Educazione
Stili di apprendimento
Gli stili di apprendimento descrivono gli approcci e le preferenze individuali con cui assimiliamo ed elaboriamo le informazioni. La teoria degli stili di apprendimento si basa sull’idea che le persone hanno modi diversi di imparare. Il successo nei compiti e la qualità della performance dipendono, non solo dalle abilità, ma anche dallo sviluppo e valorizzazione degli stili di apprendimento, conoscendo i quali si può “imparare a imparare”, orientare e personalizzare i metodi di insegnamento e migliorare l’efficacia della comprensione e dello studio. Gli stili di apprendimento non sono assoluti, ma consistono in tendenze, che possono essere anche combinate tra loro, nelle inclinazioni personali e a seconda dei contesti.
- A cosa sono associati gli stili di apprendimento?
Gli stili di apprendimento spesso coinvolgono le modalità sensoriali con cui percepiamo la realtà, definendo approcci più visivi, uditivi, tattili o cinestesici, a seconda del nostro senso prediletto o più sviluppato. Anche le nostre tendenze cognitive, ossia le modalità dell’elaborazione del pensiero, sono coinvolte negli stili di apprendimento: per qualcuno è centrale l’analisi logica e per altri è fondamentale la dimensione intuitiva e creativa, qualcuno memorizza in maniera sistematica e altri per associazione. Infine, lo stesso ambiente, fisico ed emotivo, influisce sull’apprendimento: alcune persone prediligono uno spazio silenzioso, intimo e concentrato per imparare, mentre altre trovano più semplice apprendere in contesti interattivi e sociali, con un approccio più estroverso.
- Quali sono i principali stili di apprendimento?
In generale, possiamo considerare la tendenza ad avere un approccio:
- analitico o globale, che caratterizza la tendenza alla visione del dettaglio o nell’insieme;
- sistematico o intuitivo, che considera una variabile alla volta o che tende alla veloce conferma o confutazione;
- impulsivo o riflessivo, con bassi tempi decisionali e una certa impulsività oppure con una pianificazione attenta delle fasi decisionali;
- verbale o visivo, che predilige il codice linguistico o quello visuo-spaziale;
- convergente o divergente, che ricerca una soluzione logica a partire dalle informazioni disponibili o che procede in modo creativo, sviluppando diverse soluzioni nuove e originali;
- campo indipendente o dipendente, che isola gli argomenti oppure che esalta i possibili collegamenti tra i temi e il contesto.
I principali stili di apprendimento sono:
- Visivo verbale: in cui si predilige la lettura di testi e la scrittura di appunti;
- Visivo iconografico: in cui si apprende soprattutto attraverso l’uso di immagini, grafici e mappe concettuali, che permettono di visualizzare le informazioni, per comprenderle e ricordarle;
- Uditivo: in cui si preferisce ascoltare le informazioni, traendo beneficio dalla spiegazione orale, dalle discussioni e dalle registrazioni audio;
- Tattile/cinestesico: in cui si impara meglio attraverso l’esperienza pratica, concreta e il movimento, toccando e interagendo fisicamente con il materiale di apprendimento;
- Logico/matematico: in cui si preferisce un approccio analitico, logico e sequenziale, cercando modelli, connessioni e relazioni tra le informazioni;
- Sociale/interpersonale: in cui si trae beneficio dall’interazione con gli altri, partecipando a discussioni di gruppo, lavorando in collaborazione e anche insegnando;
- Solitario/intrapersonale: nel quale si preferisce lavorare da soli e riflettere in modo indipendente.
- Come identificare il proprio stile di apprendimento?
Identificare il proprio stile di apprendimento è un processo che coinvolge auto-riflessione, condivisione e sperimentazione con diverse modalità di apprendimento. Possiamo prenderci del tempo per riflettere su come preferiamo imparare e per ricordare esperienze passate, in cui abbiamo appreso con successo. Possiamo chiederci cosa ci viene più naturale fare, quando affrontiamo nuove informazioni: disegniamo schemi, scriviamo, cerchiamo un approccio tattile o il confronto con qualcuno? Possiamo anche chiedere il parere di amici, familiari o insegnanti, che potrebbero aver notato delle nostre tendenze di apprendimento, o fare dei veri e propri test con diverse strategie di studio.
- Come valorizzare gli stili di apprendimento con alunni con DSA?
Gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento prediligono, generalmente, gli stili di apprendimento basati sul canale visivo non verbale, uditivo e cinestesico, da allenare tramite audiolibri, sintesi vocale e un approccio multisensoriale, nel quale le informazioni vengono condivise attraverso diversi canali parallelamente, curando la pianificazione e sostenendo la perseveranza e la motivazione. Un’attenzione particolare richiede l’ambiente fisico ed emotivo di apprendimento, che deve garantire tranquillità, buona illuminazione e la possibilità di un’interazione proficua, per permettere l’apprendimento cooperativo e lo studio condiviso.
- Boneva, D., Mihova, E. (2012). Preferenze e stili di apprendimento. Dyslang Dyslexia and Additional Academic Language Learning.
- Cadamuro, A. (2004). Stili cognitivi e stili di apprendimento. Psicologia per la Buona scuola, 41.
- Stili di apprendimento. No problem DSA Piemonte. Centro Territoriale Servizi Cremona www.ctscremona.it/userfiles/stiliApprendimento.pdf
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