Il concetto del Sé Minimo (SM) si colloca all’interno delle teorie del Sé proposte da diverse prospettive neuro-fenomenologiche. Questo concetto è stato inizialmente introdotto da William James all’inizio del ‘900 per distinguere il Sé Minimo dal Sé Narrativo (SN).
Origini e Concettualizzazione
Partendo dagli studi di James, Gallagher è stato il primo, all’inizio degli anni 2000, a rielaborare in modo sistematico il concetto per traslarlo dall’ambito fenomenologico a quello neuroscientifico. Negli ultimi anni, la ricerca ha poi concepito ciascuno di questi stati del Sé come configurazioni specifiche di consapevolezza di sé e contenuti mentali.
Nell’ambito della ricerca neuroscientifica, il paradigma neuro-fenomenologico cui hanon dato avvio Varela, Thompson e Rosch, mira ad integrare:
Definizione e Caratteristiche
Il Sé Minimo emerge dalla consapevolezza di un corpo vivente situato nello spazio e permette una percezione del “qui e ora”. Esso emerge dalla consapevolezza di un corpo vivente come un’unità sensorimotoria che permette l’ipseità nel mondo fisico, ha una breve estensione temporale ed è dotato di un senso di azione, proprietà e contenuto non concettuale in prima persona.
Il Sé Minimo nel quadro del Modello Sferico della Coscienza
Nel modello neuro-fenomenologico ideato da Patrizi Paoletti chiamato Modello Sferico della Coscienza, sono considerati tre tipi di Sé: oltre a Sé Narrativo, Sé Minimo, viene incluso lo stato di Superamento del Sé, nel quale ogni senso del sé scompare. Essi sono rappresentati come cerchi concentrici intorno ad un centro, con il Sé Narrativo (SN) più esterno, il Sé Minimo (SM) nel mezzo e il Superamento Del Sé (SDS) al centro.
Ognuno di essi è caratterizzato da uno stato di auto-consapevolezza e una particolare fenomenologia dell’esperienza in prima persona, espressi attraverso componenti guidate da funzionalità e cognizione.
Correlati elettrofisiologici e connessioni con la Meditazione
Secondo un’ampia rassegna della letteratura scientifica pubblicata dai ricercatori del RINED, l’Istituto di Ricerca in Neuroscienze Educazione e Didattica di Fondazione Patrizio Paoletti, il Sé Minimo ha un’ampia correlazione con le frequenze cerebrali alfa e theta, che si manifestano in stati più rilassati e associati alla meditazione, concentrazione interna e ridotto arousal, specialmente in concomitanza con un focus attentivo diretto internamente.
Le ricerche condotte dal RINED, oggetto di diverse pubblicazioni scientifiche, suggeriscono che una maggiore frequentazione attraverso la meditazione degli stati psicologici associati al Sé Minimo possa produrre effetti benefici a diversi livelli e secondo diverse prospettive psico-fisiologiche.
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