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Il corpo emotivo: la natura somatica delle emozioni

Mondo fisico e psichico, tra Neuroscienze, Medicina Orientale e Psicosomatica

Una nuova ricerca dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha dimostrato che le emozioni attivano aree corticali che tipicamente rispondono a esperienze di tipo tattile e motorio. Lo studio testimonia, ancora una volta, un nesso tra emozioni e organi, sostenuto da sistemi terapeutici tradizionali, come la Medicina Cinese, e approfondito anche dalla Psicosomatica, che spiega come le emozioni possano tradursi in sintomi fisici. La relazione tra stimoli emotivi e sensomotori è un riflesso di quell’armonia fisica e psichica che costituisce la salute globale e il benessere totale e integrato della persona.

La nuova ricerca sulla natura corporea delle emozioni

Il nuovo studio Mapping the Emotional Homunculus with fMRI (“Mappare l’Homunculus emotivo tramite Risonanza Magnetica Funzionale”) è stato pubblicato sulla rivista scientifica iScience. I ricercatori hanno dimostrato che alcune aree corticali somatosensoriali e motorie si attivano anche in presenza di emozioni soggettive, testimoniando la natura anche corporea delle emozioni e la sensazione incarnata delle stesse.

La ricerca ha coinvolto 26 soggetti, che sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale presso l’Ospedale San Gerardo di Monza. In una prima fase dello studio, i partecipanti sono stati stimolati a livello tattile e motorio, mappando la risposta neuronale del cervello. In seguito, sono stati invitati a ripensare a ricordi autobiografici importanti, sia positivi sia negativi, come il matrimonio o un lutto significativo. Attraverso i risultati delle risonanze, i ricercatori hanno potuto registrare le aree del cervello attivate da ogni stimolazione motoria, tattile ed emotiva, ricavando due mappe, una tattile-motoria e una emotiva. Sovrapponendole, hanno scoperto che alcune aree hanno una doppia attivazione, sia in presenza di stimolo tattile/motorio, sia in presenza di emozioni.

Tristezza e felicità, il corpo emotivo

L’emozione che maggiormente risulta attivare le regioni cerebrali che mappano i segmenti corporei è la tristezza. Il suo ricordo è anche correlato a un aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, insieme a una maggiore frequenza e variabilità della respirazione. La seconda emozione più “corporea” è la felicità. In entrambe le emozioni, i segmenti corporei maggiormente coinvolti sono il viso e il tronco, con predominanza del viso. Tuttavia, i ricercatori hanno appurato che le emozioni tendono ad attivare la rappresentazione di ampi distretti corporei piuttosto che di singole parti del corpo. Come esseri umani, insomma, viviamo l’emozione con tutto il nostro corpo.

Le emozioni somatiche nella Medicina Orientale

La nuova ricerca dell’Università Milano-Bicocca integra l’approccio neurale alle emozioni, tipico della scienza occidentale, con un approccio più somatico, che caratterizza le tradizioni orientali. Uno studio del 2017 pubblicato sulla rivista scientifica Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine ha approfondito la relazione tra emozioni e sistemi corporei, secondo l’antico testo medicinale coreano Donguibogam. Da questo emergono i seguenti abbinamenti:

  • la rabbia con il fegato
  • la felicità con il cuore
  • la premura con il cuore e la milza
  • la tristezza con il cuore e i polmoni
  • la paura con i reni e il cuore
  • la sorpresa con il cuore e la cistifellea
  • l’ansia con il cuore e i polmoni.

È da considerare che nella tradizione orientale i diversi sistemi, come quello del cuore, fegato o polmoni, non corrispondono ai singoli organi, ma a schemi di funzioni più ampi. Tuttavia, gli autori sottolineano come il cuore risulti avere associazioni significative con la maggior parte delle emozioni, come fosse una vera centralina emotiva, per la medicina orientale.

 



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Tra emozioni e corpo: la Psicosomatica

Anche la medicina occidentale approfondisce lo speciale rapporto fra corpo ed emozioni attraverso gli studi di Psicosomatica, il campo medico e psicologico clinico che approfondisce i disturbi fisici prodotti o favoriti da fattori di ordine psicologico ed emozionale, con la finalità di spiegare come le esperienze mentali possano tradursi in sintomi fisici.

Alcuni tra i più comuni disturbi psicosomatici sono:

  • l’asma, per quanto riguarda l’apparato respiratorio
  • la tachicardia per l’apparato cardiocircolatorio
  • la psoriasi e l’eritema nell’apparato epidermico
  • la gastrite nervosa per l’apparato gastrointestinale.

Strumenti e stili di vita

Le emozioni possono, quindi, essere espresse anche attraverso sintomi fisici, non solo tramite comportamenti, pensieri e parole. Per esempio, un’eccessiva rabbia modula il battito del cuore e può minacciare la salute cardiocircolatoria. Lo stress lavorativo – nelle sue declinazioni di mancanza di equilibrio fra tempo professionale e familiare, di eccessivo impegno o di precarietà – è correlato a diversi disturbi fisici: una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari, insonnia, depressione e ansia. Studi preliminari testimoniano l’importanza degli interventi psicosociali per ridurre lo stress, come forme di terapia complementare nella gestione dei sintomi dei disturbi psicosomatici di giovani e adulti.

I disturbi psicosomatici sono il risultato di un’interazione di diversi fattori ed è quindi opportuno mantenere una visione multidisciplinare e interdisciplinare anche nell’approccio terapeutico. Diversi studi ne confermano l’efficacia rispetto a un approccio puramente farmacologico. Tra i possibili strumenti per rimodulare l’armonia nel corpo e nella mente vi sono la mindfulness e pratiche di meditazione in movimento, come lo Yoga, oltre che un aggiustamento dell’alimentazione, che partecipa alla salute fisica e psichica.

Un primo passo essenziale per un ascolto integrato al sistema mente-corpo resta il riconoscimento e la conoscenza approfondita delle proprie emozioni. Fondazione Patrizio Paoletti dedica tutta una parte del suo Glossario all’Intelligenza Emotiva, per favorire l’alfabetizzazione emotiva e imparare a conoscere tutte le emozioni, il loro ruolo e finalità adattiva. Inoltre, quest’anno propone una nuova collana, dedicata alle emozioni nelle diverse età della vita, scaricabile gratuitamente e comprensiva di EduKit e Webinar, per approfondire il mondo interiore di bambini, adolescenti, genitori e anziani.

L’interdipendenza del sistema

Nelle diverse tradizioni filosofiche e mediche e nei più recenti riscontri neuroscientifici, il rapporto bidirezionale tra emozioni e corpo testimonia l’interdipendenza quale caratteristica intrinseca della vita, sia tra la dimensione fisica e psicologica, sia fra individui o comunità diverse. È il concetto di sistema integrato che supera ogni interpretazione a compartimenti stagni che tenti di descrivere la vita. Questa è uno scambio continuo, in cui la salute è un equilibrio in movimento, in grado di trasmettersi tra unità differenti e interconnesse – come individui, stati cerebrali e cellule – in una comunione di mondi esteriori e interiori. La salute globale si legge e costruisce, quindi, nell’insieme e anche nelle singole unità, che si fanno da specchio reciproco e testimoni, ognuna principio possibile per l’evoluzione e il cambiamento di tutto il Sistema Vita.

 


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Sitografia
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  • https://www.treccani.it/enciclopedia/psicosomatica_(Universo-del-Corpo)/
  • https://www.unobravo.com/post/malessere-psicosomatico-e-alfabeto-emotivo-verbalizzare-le-emozioni
  • https://www.istitutobeck.com/psicoterapia-disturbi-psicologici-terapie/disturbi-psicosomatici 
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