
Fondazione Patrizio Paoletti per i bambini del Kenya
Intervento integrato per la protezione, il benessere psicologico e la riduzione della povertà educativa
Fondazione Patrizio Paoletti è ente partner e co-finanziatore di un progetto per garantire protezione e benessere psicologico ai bambini in Kenya, contribuendo al contempo a ridurre la povertà educativa e potenziare le competenze. Per un futuro più equo e sostenibile.
La salute globale al centro
Il benessere, nelle sue dimensioni personale e sociale, è il fulcro di tutti i programmi di Fondazione Patrizio Paoletti. Lo promuoviamo attraverso un approccio che interviene su alcuni determinanti sociali della salute, come il contesto socio-economico, l’ambiente, gli stili di vita, l’educazione e l’accesso ai servizi scolastici e sanitari. Questo è il cuore della Salute Globale che, secondo il nostro Istituto Superiore di Sanità, si basa “sul diritto di ogni persona (donne, uomini, bambini e anziani) a star bene fisicamente, psicologicamente e socialmente e di vivere in un mondo libero dalle disuguaglianze sanitarie, economiche, sociali, politiche, culturali e ambientali”, per uno stato di benessere totale che va “oltre il benessere fisico e oltre i confini nazionali”.
La Salute Globale è un concetto dinamico. Non si limita, quindi, agli aspetti esterni, ma abbraccia anche un percorso di consapevolezza e cura delle proprie dimensioni interiori – affettive, psichiche e spirituali – elementi essenziali per l’equilibrio e la realizzazione dell’individuo.
Questo approccio è pienamente in linea con il quadro dell’OMS sui determinanti della salute, che evidenzia come fattori socio-economici, psicologici, educativi e ambientali influenzino direttamente lo sviluppo e il benessere delle nuove generazioni. Oggi sappiamo che l’interconnessione di tutti questi fattori (ambientali e soggettivi) non solo incide sullo sviluppo neurobiologico dell’individuo, ma può anche attivare specifici processi epigenetici, e modella il futuro della salute e del benessere individuale e collettivo.
La situazione dei bambini in Kenya, tra povertà e lavoro minorile
Il progetto in Kenya si sviluppa a Nairobi, una delle città con i più grandi insediamenti informali al mondo, dove circa il 60% dei 5 milioni di abitanti vive in condizioni di estrema precarietà.
Nel Paese, circa il 18% della popolazione sopravvive con meno di 1,9 dollari al giorno, e il tasso di abbandono scolastico raggiunge il 20,7%, spesso a causa di matrimoni precoci, gravidanze adolescenziali e lavoro minorile</a>.</a> Si stima che circa 300.000 bambini tra i 5 e i 14 anni lavorino fino a 12 ore al giorno per meno di due dollari, mentre 60.000 vivano per strada. Molti di loro finiscono intrappolati nei circuiti della criminalità e della prostituzione nel tentativo di sopravvivere. Un’altra problematica diffusa è l’abbandono o l’allontanamento familiare, spesso conseguenza di gravi difficoltà economiche, dipendenze da sostanze da parte dei genitori, incuria, conflitti o situazioni di abuso.
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New Life for Children e Fondazione Patrizio Paoletti insieme in Kenya
New Life For Children è capofila del progetto in Kenya, di cui Fondazione Patrizio Paoletti è partner e co-finanziatore. Il progetto in Kenya coinvolge 185 minori dai 3 ai 18 anni che accedono allo Shelter Children’s Home, 240 studenti della St. Stephen Preparatory School, 15 insegnanti e 29 operatori sociali.
Il progetto, come quello in Brasile, mira a migliorare la qualità della vita e il futuro dei minori vulnerabili, attraverso interventi integrati che favoriscono la protezione, il benessere psicologico e la riduzione della povertà educativa, offrendo loro un ambiente sicuro, stimolante e di supporto.
Percorsi socio-affettivi e di rafforzamento delle competenze
In particolare, vengono adottate misure per rafforzare la tutela dei minori attraverso l’implementazione di standard di protezione, la formazione degli educatori e l’adozione di percorsi socio-affettivi volti a favorire la sicurezza emotiva e lo sviluppo delle competenze interpersonali. Parallelamente, un accompagnamento psicologico strutturato sostiene i bambini e gli adolescenti nel superare traumi legati all’abbandono e nella costruzione di un’identità più consapevole, facilitando il loro reinserimento in contesti familiari sicuri.
Il progetto si impegna a contrastare la povertà educativa anche attraverso il rafforzamento delle competenze pedagogiche degli insegnanti, attraverso il programma Teachers Outreach. E a sostenere il completamento del percorso scolastico e la creazione di opportunità di formazione professionale.
Offrire ai giovani gli strumenti per accedere al mondo del lavoro significa migliorare il loro futuro. Ma anche contribuire alla costruzione di una società più equa e sostenibile. Una società in cui ogni individuo possa sviluppare appieno il proprio potenziale e concorrere al benessere collettivo.
Le attività specifiche di progetto
Tra le diverse attività di progetto, ricordiamo:
- Elaborazione di una Policy Protezione Minori che stabilisca standard e procedure di sicurezza allo Shelter Children’s Home
- Formazione ai docenti della St. Stephen Preparatory School e operatori dello St. Shelter Children’s Homee sulla Protezione Minori
- Formazione pedagogica in Teachers Outreach per docenti e operatori sul potenziamento del ruolo educativo
- Sensibilizzazione socio-affettiva per studenti della St. Stephen Preparatory School e i minori dello St. Shelter Children’s Home
- Supporto psicologico per i minori dello Shelter Children’s Home per affrontare i traumi dovuti alla separazione dalle famiglie
- Creazione di una Procedura per il Reinserimento sicuro dei minori nelle famiglie di origine o in contesti alternativi
- Affiancamento di circa 20 reinserimenti secondo le nuove procedure
- Monitoraggio post-reinserimento insieme agli assistenti sociali e ai professionisti
- Erogazione di borse di studio per gli adolescenti dello Shelter Children’s Home per il completamento del ciclo scolastico
- Formazione professionale ai giovani dello Shelter Children’s Home per l’inserimento nel mondo del lavoro
- Supporto all’inserimento lavorativo attraverso l’orientamento professionale e la creazione di opportunità di stage.
J.H., counselor di progetto che si occupa del supporto psicologico dei minori presi in carico allo Shelter Children’s Home, testimonia:
I ragazzi sono disposti a essere aiutati ad affrontare le problematiche che li riguardano. Questo indica che hanno iniziato ad essere consapevoli di loro stessi, iniziando a condividere i loro problemi, il che segnala un buon segno di crescita personale.
Marco Benini, responsabile dei programmi educativi di Fondazione Patrizio Paoletti, con particolare attenzione ai contesti fragili e vulnerabili, in Italia e all’estero, dichiara:
La cooperazione internazionale è un campo vasto: noi ci concentriamo su progetti di protezione, accompagnamento e cura per i più piccoli e i più fragili, dove la salute globale e il benessere personale e collettivo sono al centro dell’azione. Attraverso il supporto psicologico, la formazione professionale e percorsi socio-affettivi, aiutiamo bambine e bambini a non restare prigionieri del trauma, dell’abbandono o di contesti difficili. Proviamo a crescere insieme, a ricostruire legami, a recuperare significati e a offrire strumenti perché ragazze e ragazzi possano, un domani, contribuire a una società più giusta e solidale, oltre i conflitti e le sofferenze che hanno vissuto.
- https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/s/salute-globale#oltre-il-benessere-fisico-ed-oltre-i-confini-nazionali
- Foto su Freepik
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