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Cervello Rettile Istintivo

L’uomo, essere tri-cerebrale

Negli anni ’70 del secolo scorso Paul D. MacLean, medico e neuroscienziato statunitense, ha elaborato un modello della struttura e dell’evoluzione dell’encefalo, descrivendolo come “Triune Brain” (cervello uno e trino) perché vi ha individuato tre formazioni anatomiche e funzionali principali che si sono sovrapposte ed integrate nel corso dell’evoluzione. A queste tre formazioni egli ha dato i nomi di cervello rettiliano, mammaliano antico (Sistema Limbico) e mammaliano recente (Neocorteccia). Tale suddivisione, pur essendo considerata oggi una semplificazione, consente di comprendere meglio lo sviluppo dell’encefalo e di spiegare come la parte razionale di questo si relaziona con la parte più primitiva e aggressiva.

Da un punto di vista pedagogico, leggiamo insieme una pagina di Patrizio Paoletti che ben illustra le possibilità di sviluppo umano che si aprono nell’ottica dello sviluppo tricerebrale: “L’uomo ha una struttura tri-cerebrale degna di nota, poiché ne evidenzia, contemporaneamente, una linea di continuità ed una di innovazione rispetto alla lunga storia dell’evoluzione della specie. Da un lato, infatti, tale struttura cerebrale ‘radica’ l’uomo all’interno dell’avventura filogenetica terrestre che è iniziata da tempi immemorabili e, dall’altro, essa lo ‘elegge’ come incarnazione del risultato più elevato di questa antichissima e inarrestabile corsa evolutiva verso un continuo miglioramento. L’uomo, quindi, appartiene alla famiglia delle specie viventi ma ne è, allo stesso tempo, un membro sui generis, in quanto possiede una struttura cerebrale unica, dalle potenzialità straordinarie e forse ancora inimmaginate” (Paoletti, 2008, pp.15-16). In questa voce del glossario andiamo a conoscere meglio la parte più antica del nostro cervello, quella rettile-istintiva.

Com’è fatto e cosa fa il cervello rettile

Il cervello rettile, noto anche come cervello istintivo, rappresenta una parte fondamentale del sistema nervoso centrale presente negli esseri umani e in molti altri animali. Prende il nome dal fatto che è un’evoluzione del cervello dei rettili e si riferisce alla parte più primitiva e antica del cervello umano, responsabile dei comportamenti di base e degli istinti fondamentali per la sopravvivenza. Il cervello rettile è composto da alcune aree anatomiche chiave, tra cui il tronco encefalico, il cervelletto e l’ipotalamo. Il tronco encefalico ha iniziato a evolversi più di 500 milioni di anni fa. Esso collega il cervello alla colonna vertebrale e si occupa di controllare le funzioni vitali come la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea e la digestione. Il cervelletto è unito alla parte posteriore del tronco encefalico e si occupa principalmente della gestione delle posture del corpo e alla coordinazione dei movimenti muscolari. L’ipotalamo regola l’omeostasi del corpo, controllando funzioni come la fame, la sete, il desiderio sessuale e il ritmo circadiano.

Il ruolo del cervello rettile nel nostro comportamento

Nonostante questo cervello sia spesso considerato primitivo rispetto alle altre parti del cervello, è importante sottolineare che le tre aree del cervello sono strettamente interconnesse e lavorano insieme per integrare le funzioni cognitive ed emotive: mentre il cervello rettile si occupa principalmente – come abbiamo visto – delle risposte istintive e automatiche, il cervello limbico aggiunge una componente emotiva a tali risposte, mentre la corteccia cerebrale – in particolare la sua parte più recente, la neocorteccia – è coinvolta nel pensiero razionale, nella pianificazione e nell’elaborazione delle informazioni complesse. In generale, il comportamento umano è influenzato da molteplici fattori, inclusi i processi cognitivi superiori che derivano dal cervello limbico e dalla neocorteccia. Q

ueste regioni cerebrali consentono agli esseri umani di prendere decisioni consapevoli, elaborare informazioni complesse, empatizzare e pianificare il futuro. Tuttavia, in situazioni di stress estremo o pericolo imminente (reale o percepito tale), il cervello rettile può prevalere sulle funzioni superiori del cervello, portando a una reazione di lotta o fuga. Questo significa che gli istinti primordiali possono sopraffare il pensiero razionale in determinate circostanze. Ad esempio, quando una persona si trova di fronte a una situazione di pericolo immediato, può reagire istintivamente senza pensarci, come quando ci si allontana rapidamente da un oggetto infuocato o si reagisce con un attacco difensivo istintivo.

Oltre a queste situazioni estreme, è fondamentale comprendere che il cervello rettile può anche influenzare i nostri comportamenti e le nostre reazioni in modi sottili. Ad esempio, i nostri istinti possono spingerci verso comportamenti di protezione, territorialità o ricerca di risorse. Il riconoscimento di tali istinti può aiutare a comprendere meglio i motivi delle nostre azioni e ad adottare un approccio più consapevole nella gestione delle situazioni.

Il cervello rettile nella comunicazione umana

Quali tipi di messaggi fanno ‘scattare’ la reazione del cervello rettiliano? La teoria della comunicazione e il marketing hanno studiato vari inneschi che fanno prevalere questo cervello su tutti gli altri, rendendo compulsivo il nostro comportamento. Ad esempio, l’avidità e l’aggressività sono alcune delle emozioni primordiali del cervello rettiliano: queste vengono innescate dalla prospettiva di guadagnare o perdere denaro, potere o status sociale. Altre emozioni primordiali del cervello rettiliano sono l’auto-mantenimento, il dominio, l’ossessione e la compulsione. In questo caso lo stimolo è tutto ciò che ci permette di guadagnare o perdere rispetto all’attrattiva del nostro aspetto o dei nostri simboli sociali. Un altro potente innesco cerebrale rettiliano è il cibo, una di quelle necessità di cui abbiamo bisogno ogni giorno. Poiché il cervello rettiliano si è evoluto per mantenere in vita il corpo e per soddisfare i bisogni dei nostri geni, il cibo è un innesco molto potente, che può generare avidità, aggressività, risposte comportamentali ossessive e compulsive da parte del cervello rettiliano.

Soprattutto quando il cibo scarseggia, questo innesco del cervello di lucertola ci farà comportare come animali, la cui unica preoccupazione è sopravvivere. Provate a pensare come questi bisogni istintivi vengono quotidianamente utilizzati dalle notizie in rete o dalla pubblicità per determinare le nostre scelte!

Da un punto di vista complementare, possiamo dire che il cervello rettile è quello che ci permette di godere dell’esistenza corporea, del piacere dell’esperienza umana, esprimendo vitalità e apprezzamento per la vita.

 

Bibliografia
  • Bhatnagar, A., et al. (2022). Understanding Cognitive Learning Behavior with Triune Brain Model: A Perspective. International Journal of Teaching and Learning, 2022, 2.01: 16-28.
  • Danaila, L. (2021). The structural divisions of the brain. In: Proc. Rom Acad Series B. 2021. p. 175-222.
  • MacLean P.D. (1984) Evoluzione del cervello e comportamento umano, Einaudi, Milano.
  • Naumann, R. K., et al. (2015). The reptilian brain. Current Biology 25.8 (2015): R317-R321
  • Paoletti, P. (2008). Crescere nell’eccellenza. Armando Editore.
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