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Educazione

Stili di apprendimento

Gli stili di apprendimento descrivono gli approcci e le preferenze individuali con cui assimiliamo ed elaboriamo le informazioni. La teoria degli stili di apprendimento si basa sull’idea che le persone hanno modi diversi di imparare. Il successo nei compiti e la qualità della performance dipendono, non solo dalle abilità, ma anche dallo sviluppo e valorizzazione degli stili di apprendimento, conoscendo i quali si può “imparare a imparare”, orientare e personalizzare i metodi di insegnamento e migliorare l’efficacia della comprensione e dello studio. Gli stili di apprendimento non sono assoluti, ma consistono in tendenze, che possono essere anche combinate tra loro, nelle inclinazioni personali e a seconda dei contesti.

  1. A cosa sono associati gli stili di apprendimento?

Gli stili di apprendimento spesso coinvolgono le modalità sensoriali con cui percepiamo la realtà, definendo approcci più visivi, uditivi, tattili o cinestesici, a seconda del nostro senso prediletto o più sviluppato. Anche le nostre tendenze cognitive, ossia le modalità dell’elaborazione del pensiero, sono coinvolte negli stili di apprendimento: per qualcuno è centrale l’analisi logica e per altri è fondamentale la dimensione intuitiva e creativa, qualcuno memorizza in maniera sistematica e altri per associazione. Infine, lo stesso ambiente, fisico ed emotivo, influisce sull’apprendimento: alcune persone prediligono uno spazio silenzioso, intimo e concentrato per imparare, mentre altre trovano più semplice apprendere in contesti interattivi e sociali, con un approccio più estroverso.

  1. Quali sono i principali stili di apprendimento?

In generale, possiamo considerare la tendenza ad avere un approccio:

  • analitico o globale, che caratterizza la tendenza alla visione del dettaglio o nell’insieme;
  • sistematico o intuitivo, che considera una variabile alla volta o che tende alla veloce conferma o confutazione;
  • impulsivo o riflessivo, con bassi tempi decisionali e una certa impulsività oppure con una pianificazione attenta delle fasi decisionali;
  • verbale o visivo, che predilige il codice linguistico o quello visuo-spaziale;
  • convergente o divergente, che ricerca una soluzione logica a partire dalle informazioni disponibili o che procede in modo creativo, sviluppando diverse soluzioni nuove e originali;
  • campo indipendente o dipendente, che isola gli argomenti oppure che esalta i possibili collegamenti tra i temi e il contesto.

I principali stili di apprendimento sono:

  • Visivo verbale: in cui si predilige la lettura di testi e la scrittura di appunti;
  • Visivo iconografico: in cui si apprende soprattutto attraverso l’uso di immagini, grafici e mappe concettuali, che permettono di visualizzare le informazioni, per comprenderle e ricordarle;
  • Uditivo: in cui si preferisce ascoltare le informazioni, traendo beneficio dalla spiegazione orale, dalle discussioni e dalle registrazioni audio;
  • Tattile/cinestesico: in cui si impara meglio attraverso l’esperienza pratica, concreta e il movimento, toccando e interagendo fisicamente con il materiale di apprendimento;
  • Logico/matematico: in cui si preferisce un approccio analitico, logico e sequenziale, cercando modelli, connessioni e relazioni tra le informazioni;
  • Sociale/interpersonale: in cui si trae beneficio dall’interazione con gli altri, partecipando a discussioni di gruppo, lavorando in collaborazione e anche insegnando;
  • Solitario/intrapersonale: nel quale si preferisce lavorare da soli e riflettere in modo indipendente.
  1. Come identificare il proprio stile di apprendimento?

Identificare il proprio stile di apprendimento è un processo che coinvolge auto-riflessione, condivisione e sperimentazione con diverse modalità di apprendimento. Possiamo prenderci del tempo per riflettere su come preferiamo imparare e per ricordare esperienze passate, in cui abbiamo appreso con successo. Possiamo chiederci cosa ci viene più naturale fare, quando affrontiamo nuove informazioni: disegniamo schemi, scriviamo, cerchiamo un approccio tattile o il confronto con qualcuno? Possiamo anche chiedere il parere di amici, familiari o insegnanti, che potrebbero aver notato delle nostre tendenze di apprendimento, o fare dei veri e propri test con diverse strategie di studio.

  1. Come valorizzare gli stili di apprendimento con alunni con DSA?

Gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento prediligono, generalmente, gli stili di apprendimento basati sul canale visivo non verbale, uditivo e cinestesico, da allenare tramite audiolibri, sintesi vocale e un approccio multisensoriale, nel quale le informazioni vengono condivise attraverso diversi canali parallelamente, curando la pianificazione e sostenendo la perseveranza e la motivazione. Un’attenzione particolare richiede l’ambiente fisico ed emotivo di apprendimento, che deve garantire tranquillità, buona illuminazione e la possibilità di un’interazione proficua, per permettere l’apprendimento cooperativo e lo studio condiviso.

 

Bibliografia
  • Boneva, D., Mihova, E. (2012). Preferenze e stili di apprendimento. Dyslang Dyslexia and Additional Academic Language Learning.
  • Cadamuro, A. (2004). Stili cognitivi e stili di apprendimento. Psicologia per la Buona scuola41.
  • Stili di apprendimento. No problem DSA Piemonte. Centro Territoriale Servizi Cremona www.ctscremona.it/userfiles/stiliApprendimento.pdf

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