuto al cambiamento climatico (siccità, incendi, alluvioni) e alla deforestazione (per ottenere pascoli o terreni per coltivare mangime per gli animali da allevamento).

Epidemie di malattie infettive hanno portato a sopprimere gli animali di molti allevamenti, per prevenirne la trasmissione all’uomo (per esempio, le ben note influenza aviaria e peste suina). Inoltre, la restrizione degli ecosistemi ha comportato una drastica riduzione della biodiversità sia animale che vegetale, aumentando la vulnerabilità della vita sul nostro Pianeta.

Le malattie croniche non trasmissibili

Lo spostamento verso diete ricche di cibi animali ha portato all’emergere di malattie non-infettive, le malattie cronico-degenerative: malattie vascolari, tumori, diabete mellito, obesità, dislipidemia, ipertensione, malattie neurodegenerative. Una dieta vegetariana risulta protettiva nei confronti di tutte queste malattie. Le principali Linee Guida dietetiche ormai si sono orientate verso la raccomandazione di diete ricche di cibi vegetali e la WHO riconosce che la riduzione del consumo di carne rossa non trasformata e trasformata esercita un duplice vantaggio sia per la salute umana che per quella planetaria.

Il cambiamento climatico

I disastri ambientali causati dal cambiamento climatico, dovuto all’emissione di gas serra di cui l’allevamento di bestiame è responsabile per il 18%-50%, consistono principalmente in ondate di calore, siccità, inondazioni, frane, scioglimento dei ghiacciai. Secondo l’ISGlobal di Barcellona, più di metà delle morti dovute al caldo estremo registrate in Europa nell’estate del 2022 è direttamente attribuibile al riscaldamento globale causato dall’uomo e dei 68.593 decessi per stress termico eccessivo 38.154 sono correlati alla crisi climatica. Come ridurre le emissioni? Certo, utilizzando energie rinnovabili, ma senza dimenticare l’importanza di quello che mettiamo nel piatto.

Mi fermerei qui, credo di aver fornito abbastanza spunti perché il lettore possa iniziare a srotolare questo filo d’Arianna che passa attraverso la salute e il benessere degli animali, la salute umana e soprattutto, la salvaguardia del Pianeta, unendoli strettamente in un unico destino di salute globale. Non può realizzarsi salute per l’uomo in assenza di salute dell’animale e dell’ambiente. E ricordiamoci che il nostro Pianeta non ha bisogno di noi, ma noi di lui sì: quindi abbiamone cura in ogni nostra singola azione quotidiana.

Luciana BaroniLuciana Baroni è Neurologo, Geriatra, Fisiatra, Nutrizionista esperta in alimentazione a base vegetale. Socio fondatore e Presidente in carica di S.S.N.V. Ideatrice del metodo del PiattoVeg.
IG @dr_luciana.baroni

 

 

 


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Bibliografia
  • Baroni L, Rizzo G, Galchenko AV, Zavoli M, Serventi L, Battino M. Health Benefits of Vegetarian Diets: An Insight into the Main Topics. Foods. 2024 Jul 29;13(15):2398. doi: 10.3390/foods13152398. PMID: 39123589; PMCID: PMC11311397
  • Beck, T.M., Schumacher, D.L., Achebak, H. et al. Mortality burden attributed to anthropogenic warming during Europe’s 2022 record-breaking summer. npj Clim Atmos Sci 7, 245 (2024). https://doi.org/10.1038/s41612-024-00783-2
  • Domingo NGG, Balasubramanian S, Thakrar SK, Clark MA, Adams PJ, Marshall JD, Muller NZ, Pandis SN, Polasky S, Robinson AL, Tessum CW, Tilman D, Tschofen P, Hill JD. Air quality-related health damages of food. Proc Natl Acad Sci U S A. 2021 May 18;118(20):e2013637118. doi: 10.1073/pnas.2013637118

Sitografia
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  • https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/349086/WHO-EURO-2021-4007-43766-61591-eng.pdf?sequence=1&isAllowed=y
  • https://wesr.unep.org/media/docs/assessments/UNEP_Frontiers_2016_report_emerging_issues_of_environmental_concern.pdf
  • https://www.insalutenews.it/in-salute/lotta-allantibiotico-resistenza-12mila-vittime-ogni-anno-in-italia/#:~:text=Roma%2C%2021%20novembre%202024%20–%20La,lanciata%20dal%20Ministero%20della%20Salute.

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