Corpo e salute
Sindrome da affaticamento cronico
Che cos’è la sindrome da affaticamento cronico?
La sindrome da affaticamento cronico (CFS), conosciuta anche come encefalomielite mialgica (ME/CFS), è una patologia debilitante caratterizzata da affaticamento estremo che non migliora con il riposo e peggiora con l’attività fisica o mentale. Questa condizione, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), può colpire persone di qualsiasi età, sesso o etnia, ma è più comune nelle donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni.
Il sintomo principale è un’affaticabilità persistente e inspiegabile, che riduce significativamente la capacità di svolgere attività quotidiane. A questo si associano disturbi del sonnoCos'è il sonno e perché è importante? Il sonno è uno sta..., dolori muscolari e articolari, problemi cognitivi (noti come “brain fog” o nebbia mentale) e sintomi influenzali cronici.
Nonostante decenni di ricerche, le cause precise della CFS non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, si sospetta un coinvolgimento del sistema immunitario, disfunzioni neuroendocrine e infezioni virali, come quelle da Epstein-Barr o herpesvirus. La diagnosi è complessa e si basa sull’esclusione di altre condizioni mediche che potrebbero spiegare i sintomi, rendendo fondamentale un approccio multidisciplinare.
Quali sono i principali sintomi della sindrome da affaticamento cronico?
La CFS si manifesta attraverso un’ampia gamma di sintomi, che possono variare in intensità e durata. Tra i principali:
- Affaticamento cronico debilitante: un senso di spossatezza che dura almeno sei mesi, non alleviato dal riposo e non spiegabile da altre condizioni mediche.
- Malessere post-sforzo: peggioramento dei sintomi dopo un’attività fisica o mentale, che può durare giorni o settimane.
- Disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti o la sensazione di non essere riposati al mattino.
- Dolori muscolari e articolari: non associati a infiammazioni evidenti e spesso migranti.
- Problemi cognitivi: difficoltà di concentrazione, memoriaLa memoria è una funzione cognitiva fondamentale che consis... a breve termine compromessa e confusioneDefinizione neuroscientifica e psicologica La confusione è ... mentale (“brain fog”).
- Sintomi autonomici: come vertigini, intolleranza ortostatica (difficoltà a stare in piedi a lungo) e tachicardia.
- Disturbi gastrointestinali: come nausea, dolori addominali e sindrome dell’intestino irritabile (IBS).
Questi sintomi interferiscono gravemente con la qualità della vita, impedendo spesso alle persone di lavorare, studiare o mantenere una vita sociale attiva.
Quali sono le possibili cause e i fattori di rischio?
Le cause esatte della CFS non sono ancora completamente comprese, ma gli studi suggeriscono che la condizione sia multifattoriale, con una combinazione di fattori genetici, biologici e ambientali:
- Infezioni virali come il Virus di Epstein-Barr (EBV), che causa la mononucleosi, come l’Herpesvirus umano 6 (HHV-6) e citomegalovirus (CMV).
- Infezioni batteriche come la Borrelia burgdorferi, responsabile della malattia di Lyme.
- Deregolazione del sistema immunitario: un’eccessiva attivazione o un funzionamento inadeguato del sistema immunitario.
- Disfunzioni del sistema nervoso centrale: alterazioni nell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), responsabile della regolazione dello stressCos’è lo stress? Dal punto di vista clinico, lo stress è....
- Predisposizione genetica: alcune varianti genetiche possono aumentare il rischio di sviluppare la sindrome.
- Fattori ambientali e stress: esposizione a eventi traumatici fisici o psicologici potrebbe scatenare la condizione in individui predisposti.
Non esiste un unico fattore scatenante, ma spesso la CFS si sviluppa dopo un’infezione acuta, lasciando i pazienti in uno stato di debilitazione cronica.
Come viene diagnosticata la sindrome da affaticamento cronico?
La diagnosi della CFS è una sfida, poiché non esistono test di laboratorio specifici per confermare la condizione. Si basa quindi su criteri clinici e sull’esclusione di altre patologie:
Criteri diagnostici principali
- Affaticamento persistente per almeno sei mesi, non spiegato da altre condizioni mediche.
- Malessere post-sforzo e sonno non ristoratore.
- Sintomi aggiuntivi: almeno uno tra disturbi cognitivi o sintomi autonomici.
- Esclusione di altre malattie: attraverso esami del sangue, test tiroidei, screening per infezioni e valutazioni psicologiche.
Gli strumenti diagnostici includono scale di valutazione dei sintomi e monitoraggio della qualità della vita. La diagnosi precoce è fondamentale per avviare interventi terapeutici e migliorare la gestione dei sintomi. Tuttavia, molti pazienti affrontano ritardi nella diagnosi a causa della natura poco conosciuta della patologia e della mancanza di formazione specifica tra i medici.
Come si può trattare e gestire la sindrome da affaticamento cronico?
Attualmente non esiste una cura per la CFS, ma una gestione multidisciplinare può aiutare a migliorare i sintomi e la qualità della vita. Le principali strategie includono:
Terapia farmacologica
- Antidolorifici per gestire i dolori muscolari e articolari.
- Farmaci per migliorare il sonno, come la melatoninaCos'è la melatonina e qual è il suo ruolo? La melatonina ... o i bassi dosaggi di antidepressivi triciclici.
- Immunomodulatori o antivirali (in casi selezionati).
Terapie non farmacologiche
- Terapia cognitivo-comportamentale (CBT) per gestire lo stress e migliorare la percezione della malattia.
- Programmi di attività fisica graduale (graded exercise therapy, GET), anche se controversi.
Stile di vita
- Pianificazione delle attività per evitare il sovraffaticamento.
- AlimentazioneLa vita non conosce pause: in ogni essere vivente le funzion... bilanciata e integrazione di vitamine o minerali, se necessario.
Il supporto psicologico è comunque fondamentale per affrontare l’impatto emotivo della malattia.
La ricerca sta esplorando nuove terapie, come trattamenti immunologici avanzati o interventi basati sulla neuroplasticità. Un approccio personalizzato, che tenga conto delle esigenze specifiche di ogni paziente, è cruciale per ottenere risultati ottimali.
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