Skip to main content

Epigenetica del trauma

Come la sofferenza impatta sulla salute globale attraverso meccanismi epigenetici

La salute mentale è un aspetto fondamentale e integrante di ciò che consideriamo salute globale e del benessere generale per ogni individuo. Il suo centro risiede nel benessere psicologico, che può essere severamente minato dall’esposizione a traumi, che impattano sulla salute globale anche attraverso meccanismi epigenetici.

Il trauma, la vita, la resilienza

L’esposizione ad eventi traumatici sembra essere un destino intrinseco dell’umanità, fin dalla notte dei tempi, quando i nostri antenati affrontavano minacce continue alla propria vita. Tuttora la maggior parte degli individui viene esposta a una qualche forma di evento traumatico durante l’esistenza, inclusi casi di rischio della vita stessa. Le dotazioni ancestrali di resilienza della nostra specie permettono quasi a tutti di riprendersi da questi eventi, senza conseguenze gravi per la salute nel lungo termine. Ma, naturalmente, l’esposizione a stress traumatico ha un impatto importante e profondo al livello psicologico e fisiologico, e può essere associata all’insorgenza di diversi disturbi. Se poi l’esposizione ad eventi traumatici avviene durante lo sviluppo fisiologico e neurale, cioè in età precoce, gli effetti possono essere particolarmente dannosi e duraturi. Si può avere un peggioramento progressivo delle condizioni di salute generale, così come l’insorgenza di disordini psichiatrici e scarso funzionamento sociale.

Il Disordine da Stress Post Traumatico (PTSD), il Disordine Depressivo Maggiore (MDD) e disordini da ansia sono tra le sindromi innescate da stress traumatico acuto o cronico. Riguardano fortunatamente una percentuale minore di soggetti esposti. Infatti, esiste una differente vulnerabilità allo stress da trauma nei vari individui, in parte legata a fattori genetici e fortemente dipendente dalle caratteristiche dell’evento. Natura, intensità, durata e ripetitività dell’evento hanno chiaramente un ruolo importante nello stimolare le risposte fisiologiche allo stress e lo fanno attraverso i meccanismi epigenetici. L’epigenetica fornisce, infatti, una modalità per cui l’esposizione ambientale viene “scritta” sul genoma, come risultato diretto dell’interazione genoma-ambiente.

 


  • ANSIA

    Come prevenirla e gestirla con gli adolescenti

    Compila il form
    e guarda subito il webinar

    "*" indica i campi obbligatori

    Dati Anagrafici*

 

Perché è importante lo studio dell’epigenetica dei traumi?

Affrontare lo studio degli effetti dei traumi a livello delle attività del genoma e delle sue implicazioni epigenetiche ha un duplice scopo:
  • comprendere in profondità i meccanismi molecolari che caratterizzano le risposte allo stress da trauma, per sostenere gli sforzi terapeutici, sia farmacologici che psicoterapici
  • individuare geni, molecole e meccanismi che possano funzionare da biomarcatori di rischio o resilienza dello stress da trauma. Molti studi dimostrano oggi che tutti i meccanismi epigenetici conosciuti sono implicati nella risposta allo stress da trauma, e tutti subiscono alterazioni nel processo. Come conseguenza l’attività di molti geni viene alterata, con ricadute sulle funzioni biologiche a valle e in associazione con numerose psicopatologie legate allo stress.

L’effetto del trauma su corpo, fisiologia e sistema immunitario

A livello fisiologico, l’esposizione ad eventi traumatici può causare disfunzioni dell’asse-HPA ipotalamo-ipofisi-surrene, che gioca un ruolo fondamentale nella risposta fisiologica allo stress. Questo sistema di risposta ormonale, che culmina con la produzione di cortisolo, si autoregola quando i livelli di stress restano contenuti. Se l’evento stressorio è rappresentato da un trauma, il meccanismo si può rafforzare dando origine a un vero e proprio cortocircuito.

Questo processo si ripercuote anche sul sistema immunitario, dato che i processi infiammatori sono strettamente legati al controllo da parte dell’asse-HPA, tramite il cortisolo. In questo caso vengono prodotte citochine pro-infiammatorie che possono arrivare a influenzare il sistema nervoso centrale, data la loro capacità di attraversare la barriera emato-encefalica. In questo modo lo stimolo che parte dal cervello a monte dell’asse-HPA, torna al cervello come neuroinfiammazione e deregolazione di geni chiave come COMT e BDNF. Il primo è un gene coinvolto nel metabolismo di molecole come la dopamina e la norepinefrina, il secondo è uno dei più importanti mediatori della funzionalità neuronale. Questi geni, così come tutti quelli che fanno parte dell’asse-HPA e le citochine, sono regolati a livello epigenetico tramite la metilazione del DNA o l’attività di microRNA.

Sia nel caso di veterani di guerra che nel caso di maltrattamenti infantili, ossia soggetti con esperienze traumatiche importanti, gli studi hanno rilevato ripetutamente alterazioni epigenetiche. Trasportatori della serotonina e della dopamina, così come recettori del cortisolo e citochine pro-infiammatore, sono tutti coinvolti in associazione con Disordine da Stress Post Traumatico (PTSD), Disordine Depressivo Maggiore e disturbi da ansia. Ad esempio, uno studio recente ha analizzato gli effetti epigenetici in un gruppo di sopravvissuti al disastro del World Trade Center (11-09-2001), in particolare la metilazione del DNA. Gli studiosi hanno rilevato significative differenze rispetto ai controlli in geni implicati nella plasticità sinaptica, nelle sinapsi colinergiche, nell’attività dell’ossitocina e nell’infiammazione. L’impatto di queste patologie al livello sociale può essere notevole, vista la frequente insorgenza di problemi di interazione sociale e di depressione nei soggetti interessati.

È incoraggiante, però, il fatto che ciò che viene “scritto” sul nostro genoma potenzialmente può essere cancellato sviluppando i giusti approcci. Per sua stessa natura l’insieme dei meccanismi epigenetici permette una reversibilità degli effetti che essi hanno sui geni. Intervenire con trattamenti adeguati, sia farmacologici che non farmacologici, così come con le pratiche della consapevolezza, può aiutare a riscrivere storie apparentemente prive di soluzione.

Sabrina Venditti, ricercatrice presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma.

 

 

Bibliografia
  • Gladish N. et al. (2022) Childhood trauma and epigenetics: State of the science and future. Curr. Environ. Health Rep. 9, 661-672.
  • Howie H. et al. (2019) A review of epigenetic contributions of post-traumatic stress disorder. Dial. Clin. Neurosci. 21, 417-428.
  • Pfeiffer J.R. et al. (2018) Traumatic stress epigenetics. Curr. Behav. Neurosci. Rep. 5, 81-93.
  • Ryan J. et al. (2016) Biological underpinnings of trauma and post-traumatic stress disorder: Focusing on genetics and epigenetics. Epigenomics 8, art.11.
Immagini

Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità

Potrebbe interessarti

Buon 2025 da Fondazione Patrizio Paoletti

Care Amiche e Amici, scrivo questa lettera per ringraziarvi di cuore della vicinanza e del percor…

Vincere il buio del suicidio

Riflettere sul suicidio è complesso e doloroso. Ogni parola ha un impatto specifico, soprattutto …

L’AI al servizio dei bambini: una rivoluzione contro il lavoro minorile

L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (AI) potrebbe essere una soluzione per prevenire e indiv…

Felicità: come raggiungere il bene assoluto sviluppando sé stessi

Il 20 marzo è la Giornata internazionale della felicità, istituita dalle Nazioni Unite per eviden…

    Iscriviti alla newsletter

    NEWSLETTER GEN

    Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

    Nome(Obbligatorio)
    Email(Obbligatorio)
    Privacy Policy(Obbligatorio)
    Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.
    Exit mobile version