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Burnout: il benessere lavorativo passa attraverso la cura consapevole di sé

Strategie per prevenire l’esaurimento psicofisico

Recarsi a lavoro e sentirsi svuotati, distaccati dal proprio impiego, pervasi da un senso di fallimento che divora le energie al punto da sperimentare la perdita del senso di sé. Questi sono alcuni sintomi del burnout, condizione di stress ed esaurimento psico-fisico estremi, dovuti a una situazione lavorativa vissuta come fortemente soverchiante e impossibile da fronteggiare.

Cos’è il burnout?

Nel 2019 L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il burnout, termine anglosassone che significa “bruciato”, come una sindrome capace di determinare conseguenze negative sulla salute fisica, mentale e sulla carriera di chi ne è colpito. L’ultimo rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale rileva che il 31,8% dei lavoratori dipendenti italiani ha provato sensazioni di esaurimento ed estraneità nei confronti del proprio lavoro, un dato che mostra l’urgenza di promuovere uno stile di vita più attento alla cura di sé.

Vincere il burnout è possibile, attuando strategie volte a ripristinare il benessere mentale e reimpostando il modo di affrontare la dimensione lavorativa. Tuttavia, vincere il burnout significa prima di tutto prevenirlo, acquisendo una mentalità più attenta ai propri bisogni e priorità.

Burnout: cause e sintomi

Il burnout può colpire qualsiasi tipo di impiego, in particolare professioni che comportano un forte coinvolgimento emotivo e responsabilità verso terzi come medici, assistenti sociali e forze dell’ordine, ma non solo. Secondo un sondaggio globale svolto da MindForward Alliance, l’enorme stress e le alte prestazioni richieste a chi opera in campo finanziario, legislativo e assicurativo rendono i professionisti di questi settori fortemente a rischio di esaurimento.

Le cause del burnout

Le cause che favoriscono l’insorgere del burnout possono essere sia endogene che esogene. Tra i fattori ambientali, rappresentano condizioni di pericolo:

  • assenza di supporto da parte dei colleghi
  • sovraccarico di lavoro
  • scarsa retribuzione
  • mancanza di riconoscimento da parte dei superiori.

A livello personale, invece, sono fattori che facilitano lo stress:

I sintomi del burnout

I principali sintomi di burnout sono:

  • fisici: stanchezza, mal di testa, disturbi gastrointestinali, insonnia, ansia
  • psicologici: sentirsi assenti, incapaci, insoddisfatti del proprio impiego, privi di energie, ansiosi
  • comportamentali: assenteismo sul lavoro, ritardi, scarso rendimento

Se non trattata, questa sindrome può produrre effetti quali malattie cardiache, disturbi muscoloscheletrici e depressione.

 

 

Benessere lavorativo: quali strategie?

Chi è preda di burnout avverte l’incapacità di affrontare e portare a termini gli impegni lavorativi. Nel libro “Sindrome da burnout: riconoscerla, affrontarla, vincerla”, la life coach Luce Gemma illustra strategie utili a ristabilire il benessere personale e lavorativo.

Di fronte a un’attività eccessivamente pesante, la cosiddetta tecnica del pomodoro (che deve il suo nome ai timer a forma di pomodoro) può rivelarsi utile. Suddividere il lavoro in lassi di tempo scanditi da brevi pause, proponendosi piccoli obiettivi, previene l’affaticamento e lo spreco di energie.

Anche la visualizzazione è una strategia vincente: “Creare immagini positive di noi che raggiungiamo i nostri obiettivi migliora la fiducia in sé stessi. È importante che le visualizzazioni siano significative e allineate con i nostri valori e obiettivi”, scrive l’autrice.

Non in ultimo, è necessario stabilire confini netti tra professione e vita privata, impostando un orario specifico di termine del lavoro e ritagliandosi spazi sufficienti da dedicare a sé stessi, magari facendo sport:

Fare attività fisica facilita il rilascio di endorfine, utili a ricaricare le energie, migliorare l’umore e potenziare la memoria, così come trascorrere del tempo con i propri cari, poiché rapporti di amore e fiducia sono fonti di sostegno nei momenti difficili.

Come tutelare la salute: guardarsi con occhi diversi

Prevenire il burnout implica strutturare un diverso modo di considerare sé stessi. Secondo Rudiger Dahlke, psicoterapeuta e autore di “L’infarto dell’anima”, l’autocompassione riveste un ruolo chiave:

Trattare sé stessi come si farebbe con un caro amico, riconoscendo che l’autocritica dura e le aspettative irrealistiche sono spesso controproducenti, evita di paralizzarci nella paura di fallire.

Ciò significa imparare ad accettarsi, abbracciando sia i punti di forza che di vulnerabilità, maturando così autostima e coraggio di affrontare situazioni complicate. Tuttavia, nell’ottica di Dahlke, è essenziale cambiare la propria concezione di fondo, superando norme sociali radicate e il modello di vita dominante che, impostato su produttività e successo, lede la salute globale dell’individuo:

Bisogna comprendere che il nostro valore non dipende dai risultati, ma dalla nostra essenza di esseri umani. Occorre superare la cultura del superlavoro, la glorificazione dell’impegno costante e l’idea che essere perennemente occupati sia sinonimo di successo.

Dahlke afferma che rispettare i propri bisogni, valori, priorità e dedicarsi ad attività che rispecchino il nostro sentire sono elementi importanti quanto e più del lavoro per il benessere personale, nonché “risorse e ispirazione nella nostra vita”.

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    Tutti i contenuti di divulgazione scientifica di Fondazione Patrizio Paoletti sono elaborati dalla nostra équipe interdisciplinare e non sostituiscono in alcun modo un intervento medico specialistico. Se pensi che tu o qualcuno a te vicino abbia bisogno dell'aiuto di un professionista della salute mentale, non esitare a rivolgerti ai centri territoriali e agli specialisti.
Bibliografia
  • Baum, A. (1990), Stress, intrusive imagery, and chronic distress. Health Psychology, 9, 653–675.
  • Corrente, A. (2003), La sindrome del burnout. Una condizione soggettiva che si trasforma in malattia professionale. Pavia: Atti della Giornata di Studio Fondazione Salvatore Maugeri.
  • Dahlke, R. (2025), L’infarto dell’anima, Edizioni Mediterranee
  • Luce, G. (2023), Sindrome da burnout, Independently published
  • Maslach, C. (2013), Burnout e organizzazione. Modificare i fattori strutturali della demotivazione al lavoro, Erickson
Sitografia
  • https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0165032705001606?via%3Dihub
  • https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0185781
  • https://www.nature.com/articles/s41598-020-75611-7
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  • https://mindforwardalliance.com/Resources/Global-Research-Study-Report
  • https://www.who.int/news/item/28-05-2019-burn-out-an-occupational-phenomenon-international-classification-of-diseases
  • https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/02673843.2019.1596823
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