Skip to main content

Salute mentale

Isolamento sociale

Che cosa è l’isolamento sociale?

L’isolamento sociale è un fenomeno psicologico e sociale che si manifesta quando un individuo o un gruppo di individui si ritira volontariamente o involontariamente dal contesto in cui è inserito. Questo può includere una riduzione delle interazioni sociali, sia virtuali che faccia a faccia, e un allontanamento dagli ambienti normalmente frequentati, come la scuola, il lavoro o gli eventi sociali. L’isolamento sociale può essere temporaneo o durare per periodi prolungati, e può coinvolgere sia gli adulti che i bambini.

Le cause dell’isolamento sociale

Le cause dell’isolamento sociale possono essere complesse e possono variare da persona a persona. Tra le cause più comuni vi sono problemi di salute mentale, come depressione, ansia, fobie sociali o altri disturbi psicologici, che possono limitare la capacità dell’individuo di interagire con gli altri e di partecipare alla vita sociale. Altre cause possono includere traumi o eventi stressanti nella vita, come la perdita di una persona cara, un licenziamento dal lavoro o un trasferimento in una nuova città. Inoltre, discriminazione o emarginazione possono portare all’isolamento sociale, specialmente in individui appartenenti a minoranze etniche, LGBTQ+ o altre comunità svantaggiate.

In alcuni casi, l’isolamento sociale può essere una scelta volontaria, come nel caso di persone che preferiscono trascorrere il loro tempo da sole o che cercano di evitare situazioni sociali percepite come stressanti o minacciose. Tuttavia, questa scelta può avere conseguenze negative sulla salute mentale e sul benessere complessivo della persona

Cosa succede se ci si isola? Quali sono gli effetti sul cervello?

L’isolamento sociale può avere un impatto significativo sulla salute mentale e fisica degli individui. Le persone che vivono l’isolamento possono sperimentare sintomi di ansia, depressione e bassa autostima. La mancanza di interazioni sociali significative può anche portare a una maggiore sensazione di solitudine e alienazione. Inoltre, l’isolamento sociale può essere associato a un aumento del rischio di sviluppare disturbi fisici, come malattie cardiovascolari, obesità e altre condizioni mediche. In relazione a ciò, è utile menzionare che la corteccia prefrontale è essenziale per il funzionamento sociale. Aiuta a regolare le emozioni e il comportamento, in particolare quando si tratta di interazioni sociali. La ricerca mostra che quando una persona è socialmente isolata, possono verificarsi cambiamenti in alcune parti del cervello, inclusa la corteccia prefrontale. Quando una persona vive l’isolamento sociale per lunghi periodi di tempo, può sperimentare problemi legati alla salute cognitiva, emotiva e fisica.

Chi tende a isolarsi?

È importante sottolineare che l’isolamento sociale può colpire individui di qualsiasi età e background socio-economico. Alcuni gruppi di individui, come gli anziani o le persone con disturbi mentali, possono essere più a rischio a causa di fattori come la diminuzione della mobilità, la perdita di relazioni significative o la mancanza di supporto sociale.

L’isolamento sociale nei bambini e negli adolescenti

Man mano che i bambini crescono e scoprono di più su sé stessi, possono attraversare periodi in cui diventano più elusivi o reclusi. In certo senso, ciò è normale poiché esplorano le loro identità. Tuttavia, se noti che tuo figlio sta evitando la scuola, sperimenta umore basso, ha difficoltà a stabilire amicizie o a interagire socialmente, questi potrebbero essere indicatori che sta accadendo qualcos’altro. I bambini possono ritirarsi per molte ragioni. L’isolamento potrebbe essere una manifestazione di:

  • Condizioni di salute mentale come ansia o depressione
  • Bullismo o altri conflitti
  • Pressione sociale
  • Timidezza
  • Sentirsi incompresi

La connessione sociale è fondamentale per lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti. Li aiuta a migliorare le abilità cognitive e sociali che utilizzeranno per tutta la vita e ad imparare come stabilire sistemi di supporto.

Quando i bambini e gli adolescenti diventano eccessivamente ritirati, ciò può portare a sentimenti di solitudine, disconnessione, comportamenti autolesionisti, disturbi alimentari, in casi estremi pensieri suicidi. È importante parlare con i tuoi figli riguardo alle loro connessioni sociali e come stanno affrontando le difficoltà.

L’hikikomori: cosa succede se non si esce più di casa?

L’hikikomori è un fenomeno sociale e psicologico che ha origine in Giappone ed è caratterizzato dalla scelta consapevole di ritirarsi completamente dalla società e dalla vita sociale. Le persone che vivono questa condizione scelgono di isolarsi e di evitare qualsiasi forma di contatto sociale, spesso rinunciando a interagire con amici, familiari e persino con il mondo esterno. Questo fenomeno ha guadagnato notorietà negli ultimi decenni in Giappone, ma è stato riconosciuto anche in altre parti del mondo, sebbene con meno frequenza.

Gli hikikomori possono trascorrere settimane, mesi o addirittura anni all’interno delle loro case, rifiutando di uscire e partecipare alla vita sociale o lavorativa. Le cause dell’hikikomori possono essere complesse e variano da individuo a individuo. Spesso questa condizione è associata a problemi di salute mentale, come ansia, depressione, fobie sociali o altri disturbi psicologici. Traumi o eventi stressanti nella vita, come fallimenti scolastici, problemi familiari o problemi lavorativi, possono anche contribuire all’insorgenza dell’hikikomori.

Le persone che vivono questa condizione spesso sperimentano una profonda sensazione di isolamento e di alienazione dalla società. Si ritirano all’interno del proprio spazio privato, spesso la propria camera, dove trovano un senso di comfort e sicurezza. Il contatto sociale è limitato ai membri della famiglia più stretta, sebbene anche con loro l’interazione possa essere molto limitata. L’hikikomori può avere gravi conseguenze sulla salute mentale e fisica delle persone coinvolte. Le persone che vivono questa condizione possono sviluppare sintomi di ansia, depressione, disfunzioni fisiche e problemi di salute correlati alla mancanza di attività fisica e di esposizione alla luce del sole. Inoltre, l’isolamento sociale può portare a una maggiore alienazione e a un senso di impotenza, rendendo difficile per gli hikikomori uscire da questa condizione.

La famiglia degli hikikomori spesso gioca un ruolo importante nel supporto e nel trattamento di questa condizione. Tuttavia, affrontare l’hikikomori può essere una sfida anche per i membri della famiglia, che possono sentirsi frustrati o impotenti. Il trattamento dell’hikikomori generalmente prevede l’intervento di professionisti della salute mentale, come psicologi o psicoterapeuti, che lavorano sia con l’individuo coinvolto che con la famiglia per identificare le cause sottostanti dell’isolamento sociale e sviluppare strategie per uscirne. Il trattamento può includere terapia individuale, terapia familiare e supporto sociale per aiutare l’individuo a recuperare un senso di benessere emotivo e a reintegrarsi nella società.

Qualche consiglio per uscire dall’isolamento sociale

Se si è affetti da isolamento sociale o si conosce qualcuno che sta vivendo questa condizione, ci sono alcune strategie che possono essere utili per uscire da questa situazione:

  • Cercare aiuto professionale. Rivolgersi a uno psicologo o a uno psicoterapeuta può essere di grande aiuto per comprendere le cause dell’isolamento e sviluppare strategie per affrontarlo.
  • Partecipare a gruppi sociali. Unirsi a gruppi di interesse o a attività sociali può aiutare a incontrare nuove persone e costruire nuove relazioni.
  • Fare esercizio fisico. L’attività fisica può aiutare a ridurre lo stress e migliorare il benessere psicofisico.
  • Sviluppare abilità sociali. Partecipare a corsi di comunicazione o sviluppare altre abilità sociali può aiutare a sentirsi più a proprio agio nelle interazioni sociali.
  • Mantenere un contatto con gli amici e la famiglia. Anche se può essere difficile, cercare di mantenere un contatto regolare con le persone care può aiutare a ridurre l’isolamento sociale.
    Non temere mai di chiedere aiuto!

    Tutti i contenuti di divulgazione scientifica di Fondazione Patrizio Paoletti sono elaborati dalla nostra équipe interdisciplinare e non sostituiscono in alcun modo un intervento medico specialistico. Se pensi che tu o qualcuno a te vicino abbia bisogno dell'aiuto di un professionista della salute mentale, non esitare a rivolgerti ai centri territoriali e agli specialisti.

Bibliografia
  • Boni, S. (2017). La solitudine e l’isolamento in adolescenza, Profiling, i profili dell’abuso, Anno 8, n. 3, dicembre 2017
  • Corsano, P., Majorano, M., Champretavy, L. (2006), Psychological well-being in adolescence: The
  • contribution of interpersonal relations and experience of being alone, Adolescence, 41, 162, pp. 341-353
  • Fakoya, O.A., McCorry, N.K. & Donnelly, M. (2020). Loneliness and social isolation interventions for older adults: a scoping review of reviews. BMC Public Health 20, 129 (2020). https://doi.org/10.1186/s12889-020-8251-6
  • Takahiro A. Kato MD, Shigenobu Kanba MD, Alan R. Teo MD, (2019). Hikikomori : Multidimensional understanding, assessment, and future international perspectives, Psychiatry and Clinical Neurosciences, vol.73, issue 8, August 2019, https://doi.org/10.1111/pcn.12895
Sitografia

Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità


Iscriviti alla newsletter

NEWSLETTER GEN

Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

Nome(Obbligatorio)
Email(Obbligatorio)
Privacy Policy(Obbligatorio)
Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.