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5 ingredienti di prosperità per il nuovo anno

Tantissimi auguri da Fondazione Patrizio Paoletti

Tanti auguri per un nuovo anno di vera prosperità da Fondazione Patrizio Paoletti! Vediamo insieme cinque ingredienti per seminarla nelle nostre giornate, ripercorrendo alcuni dei migliori articoli di quest’anno trascorso insieme: per partire col piede giusto in questo 2026, ma soprattutto con il giusto orientamento della mente e del cuore.

Il segreto della prosperità

Come spesso accade, l’etimologia delle parole custodisce un nocciolo di verità che ci aiuta a comprenderle meglio e più profondamente. La parola prosperità significa “favorisce” e “porta abbondanza”, ma tradizionalmente si ricollega anche al concetto di “conforme alla speranza”, “a favore della speranza”.

La parola prosperità in qualche modo collega l’abbondanza e la gioia alla nostra capacità di aprirci alla speranza e, ancor più, alla prefigurazione, che allinea cuore e mente verso i nostri migliori obiettivi, rendendoci protagonisti della nostra evoluzione.

Ecco 5 ingredienti/intenti e buoni propositi per coltivare la prosperità nella nostra vita quotidiana.

1. Curo le relazioni sociali

Nivea Connect arriva in ItaliaLa prosperità nasce dalla relazione, con noi stessi, con gli altri e col Pianeta. È mettendoci in rapporto col mondo interiore ed esteriore che cresciamo veramente: sperimentando equilibri, dialoghi e persino sani confini. La connessione con le altre persone è un bisogno fondamentale e universale della nostra natura relazionale umana e parte integrante di una salute globale.

Per questo nuovo anno, prendiamo l’impegno di prenderci cura delle relazioni, soprattutto quelle più importanti, valorizzando le grandi potenzialità della tecnologia per la connessione, ma senza dimenticarci del potere di un abbraccio e della presenza fisica, che è davvero essenziale e ci aiuta a crescere, prosperare e migliorare, a tutte le età.

Per questo ingrediente di prosperità, invitiamo alla rilettura del nuovo progetto di collaborazione tra Fondazione Patrizio Paoletti e NIVEA, interamente dedicato al potere della connessione umana.

2. Mi occupo del mio benessere lavorativo

Lavorare ci permette di sostenere noi stessi e chi amiamo, ma partecipa anche alla rete sociale, nonché alla dimensione di senso della nostra vita, facendoci sentire utili alla società e valorizzati nelle nostre competenze e unicità.

Nell’epoca contemporanea, alle prese con la rivoluzione tecnologica e un’accelerazione nelle procedure ma anche nel ritmo stesso della nostra quotidianità, il rischio al lavoro è di trovarsi preda di ansia, tristezza, stress e persino solitudine, come sottolinea il recente Rapporto Gallup.

Il benessere sul lavoro deve invece restare una priorità, considerando la generosa porzione di tempo che vi dedichiamo, che è stimata in 90mila ore in una vita. Puntare su organizzazioni capaci di valorizzare competenze e attitudini, incentivare la formazione continua, basarsi su una comunicazione costruttiva, propositiva ed empatica è un imperativo per il benessere dei lavoratori e, di conseguenza, anche per la loro performance professionale e la salute delle aziende stesse.

Per questo ingrediente di prosperità, ricordiamo il supporto della meditazione e della mindfulness sul posto di lavoro, che possono aiutarci a ridurre il conflitto tra vita professionale e privata, promuovendo benessere, equilibrio e soddisfazione.

3. Mi ricavo dei momenti di silenzio

Prendersi una pausa rigenerante è un fondamentale ingrediente di prosperità, perché permette al nostro cervello di ricaricarsi e recuperare energie. È importante imparare a rallentare e anche a fermarsi un po’, prima di esaurire le energie a disposizione e magari rischiare di abbandonare un bel progetto o di rovinarlo, in preda alla frustrazione.

Ma in questo tempo di caotica iperconnessione, notifiche e costante reperibilità, è particolarmente importante ricordare il diritto alla disconnessione e imparare anche a ricavarci dei momenti di silenzio generativo e rigenerativo, che è prezioso per tutti e favorisce l’autoriflessione, la creatività, la consolidazione della memoria e la guarigione delle dissonanze e ferite emotive.

Per questo ingrediente di prosperità, ricordiamo la recente proposta di legge per l’istituzione di una Giornata Nazionale del Silenzio, presentata dall’On. Giorgio Mulè, col contributo scientifico e pedagogico di Fondazione Patrizio Paoletti.



    LEGGI APPASSIONATAMENTE

    Il periodico semestrale sugli stili di vita e le risorse interiori, le emozioni, le relazioni e le intelligenze, per una salute globale

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4. Faccio qualcosa per gli altri

La vera prosperità è sempre condivisa: è un’energia che circola e favorisce benessere, miglioramento ed evoluzione, come ci ricorda il nostro fondatore Patrizio Paoletti, presentando il nuovo Modello Sferico dell’Economia.

Trovare il tempo per fare beneficenza, solidarietà o volontariato non fa bene solo agli altri, ma fa molto bene anche a noi stessi: migliora la nostra salute mentale, supporta la soddisfazione e la felicità e favorisce persino la longevità.

Per questo ingrediente di prosperità, rileggiamo le parole della psicoterapeuta Ariadne Rossetti, che racconta i benefici del volontariato insieme alla Carovana del Cuore di Fondazione Patrizio Paoletti: un’occasione unica che unisce ascolto, impegno e sana socialità.

5. Genero felicità

La felicità non è solo qualcosa che ci accade, per qualche particolare successo, una grande occasione o coincidenza. La felicità è anche un’emozione che si costruisce, che si impara. Possiamo anche educarci ed educare alla felicità, in tutto l’arco della vita, allenandoci a riconoscerla e a generarla, creando intenzionalmente le circostanze per provarla. La felicità si annida spesso nelle piccole cose, nei dettagli felici della quotidianità: una musica che amiamo, il sorriso di un amico, un piccolo lavoro che ci è venuto particolarmente bene, una passeggiata in un parco.

Per quest’anno che viene, proviamo a prefigurarci come capaci di generare felicità, per noi stessi e per gli altri, come protagonisti della nostra felicità, che non significa rincorrere una vita patinata e idealizzata, ma allenarci a cogliere la bellezza in ciò che ci circonda e nell’universo che portiamo in noi.

Per questo ingrediente di prosperità, invitiamo a rileggere l’articolo Educazione emotiva: come riconoscere la felicità?, particolarmente dedicato alle famiglie.

E tantissimi auguri a tutti!

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