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Sé Narrativo

Sé Narrativo

 

Il concetto del Sé Narrativo si colloca all’interno delle teorie del Sé proposte da diverse prospettive neuro-fenomenologiche. Questo concetto è stato inizialmente introdotto da William James all’inizio del ‘900 per distinguere il Sé Minimo dal Sé Narrativo.

 

Origini e Concettualizzazione

Partendo dagli studi di James, Gallagher è stato il primo, all’inizio degli anni 2000, a rielaborare in modo sistematico il concetto per traslarlo dall’ambito fenomenologico a quello neuroscientifico. Negli ultimi anni, la ricerca ha poi concepito ciascuno di questi stati del Sé come configurazioni specifiche di consapevolezza di sé e contenuti mentali.

Nell’ambito della ricerca neuroscientifica, il paradigma neuro-fenomenologico cui hanon dato avvio Varela, Thompson e Rosch, mira ad integrare:

 

  • report soggettivi in prima persona riferiti all’esperienza di consapevolezza di sé;
  • misurazioni oggettive in terza persona, quali comprendono misure elettrofisiologiche;
  • ai quali si aggiungono in studi più recenti i dati di tipo comportamentale, riferiti alle Funzioni Esecutive.

 

Definizione e Caratteristiche

Il Sé Narrativo – un’immagine di Sé costruita attraverso ricordi autobiografici e proiezioni nel futuro – coinvolge la consapevolezza di un’identità personale e la continuità nel tempo, così come i contenuti concettuali. Il Sé Narrativo è un Sé (o immagine di Sé) più o meno coerente che si costituisce su una prospettiva al passato e al futuro nelle varie narrazioni che noi e gli altri raccontiamo di noi stessi. Per fare ciò, il Sé Narrativo si basa sulla memoria dichiarativa ed episodica del passato o sulla proiezione nel futuro, e, affinché una prospettiva valutativa e personale si costituisca e si mantenga nel tempo, devono essere in atto processi cognitivi e volitivi. Di fatto, le abilità narrative che sono necessarie per stabilire il Sé Narrativo sono associate alle componenti fondamentali delle EF e alle funzioni di ordine superiore che emergono da esse, come la memoria di lavoro e l’inibizione. Tuttavia, una volta che c’è una costruzione e uno stabilirsi del Sé Narrativo, si può agire più automaticamente con un po’ di premeditazione, sulla base dei processi di apprendimento e di esperienza accumulati e interiorizzati durante la vita. Questo significa che in uno stato di Sé Narrativo, una persona può operare con una consapevolezza di sé relativamente bassa.

 

Il Sé Narrativo nel quadro del Modello Sferico della Coscienza

Nel modello neuro-fenomenologico ideato da Patrizi Paoletti chiamato Modello Sferico della Coscienza, sono considerati tre tipi di Sé: oltre a Sé Narrativo, Sé Minimo, viene incluso lo stato di Superamento del Sé, nel quale ogni senso del sé scompare. Essi sono rappresentati come cerchi concentrici intorno ad un centro, con il Sé Narrativo (SN) più esterno, il Sé Minimo (SM) nel mezzo e il Superamento Del Sé (SDS) al centro.

Ognuno di essi è caratterizzato da uno stato di auto-consapevolezza e una particolare fenomenologia dell’esperienza in prima persona, espressi attraverso componenti guidate da funzionalità e cognizione.

 

Modello Sferico della Coscienza - Elettro-topografia del Sé
Figura 1 – A. Il Modello Sferico della Coscienza. B. I differenti Sé nel SMC e i loro principali correlati elettrofisiologici suggeriti. Il Sé Narrativo è collegato a gamma e beta, il Sé Minimo è collegato a una transizione verso alpha e Theta e il Superamento del Sé è collegato principalmente all’attività delta. [Adattato da Paoletti & Ben-Soussan 2019, 2020]

Correlati elettrofisiologici e connessioni con la Meditazione

Secondo un’ampia rassegna della letteratura scientifica pubblicata dai ricercatori del RINED, l’Istituto di Ricerca in Neuroscienze Educazione e Didattica di Fondazione Patrizio Paoletti, il Sé Narrativo è stato coerentemente correlato con un aumento di Gamma durante l’elaborazione autoreferenziale e l’attenzione focalizzata in diversi compiti cognitivi, mentre è stata segnalata una diminuzione generale di questa banda durante gli stati di meditazione più rilassati.

 

Bibliografia
  • Ben-Soussan, T. D., Srinivasan, N., Glicksohn, J., Beziau, J. Y., Carducci, F., and Berkovich-Ohana, A. (2021). Neurophysiology of silence: neuroscientific, psychological, educational and contemplative perspectives. Front. Psychol. 12:675614. doi: 10.3389/fpsyg.2021.675614
  • Gallagher, S. (2000). Philosophical conceptions of the self: implications for cognitive science. Trends Cogn. Sci. 4, 14–21. doi: 10.1016/s1364-6613(99)01417-5
  • Gallagher, S., and Zahavi, D. (2020). The Phenomenological Mind. Abingdon: Routledge.
  • James, W. (1890/1950). The Principles of Psychology. New York, NY: Dover.
  • Paoletti, P., and Ben-Soussan, T. D. (2019). The sphere model of consciousness: from geometrical to neuro-psycho-educational perspectives. Logica Univ. 13, 395–415. doi: 10.3389/fpsyg.2020.548813
  • Paoletti, P., and Ben-Soussan, T. D. (2020). Reflections on inner and outer silence and consciousness without contents according to the sphere model of consciousness. Front. Psychol. 11:1807. doi: 10.3389/fpsyg.2020.01807
  • Paoletti, P., and Ben-Soussan, T. D. (2021). “Emotional intelligence, identification, and self-awareness according to the sphere model of consciousness,” in The Science of Emotional Intelligence, ed. S. G. Taukeni (London: Intech Open).
  • Paoletti, P., Ben-Soussan, T. D., and Glicksohn, J. (2020). “Inner navigation and theta activity: from movement to cognition and hypnosis according to the sphere model of consciousness,” in Hypnotherapy and Hypnosis, ed. C. Mordeniz (London: Intech Open).
  • Paoletti, P., Leshem, R., Pellegrino, M., & Ben-Soussan, T. D. (2022). Tackling the electro-topography of the selves through the sphere model of consciousness. Frontiers in Psychology, 13, 836290.

 


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