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Corteccia visiva

Dove si trova la Corteccia visiva e come è composta?

La corteccia visiva si trova nella parte posteriore del cervello, principalmente nel lobo occipitale. È suddivisa in diverse aree funzionali, con la corteccia visiva primaria (V1) situata lungo il solco calcarino. La V1 è la prima stazione di elaborazione delle informazioni visive che arrivano dagli occhi attraverso il nervo ottico e i nuclei genicolati laterali del talamo.

La corteccia visiva primaria è composta da sei strati cellulari distinti, ciascuno con differenti tipi di neuroni e funzioni specifiche. Gli strati più profondi ricevono input dai nuclei genicolati laterali, mentre gli strati superiori inviano segnali ad altre aree corticali e subcorticali. Questa organizzazione stratificata permette un’elaborazione complessa e integrata delle informazioni visive. La corteccia visiva secondaria (V2) e altre aree visive superiori (V3, V4, V5) si trovano attorno alla V1 e partecipano a diverse fasi di elaborazione visiva, come la percezione del colore, della forma e del movimento.

Che funzioni svolge la Corteccia visiva?

La corteccia visiva svolge un ruolo cruciale nell’elaborazione delle informazioni visive. La corteccia visiva primaria (V1) è responsabile della ricezione iniziale e dell’elaborazione delle informazioni grezze provenienti dagli occhi. Qui, i neuroni rispondono a caratteristiche semplici degli stimoli visivi, come i bordi, l’orientamento e il contrasto. Le aree visive successive, come V2, V3, V4 e V5, processano aspetti più complessi delle immagini. La V2 integra le informazioni provenienti dalla V1 e le distribuisce alle altre aree. La V3 è coinvolta nell’elaborazione della forma e della struttura degli oggetti, mentre la V4 è fondamentale per la percezione del colore. La V5, o area MT, è specializzata nella rilevazione del movimento. Queste aree lavorano in modo coordinato per creare una rappresentazione coerente e dettagliata del mondo visivo.

Perché ci sono tante aree visive?

Esistono molte aree visive proprio per gestire la complessità e la varietà delle informazioni che gli occhi raccolgono. Ogni area visiva è specializzata in un aspetto specifico dell’elaborazione visiva, permettendo al cervello di analizzare simultaneamente molte caratteristiche diverse di un’immagine. Questa specializzazione consente un’elaborazione più efficiente e accurata. Questo approccio modulare permette al cervello di integrare rapidamente le informazioni provenienti da diverse aree per formare un’immagine visiva coerente. La distribuzione funzionale in più aree visive consente inoltre al cervello di compensare parzialmente i danni in una specifica area, mantenendo comunque una certa capacità visiva grazie al contributo delle altre aree.

Come si crea la visione nel cervello?

La visione nel cervello si crea attraverso un complesso processo di elaborazione che inizia negli occhi e coinvolge molte aree del sistema nervoso centrale. La luce entra negli occhi e viene convertita in segnali elettrici dai fotorecettori della retina. Questi segnali viaggiano lungo il nervo ottico fino ai nuclei genicolati laterali nel talamo. Dal talamo, le informazioni visive vengono trasmesse alla corteccia visiva primaria (V1) nel lobo occipitale. In V1, i segnali vengono elaborati per identificare caratteristiche basilari come bordi, orientamenti e movimenti. Queste informazioni vengono poi inviate alle aree visive secondarie (V2, V3, V4, V5) per ulteriori elaborazioni. Ogni area aggiunge un livello di complessità, integrando nuovi elementi per costruire una percezione visiva dettagliata e coerente.

Cosa accade se la corteccia visiva è danneggiata?

Il danno alla corteccia visiva può avere conseguenze gravi sulla percezione visiva. Se la corteccia visiva primaria (V1) è danneggiata, la persona può sperimentare cecità corticale, una condizione in cui gli occhi funzionano correttamente, ma il cervello non può elaborare le informazioni visive. Questo porta a una perdita completa o parziale della visione. Il danno alle aree visive secondarie può causare difetti specifici. Ad esempio, il danno alla V4 può compromettere la percezione dei colori (acromatopsia), mentre il danno alla V5 può interferire con la percezione del movimento (akinetopsia). Anche lesioni minori possono causare problemi visivi come gli scotomi, aree di perdita visiva parziale nel campo visivo.

Si può riparare la corteccia visiva?

Attualmente, la riparazione completa della corteccia visiva danneggiata resta una sfida significativa per la medicina. Tuttavia, ci sono strategie e tecnologie emergenti che mirano a migliorare la funzione visiva in pazienti con danni corticali. La riabilitazione visiva, ad esempio, utilizza esercizi specifici per stimolare le aree cerebrali residuate e migliorare la percezione visiva.

La ricerca nel campo delle neuroprotesi visive sta sviluppando dispositivi che possono bypassare le aree danneggiate del cervello, permettendo una certa forma di visione artificiale. Inoltre, le terapie basate sulla neuroplasticità cercano di sfruttare la capacità del cervello di riorganizzarsi e formare nuove connessioni neuronali per compensare il danno. Nonostante questi progressi, la riparazione della corteccia visiva rimane un campo di ricerca attivo, con l’obiettivo di sviluppare trattamenti più efficaci in futuro.

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