In questi ultimi anni suscita preoccupazione il crescente numero di casi di adolescenti che tendono ad isolarsi. Si allontanano dalle relazioni sociali nonostante la continua frequentazione dei social network e la loro perenne connessione ad internet. La comunicazione digitale gradualmente nelle loro vite spesso va a sostituire le relazioni dirette e li rende incapaci di esistere senza un device che faccia da ponte relazionale.
L’adolescenza è un periodo di fase evolutiva specifico, un momento di crescita particolare in cui i ragazzi hanno bisogno di confrontarsi, di sperimentare autonomia, dalle figure genitoriali in particolare, e di sentirsi accettati da chi, come loro, sta vivendo lo stesso momento di vita. Un insieme di cambiamenti corporei, fisiologici, psicologici che li porta a manifestare il bisogno di essere visti, guardati, apprezzati e considerati.
Essere “connessi” vuol dire partecipare, “far parte” del gruppo dei pari e non avere la possibilità di farlo significa essere estromessi, esclusi. I commenti negativi, giudicanti, che spesso incontrano sui social network, possono comportare reazioni di chiusura e di disagio per chi a questa età è impegnato a costruire la propria identità e autostima.
La paura di essere tagliati fuori è un timore sempre più presente nelle loro vite tanto da assumere forme critiche di ansia sociale che condiziona il loro comportamento quotidiano. Un semplice rifiuto, uno scherzo, un allontanamento da parte del gruppo dei coetanei diventano episodi di entità tale da portarli a chiudersi sempre più in se stessi o letteralmente “rinchiudersi” come nel caso del fenomeno degli “hikikomori”.
L’ansia sociale che si genera può precedere una condizione di isolamento perché scomparire, isolarsi, talvolta, è l’unico modo per affrontare questa sofferenza.
Come possiamo prevenire tutto questo? In che modo dobbiamo relazionarci con loro? Come essere sensibili, come ascoltarli, come riuscire a parlare apertamente cercando di supportarli rispettando i loro tempi e i loro bisogni? Come comprendere se e quando è necessario rivolgersi ad un professionista del supporto psicopedagogico e della relazione di aiuto? Nel webinar “Parlami, ti ascolto” con l’aiuto dell’equipe psicopedagogica di Fondazione Patrizio Paoletti affronteremo questi temi fornendo strumenti utili a chi come educatore e genitore si vede impegnato in questo ruolo fondamentale nella vita di preadolescenti e adolescenti.