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La meditazione per una salute globale

Le diverse vie dell’armonia corpo-mente

Col termine meditazione, intendiamo tutto un insieme di pratiche volte al benessere, al rilassamento, alla chiarezza mentale e alla salute globale, che utilizzano la mente e anche il corpo. Non esiste una sola forma di meditazione, ma nel tempo si sono sviluppate molte tipologie di pratiche meditative, che allenano e potenziano diverse competenze interiori, cognitive, emotive e relazionali. Tutte queste diverse strade, come differenti sentieri di montagna, portano comunque alla stessa cima, dove l’aria è più tersa e la visione più ampia: a una versione sempre migliore, più autentica e pura di noi.

Diverse forme di meditazione

Le varie pratiche di meditazione possono essere suddivise in due grandi tipologie:
  • meditazione concentrativa
  • meditazione diffusa

La meditazione concentrativa prevede il focalizzare l’attenzione su un singolo punto (come il respiro, un mantra o un oggetto) con l’obiettivo di rafforzare la concentrazione e calmare la mente. La meditazione diffusa, invece, invita a una consapevolezza aperta e non giudicante di tutti i fenomeni mentali e sensoriali che emergono nel momento presente, senza attaccamento ad essi.

Vediamo insieme alcune fra le più comuni tipologie di meditazione.

Focused attention (FA) meditation

Questa pratica consiste nel focalizzare intenzionalmente e in modo prolungato l’attenzione verso un oggetto specifico o sul respiro. Ogni volta che la mente si distrae, in questa pratica si riorienta l’attenzione verso l’oggetto o il respiro. Questa tipologia di meditazione migliora le funzioni cognitive e di autoregolazione.

Open monitoring (OM) meditation

In questa pratica meditativa si cerca di non concentrare l’attenzione su un singolo oggetto ma di espanderla, includendo percezioni, emozioni e pensieri, in un monitoraggio omnicomprensivo dell’esperienza. Questa tipologia di meditazione migliora la flessibilità cognitiva e la regolazione emotiva.

Meditazione contemplativa

Le varie forme di meditazione contemplative, come Vipassana e Zazen, promuovono un’osservazione delle sensazioni corporee, dei pensieri e delle emozioni senza giudizio, per sviluppare consapevolezza e intuizione profonda. Fra queste, la mindfulness si propone di focalizzare l’attenzione sul momento presente, osservando pensieri, emozioni e sensazioni senza giudicarli. Favorisce una consapevolezza non reattiva, promuove la chiarezza mentale e riduce lo stress.

Non-dual (ND) meditation

Nella meditazione non duale si promuove una comprensione inclusiva di tutta la realtà, cercando di superare il concetto di dualità, di frammentazione della realtà e di separazione tra il soggetto e l’oggetto della meditazione. Questa tipologia di meditazione riduce il senso di attaccamento e l’ansia da controllo, migliorando l’integrazione funzionale tra il Default Mode Network e l’Extrinsic Mode Network.

Loving kindness (LK) meditation

Questa tipologia di meditazione prevede l’orientamento di pensieri, sentimenti, emozioni e immagini mentali di amore, benessere e felicità verso se stessi, oppure qualcuno in particolare o ancora verso tutti gli esseri viventi. Promuove l’empatia e i comportamenti prosociali, come l’altruismo, la gentilezza e la generosità, migliorando la tonalità emotiva e il senso di benessere e di pace.

La meditazione in movimento

Se nell’immagine comune la meditazione è associata a una posizione seduta o immobile, è anche possibile meditare muovendosi. Lo stesso Yoga può essere considerato una forma di meditazione in movimento. Fondazione Patrizio Paoletti studia i benefici della meditazione in movimento, per esempio del Quadrato Motor Training, pratica di mindful movement ideata da Patrizio Paoletti, che ha dimostrato importanti benefici a livello cerebrale, molecolare e funzionale, per esempio sulla cognizione spaziale, flessibilità mentale, percezione corporea, connettività e sincronicità cerebrale.

Guarda il video-reportage realizzato con i bambini di Assisi International School, la scuola bilingue di Fondazione Patrizio Paoletti, che racconta come il silenzio e il mindful movement favoriscono lo sviluppo della creatività.

Il segreto della meditazione

Se esistono forme diverse di meditazione, un segreto che le unisce si trova proprio nell’etimologia della parola. Gli studiosi riconoscono due radici per il termine “meditazione”, che potrebbe derivare sia dal latino mederi, ossia “curare-prendersi cura”, sia dal greco medomai, ovvero “pensare”, condividendo l’origine etimologica con le parole “medico” e “mente”.

Seguendo l’indizio dell’etimologia, potremmo definire la meditazione come la medicina della mente, la capacità di prendersi cura di sé attraverso un uso sapiente della mente, che a volte ne prevede addirittura il superamento: la non-mente, uno stato cognitivo in cui c’è un profondo rallentamento del flusso cognitivo dei pensieri e lo sviluppo di un silenzio interiore rigenerante.

 


  • MEDITAZIONI GUIDATE

    Tre pratiche per allenare la mente

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I benefici della meditazione

La meditazione incide positivamente su molti aspetti della nostra vita. Per esempio:

I progressi della ricerca scientifica sulla meditazione

Anni ’60-’70: i primi studi

  • 1966-1967: Herbert Benson presso l’Università di Harvard inizia a studiare i praticanti di Meditazione Trascendentale, documentando quello che in seguito chiamerà “risposta di rilassamento”.
  • 1970: Robert Keith Wallace pubblica il primo studio scientifico sulla meditazione trascendentale nella rivista “Science”, dimostrando che la meditazione produce uno stato fisiologico distinto di veglia riposata.
  • 1971: Benson e Wallace pubblicano uno studio che dimostra che la meditazione può ridurre il consumo di ossigeno, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
  • 1975: Herbert Benson pubblica “The Relaxation Response”, un libro che popolarizza la meditazione nel contesto medico occidentale.
  • 1979: Jon Kabat-Zinn fonda la Mindfulness Based Stress Reduction Clinic presso l’Università del Massachusetts, sviluppando il programma di Riduzione dello Stress Basata sulla Mindfulness (MBSR).

’80-’90: consolidamento ed espansione

  • 1982: Jon Kabat-Zinn pubblica i primi risultati del suo programma MBSR, dimostrando la sua efficacia nel trattamento del dolore cronico.
  • 1992: Richard Davidson e colleghi dell’Università del Wisconsin iniziano a studiare i monaci buddisti, segnando l’inizio della collaborazione tra scienziati e il Dalai Lama.
  • 1994: Jon Kabat-Zinn pubblica “Wherever You Go, There You Are”, che contribuisce a rendere la mindfulness accessibile a un pubblico più ampio.

Anni 2000: neuroimaging e crescita esponenziale

  • 2000: La rivista Journal of Consulting and Clinical Psychology pubblica uno studio che dimostra l’efficacia della meditazione nella riduzione delle ricadute della depressione.
  • 2003: Prime ricerche con fMRI sui meditatori esperti, rivelando modifiche strutturali e funzionali nel cervello.
  • 2004: Uno studio di Richard Davidson e Jon Kabat-Zinn mostra che la meditazione mindfulness può migliorare la funzione immunitaria.
  • 2005: Sara Lazar pubblica il primo studio che mostra cambiamenti strutturali nel cervello dei meditatori, con aumento dello spessore corticale nelle aree associate all’attenzione e alla consapevolezza sensoriale.

2010: consolidamento e applicazioni cliniche

  • 2011: Sara Lazar pubblica un follow-up che dimostra cambiamenti nella materia grigia del cervello correlati alla meditazione.
  • 2012: Pubblicazione del libro “The Emotional Life of Your Brain” di Richard Davidson, che illustra come la meditazione possa influenzare la neuroplasticità.
  • 2013: Pubblicazione di studi che collegano la meditazione alla riduzione dell’infiammazione sistemica.
  • 2014: Pubblicazione di una meta-analisi su “JAMA Internal Medicine” che conferma l’efficacia della meditazione mindfulness per ridurre ansia, depressione e dolore.
  • 2015: Amishi Jha e colleghi pubblicano studi sulla meditazione per il miglioramento dell’attenzione e della memoria di lavoro nei militari.
  • 2016: Il neuroscienziato Judson Brewer pubblica ricerche che mostrano come la meditazione possa aiutare a interrompere le dipendenze modificando i circuiti di ricompensa del cervello.
  • 2018: Il programma “Healthy Minds” di Richard Davidson dimostra che brevi sessioni di meditazione quotidiana possono moderare la reattività dell’amigdala e migliorare la regolazione emotiva e la risposta allo stress.
  • 2019: Sono dimostrati gli effetti benefici sulla resilienza e il benessere del metodo di meditazione breve OMM (One Minute Meditation) di Patrizio Paoletti

2020: nuove frontiere

  • 2021: Una ricerca conferma i benefici della meditazione mindfulness per il recupero di un sano rapporto col cibo, in presenza di disturbi alimentari.
  • 2021: Uno studio pilota testimonia gli effetti positivi della meditazione in movimento del Quadrato Motor Training sulla creatività e sulla cognizione spaziale.
  • 2023: L’Istituto RINED di Fondazione Patrizio Paoletti pubblica studi sul ruolo del silenzio meditativo nella promozione della resilienza durante la pandemia di COVID-19.

Nuovi orizzonti di ricerca sulla meditazione

Nuovi orizzonti di ricerca sulla meditazione includono tecniche di:

  • Neuroimaging: con tecnologie come fMRI, EEG e MEG, che permettono di visualizzare i cambiamenti cerebrali durante e dopo la meditazione.
  • Applicazioni cliniche: per integrare la meditazione in protocolli per il trattamento della depressione (MBCT), prevenzione delle ricadute nelle dipendenze, gestione del dolore cronico e disturbi d’ansia.
  • Epigenetica: recenti ricerche hanno mostrato che la meditazione regolare può influenzare l’espressione genica, con potenziali effetti anti-infiammatori e anti-invecchiamento.
  • Neuroscienza della compassione: studi specifici sulle pratiche di compassione e gentilezza amorevole hanno dimostrato effetti sul benessere psicologico e sulle relazioni sociali.
  • Mindfulness digitale: sviluppo e valutazione scientifica di app e programmi online per la meditazione, aprendo nuove possibilità per l’accessibilità delle pratiche meditative.

La meditazione in Fondazione Patrizio Paoletti

Fondazione Patrizio Paoletti studia diverse forme di meditazione per il benessere e la salute globale, all’interno del suo Istituto di Ricerca RINED. Per esempio, l’Ente studia protocolli di meditazione breve come l’OMM One Minute Meditation, ideato da Patrizio Paoletti per favorire l’ascolto interiore, la comprensione delle proprie aspirazioni e vivere appassionatamente.

Inoltre, Fondazione Patrizio Paoletti studia in particolare i benefici cerebrali, molecolari e funzionali della meditazione in movimento, come dei protocolli OVO e Quadrato Motor Training, semplice allenamento che coinvolge movimento e aspetti cognitivi, che ha dimostrato effetti positivi sulla coordinazione, capacità di attesa, apprendimento e percezione spaziale, sulla creatività, neuroplasticità, connettività e sincronicità cerebrale.

Parallelamente l’Ente traduce in immediata operatività e programmi sul territorio, per gli adolescenti e per le famiglie i risultati della ricerca neuroscientifica, diffondendo le tecniche di meditazione e silenzio consapevole nei programmi per le scuole come Prefigurare il Futuro e applicando il Dispositivo del Silenzio e il Quadrato Motor Training nella sua scuola AIS Assisi International School.

Fondazione Patrizio Paoletti mette anche a disposizione delle meditazioni guidate, per allenare la mente insieme a Patrizio Paoletti, Tal D. Ben-Soussan e Ruben Laukkonen. Le puoi vedere gratuitamente a questa pagina.

 

 

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