Skip to main content

Neuro degenerazione

SLA

Cosa vuol dire SLA e qual è il significato di questo nome?

La SLA, o Sclerosi Laterale Amiotrofica, è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i neuroni motori, ossia le cellule nervose responsabili del controllo dei muscoli volontari. Il termine “sclerosi” indica un processo di indurimento o cicatrizzazione, “laterale” si riferisce alla localizzazione della malattia nelle regioni laterali del midollo spinale, dove si trovano i neuroni motori e “amiotrofica” sottolinea l’atrofia muscolare che ne deriva. Questa malattia porta a una progressiva perdita della funzione muscolare, limitando significativamente la mobilità e le attività quotidiane delle persone colpite. La SLA è conosciuta anche come malattia di Lou Gehrig, dal nome del famoso giocatore di baseball americano che ne fu diagnosticato nel 1939, portando grande attenzione pubblica su questa condizione.

 

Quanto è rara la SLA?

La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è considerata una malattia rara, ma il suo impatto sulle persone colpite e sulle loro famiglie è significativo. La prevalenza, che indica il numero totale di casi presenti in una popolazione in un dato momento, varia geograficamente, ma in media si stima che tra 4 e 6 persone su 100.000 siano affette da SLA. L’incidenza, ovvero il numero di nuovi casi identificati in un determinato periodo, si attesta intorno a 1-2 casi per 100.000 individui all’anno.

La SLA può colpire adulti di qualsiasi età, ma è più comune tra i 40 e i 70 anni, con un leggero predominio nel sesso maschile rispetto al femminile. È importante sottolineare che, sebbene rara, la SLA è la malattia del motoneurone più comune nell’adulto e rappresenta una sfida significativa per il sistema sanitario a causa della complessità della cura e dell’assistenza necessarie per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

 

Come si manifestano i primi sintomi di questa malattia?

I primi sintomi della SLA possono essere sottili e variano significativamente da persona a persona, il che talvolta rende difficile una diagnosi precoce. Tipicamente, i sintomi iniziali includono debolezza muscolare, crampi, contrazioni muscolari involontarie (fascicolazioni) e affaticamento. Questi sintomi si manifestano generalmente in maniera asimmetrica, colpendo per prima una parte del corpo. La debolezza muscolare può interessare le braccia, le gambe, i muscoli della parola, della deglutizione o della respirazione. Ad esempio, una persona potrebbe notare difficoltà nel sollevare oggetti, camminare, salire scale, parlare chiaramente o deglutire. Questi sintomi sono dovuti al progressivo danneggiamento dei neuroni motori superiori e inferiori. Man mano che la malattia progredisce, i sintomi si diffondono e intensificano, portando a una maggiore compromissione motoria. È fondamentale sottolineare che la progressione della malattia varia notevolmente tra i pazienti, rendendo la SLA una condizione con un’ampia gamma di manifestazioni cliniche. La comprensione dei primi sintomi è cruciale per una diagnosi tempestiva e l’avvio di strategie di gestione per rallentare la progressione dei sintomi e migliorare la qualità della vita.

 

Che differenza c’è tra la sclerosi multipla e la SLA?

La Sclerosi Multipla (SM) e la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) sono entrambe malattie neurodegenerative, ma presentano differenze significative in termini di cause, meccanismi patologici, sintomi, progressione e trattamento.

 

Eziologia e Patologia

La SM è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca la mielina, lo strato protettivo che circonda le fibre nervose nel sistema nervoso centrale, causando infiammazione e lesioni cicatriziali (sclerosi). Questo danno interrompe la comunicazione tra il cervello e altre parti del corpo.

La SLA è caratterizzata dalla degenerazione dei neuroni motori, le cellule nervose che controllano i muscoli volontari. Questa degenerazione porta alla debolezza muscolare e all’atrofia.

Sintomi

I sintomi della SM possono includere affaticamento, difficoltà motorie, disturbi visivi, intorpidimento, vertigini, problemi di equilibrio e funzione cognitiva. La SM può avere un decorso variabile, con periodi di remissione e riacutizzazione.

I sintomi della SLA, come abbiamo detto precedentemente, iniziano solitamente con debolezza muscolare, crampi e affaticamento, e progrediscono fino a causare una grave disabilità motoria. La SLA non influisce tipicamente sulle funzioni cognitive, anche se può verificarsi in una minoranza di casi.

Progressione

La progressione della SM è tipicamente caratterizzata da fasi di remissione e riacutizzazione, anche se esistono forme progressive. La varietà di sintomi e la progressione possono variare notevolmente da persona a persona. La SLA ha una progressione generalmente lineare, peggiorando nel tempo senza periodi di remissione. La velocità di progressione può variare tra gli individui.

 

Dalla SLA si può guarire? Qual è l’aspettativa di vita di chi è affetto da SLA?

La SLA è attualmente considerata una malattia incurabile. La ricerca scientifica ha compiuto progressi nella comprensione dei meccanismi alla base della SLA e nello sviluppo di trattamenti che possono rallentarne la progressione e gestire i sintomi, ma non esiste ancora una terapia che possa guarire la malattia. L’aspettativa di vita per una persona affetta da SLA varia, ma in media, dopo la diagnosi, l’aspettativa di vita è comunemente di 3-5 anni. Tuttavia, circa il 10% dei pazienti vive oltre 10 anni dopo la diagnosi. Fattori come l’età di insorgenza dei sintomi, la progressione della malattia, e la presenza di problemi respiratori possono influenzare l’aspettativa di vita.

Gestione della malattia. Anche se non esiste una cura, il trattamento per la SLA si concentra sulla gestione dei sintomi e sul mantenimento della migliore qualità di vita possibile. Questo include la fisioterapia, l’uso di dispositivi di assistenza per la mobilità e la comunicazione, nonché la cura dei sintomi respiratori. La nutrizione e il supporto psicologico sono componenti essenziali della cura per i pazienti e le loro famiglie.

Come sta procedendo la ricerca medica nella diagnosi e nella cura?

La ricerca medica sulla SLA è molto attiva e si concentra su vari aspetti della malattia, inclusi lo sviluppo di nuove strategie diagnostiche e terapeutiche. Ecco alcuni dei progressi chiave e delle aree di interesse nella ricerca sulla SLA:

Diagnosi:

Biomarcatori. Una delle aree di ricerca più promettenti è l’identificazione di biomarcatori specifici per la SLA, che potrebbero accelerare la diagnosi e permettere un monitoraggio più efficace della progressione della malattia. I biomarcatori possono includere sostanze chimiche nel sangue, nel liquido cerebrospinale o alterazioni rilevabili attraverso tecniche di imaging avanzate.

Imaging avanzato. Le tecniche di imaging come la risonanza magnetica (MRI) stanno diventando sempre più sofisticate, consentendo una visualizzazione più dettagliata delle strutture cerebrali e spinali e potenzialmente rivelando cambiamenti precoci associati alla SLA.

Trattamento:

Terapie farmacologiche. Attualmente, ci sono pochi farmaci approvati per la SLA che hanno dimostrato di rallentare leggermente la progressione della malattia. La ricerca è volta a trovare nuovi farmaci con meccanismi d’azione mirati, come quelli che possono ridurre l’infiammazione, proteggere i neuroni dal danno o migliorare la funzione dei mitocondri.

Terapie geniche e cellulari. Sono in corso studi che esplorano la terapia genica, che potrebbe correggere o compensare i geni che contribuiscono alla SLA. Inoltre, la ricerca sulla terapia cellulare, inclusa l’uso di cellule staminali, mira a riparare o sostituire i neuroni danneggiati.

Tecnologie di assistenza. Lo sviluppo di tecnologie di assistenza, come sistemi avanzati di comunicazione per persone con limitata mobilità o dispositivi che aiutano nella respirazione, è vitale per migliorare la qualità della vita dei pazienti con SLA.

Ricerca sulle cause:

Nonostante le cause esatte della SLA rimangano sconosciute, la ricerca sta facendo progressi nello studio dei fattori genetici e ambientali che potrebbero contribuire alla malattia, offrendo speranza per interventi preventivi futuri.

Studi clinici:

I pazienti con SLA sono incoraggiati a partecipare a studi clinici, che sono cruciali per testare l’efficacia e la sicurezza di nuove terapie. Questi studi aiutano i ricercatori a capire meglio la malattia e a sviluppare trattamenti migliori.

 

 

Bibliografia
  • Gregory, J. M., Fagegaltier, D., Phatnani, H., & Harms, M. B. (2020). Genetics of amyotrophic lateral sclerosis. Current Genetic Medicine Reports, 8, 121-131.
  • Kiernan, M. C., Vucic, S., Cheah, B. C., Turner, M. R., Eisen, A., Hardiman, O., … & Zoing, M. C. (2011). Amyotrophic lateral sclerosis. The lancet, 377(9769), 942-955.
  • Masrori, P., & Van Damme, P. (2020). Amyotrophic lateral sclerosis: a clinical review. European journal of neurology, 27(10), 1918-1929.
  • Mead, R. J., Shan, N., Reiser, H. J., Marshall, F., & Shaw, P. J. (2023). Amyotrophic lateral sclerosis: a neurodegenerative disorder poised for successful therapeutic translation. Nature Reviews Drug Discovery, 22(3), 185-212.

 

Immagini
  • https://en.wikipedia.org/wiki/ALS#/media/File:ALS_Affected_neurons_and_muscles.png

Iscriviti alla newsletter

NEWSLETTER GEN

Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

Nome(Obbligatorio)
Email(Obbligatorio)
Privacy Policy(Obbligatorio)
Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.