La generazione interconnessa e iperconnessa sta comunicando attraverso i social il senso di isolamento che vive e ci racconta che, oltre ai “like” virtuali, ha un desiderio di contatto reale, di costruire relazioni significative tra coetanei e con il mondo adulto.
È una solitudine “paradossale” che vede immersi gli adolescenti nella rete dei social affollata di contatti, nella comunicazione di Tik Tok, nello scorrere incessante di storie su Instagram, nel suono delle notifiche Whatsapp. Una rete relazionale che cominciano a sentire sempre più illusoria. Disagio, auto-isolamento, ritiro sociale, difficoltà relazionali, paura di essere giudicati dai coetanei e dal mondo.
Qualche volta però capita di alzare la testa dal display del telefono, uscire dalla propria stanza e scoprire che intorno si sente l’assenza di una amicizia “vera”, sincera, fatta di frequentazione “dal vivo”, di risate, di contatto fisico, di confidenze, litigi, esperienze condivise, momenti di crescita, tappe evolutive fondamentali per questa età in particolare. I nostri ragazzi hanno “fame” di incontri, di vita vera.
Il compito di noi educatori è comprendere cosa stia diventando l’amicizia ai tempi del web per poterli aiutare a cogliere la potenzialità, la bellezza e le conseguenze di ciò che avviene e fanno in rete e nella vita reale, dove l’esperienza diretta è necessaria per una crescita sana.