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Sinestesia

Immaginate di assaporare i colori, di sentire i numeri o di vedere la musica. Non è il copione di un film di fantascienza, ma la realtà quotidiana per chi vive con la sinestesia, un affascinante fenomeno neurologico che intreccia i sensi in modi inaspettati e sorprendenti.

 

Che tipo di fenomeno è la sinestesia?

La sinestesia è un fenomeno neurologico in cui la stimolazione di un senso o di una parte del cervello porta all’involontaria esperienza in un secondo senso o parte del cervello. Questa condizione produce esperienze percettive uniche, come ad esempio vedere colori specifici quando si ascoltano determinati suoni o associare sapori a parole. La sinestesia non è una malattia, ma piuttosto una variazione nel funzionamento del cervello che arricchisce l’esperienza sensoriale di una persona.

 

Quando può manifestarsi questo fenomeno?

La sinestesia può presentarsi fin dall’infanzia e spesso viene identificata quando i bambini iniziano a parlare delle loro esperienze sensoriali uniche, che possono essere sorprendenti per gli adulti. Tuttavia, non è raro che la sinestesia venga riconosciuta solo in età adulta, poiché alcune persone possono non rendersi conto che la loro esperienza sensoriale è insolita. In alcuni casi, la sinestesia può anche manifestarsi a seguito di eventi specifici, come traumi cranici o l’uso di sostanze psichedeliche, ma questi casi sono meno comuni rispetto alla sinestesia sviluppata naturalmente.

 

Quali sono le basi neurali della sinestesia?

Le basi neurali della sinestesia sono ancora oggetto di ricerca, ma gli studi indicano che i sinesteti hanno una connettività neurale più ricca e variegata tra le aree cerebrali coinvolte nella percezione sensoriale. Ciò potrebbe essere dovuto a una maggiore plasticità sinaptica o a un minore numero di inibizioni neurali, che permette un’interazione più intensa tra le aree sensoriali del cervello. La risonanza magnetica funzionale (fMRI) e altre tecniche di imaging cerebrale hanno mostrato che, nei sinesteti, durante l’esperienza sinestetica sono attive contemporaneamente diverse aree cerebrali che normalmente non interagiscono in modo così diretto.

 

Quali sono i principali tipi di sinestesia?

Il mondo della sinestesia è sorprendentemente variegato, con numerosi tipi che interconnettono i sensi in modi unici e talvolta sorprendenti. Oltre ai tipi già menzionati, esistono forme di sinestesia come la sinestesia persona-colore, dove vengono associati colori specifici agli individui o alle loro personalità, e la sinestesia spazio-temporale, in cui il tempo e i numeri occupano uno spazio fisico nella mente del sinesteta. Un altro esempio affascinante è la sinestesia sequenza-spaziale, dove le sequenze numeriche o temporali sono percepite come disposizioni spaziali. Questo può significare che un sinesteta “vede” i mesi dell’anno disposti in un cerchio intorno a sé o i numeri disposti in uno schema particolare nello spazio. Queste percezioni possono a volte fornire un metodo mnemonico naturale, aiutando i sinesteti a ricordare date e numeri con maggiore facilità.La sinestesia può estendersi anche a combinazioni più insolite, come associare sensazioni tattili a suoni o percepire sapori in risposta a stimoli visivi: ad esempio, il suono di un certo strumento musicale potrebbe evocare una sensazione specifica sulla pelle o il vedere un particolare oggetto potrebbe scatenare un sapore distinto in bocca.

L’impatto della sinestesia sull’arte e gli artisti

L’esperienza sinestetica esercita un’influenza notevole nel mondo dell’arte, dove la fusione dei sensi può tradursi in opere di straordinaria originalità e profondità emotiva. Gli artisti sinesteti spesso sfruttano le loro percezioni uniche per creare opere che cercano di catturare l’essenza delle loro esperienze sensoriali intrecciate. Tra gli artisti riconosciuti per avere avuto esperienze sinestetiche ci sono figure storiche come Wassily Kandinsky, un pittore che si ritiene avesse la capacità di “vedere” i colori quando ascoltava la musica, influenzando profondamente il suo approccio all’astrattismo. Anche il compositore Alexander Scriabin è noto per le sue aspirazioni sinestetiche, perché cercava di unire colore e suono nella sua opera. Vincent Van Gogh, un altro artista spesso associato alla sinestesia, tradusse le sue intense esperienze emotive e sensoriali in opere che vibrano di colore e movimento. Questi artisti, e molti altri come loro, dimostrano come la sinestesia non sia solo un fenomeno neurologico, ma anche una fonte di ispirazione creativa, che permette di esplorare le connessioni profonde tra i sensi e di esprimere le complessità dell’esperienza umana in modi nuovi e rivoluzionari. La sinestesia, in questo contesto, non è soltanto un modo di percepire il mondo: è anche un modo di reinterpretarlo, offrendo al pubblico nuove prospettive e modi di esperire l’arte.

 

L’esperienza della sinestesia è negativa?

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la sinestesia non è generalmente percepita come una condizione negativa. Molti sinesteti considerano la loro esperienza un arricchimento della vita quotidiana, una sorta di dono che aggiunge strati di percezione al mondo intorno a loro: come abbiamo accennato, alcuni artisti, musicisti e scrittori hanno persino attribuito alla sinestesia un ruolo nella loro creatività e nel loro processo artistico. Tuttavia, ci possono essere casi in cui la sinestesia provoca confusione o sovraccarico sensoriale, specialmente in ambienti particolarmente stimolanti o caotici.

 

Come si può gestire la sinestesia?

Non esiste una “cura” per la sinestesia, né risulta generalmente necessaria. La gestione della sinestesia riguarda principalmente l’apprendimento di come vivere con e trarre vantaggio da questa unica modalità di percezione. Per coloro che trovano la loro sinestesia impegnativa, strategie come la mindfulness e le tecniche di gestione sensoriale possono aiutare a regolare l’intensità delle esperienze sinestetiche. Inoltre, la condivisione delle proprie esperienze con altri sinesteti o la partecipazione a gruppi di supporto può fornire conforto e comprensione.

 

Bibliografia
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