Skip to main content

Dipendenza da web: come riconoscerla e affrontarla?

Scopri come proteggere la tua salute digitale (e quella dei più giovani) con la videolezione di Fondazione Patrizio Paoletti

Sempre più spesso ci troviamo a scrollare senza sosta, perdere la cognizione del tempo online e vivere connessi più alla rete che alla realtà. Ma quando l’uso del web diventa un rischio per il nostro benessere psicologico? Scopri i segnali della dipendenza digitale e gli accorgimenti che possiamo prendere per proteggere la nostra salute mentale e quella dei più giovani, con la videolezione gratuita di Fondazione Patrizio Paoletti.

Salute digitale: un tema che riguarda tutti

Viviamo immersi in un ecosistema digitale. Lo smartphone è l’oggetto che più accompagna la nostra quotidianità: lo consultiamo al risveglio, durante i pasti, mentre camminiamo e prima di dormire. Ma quanto tempo passiamo davvero online? E soprattutto: con quali conseguenze sul nostro cervello, sulle nostre emozioni, sulle nostre relazioni?

Nella videolezione “Salute digitale – Come gestire i rischi della dipendenza da web”, la psicoterapeuta Tania Di Giuseppe, responsabile del Dipartimento di ricerca psicopedagogica di Fondazione Patrizio Paoletti, e Sandro Anella, docente e formatore dell’area pedagogica dell’Ente, ci accompagnano in un viaggio che unisce scienza, pedagogia e consapevolezza.

Dipendenza digitale: quando la tecnologia prende il sopravvento

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso la dipendenza da videogiochi tra le patologie comportamentali nel 2018, segnalando così una crescente preoccupazione per le forme di dipendenza legate all’uso eccessivo delle tecnologie digitali. Ma il fenomeno è più ampio e pervasivo: non riguarda solo i videogiochi, ma anche social media, piattaforme di streaming, e-mail, news online.

Una stimolazione continua, non mediata da consapevolezza, può portare a una vera e propria iperattivazione delle aree cerebrali legate al sistema dopaminergico, riducendo la capacità di concentrazione, aumentando l’irrequietezza e abbassando la soglia di attenzione.

I segnali della dipendenza dal web: quali sono e come riconoscerli

La dipendenza da internet può essere caratterizzata da un uso eccessivo e incontrollato delle tecnologie digitali, con conseguenze negative su vita sociale, scolastica o lavorativa.

Tra i segnali più comuni vi sono:

  • bisogno crescente di tempo online per ottenere soddisfazione;
  • falliti tentativi di ridurre o controllare l’uso;
  • irritabilità, ansia o depressione quando non si può accedere a Internet;
  • trascuranza di relazioni importanti o attività quotidiane;
  • uso del digitale come via di fuga da problemi o emozioni spiacevoli.

Riconoscere questi campanelli d’allarme è il primo passo per intervenire e costruire un rapporto più sano con la tecnologia.

Le conseguenze su cervello, corpo ed emozioni

Le ricerche neuroscientifiche mostrano che l’uso eccessivo del digitale può alterare le connessioni sinaptiche e ridurre la plasticità cerebrale. In particolare, si osservano cambiamenti nel funzionamento della corteccia prefrontale – l’area deputata alla pianificazione, al controllo degli impulsi e al pensiero critico.

Come evidenzia Sandro Anella, il rischio maggiore è che i più giovani sviluppino un modello di attenzione “a intermittenza”, frammentato, poco profondo. Questo ha implicazioni anche sulla vita emotiva e relazionale: un sovraccarico di stimoli riduce la capacità di ascoltarsi, di empatizzare e di costruire relazioni stabili.

 


    OGNI FIRMA CONTA,
    SOPRATTUTTO LA TUA.

    Dona il tuo 5x1000
    a Fondazione Patrizio Paoletti

    CODICE FISCALE 94092660540


    5x1000 promemoria SMS

    "*" indica i campi obbligatori

    I tuoi dati*
    Privacy Policy*

 

La “buona notizia” della neuroplasticità

Fortunatamente, il cervello umano possiede una risorsa straordinaria: la plasticità. Come ha dimostrato il premio Nobel Eric Kandel, l’apprendimento modifica la struttura delle connessioni neuronali. Questo significa che possiamo allenarci a usare la tecnologia in modo più consapevole, riportando equilibrio tra vita online e vita reale.

Abbiamo bisogno di educazione all’interiorità, di spazio per tornare a porci domande: chi voglio essere? Dove sto andando? Come posso usare il digitale in modo che sia uno strumento e non un padrone?

Strumenti pratici per riequilibrare il rapporto con il digitale

Il video propone alcune strategie concrete per contrastare la dipendenza da web:

  • Ritrovare il silenzio: fare pause consapevoli, anche di pochi minuti, aiuta a rallentare il ritmo e ad abbassare i livelli di stress. Il silenzio è una pratica riconosciuta anche in ambito educativo.
  • Fare un uso intenzionale dei dispositivi: stabilire orari, momenti senza schermo, ridurre le notifiche.
  • Allenare l’attenzione: pratiche come la meditazione, il respiro consapevole e il movimento strutturato, come il Quadrato Motor Training ideato da Patrizio Paoletti, migliorano la concentrazione e la regolazione emotiva.

Il digitale: un nemico o un alleato?

Proteggere la propria salute dalla dipendenza dal digitale non significa demonizzare la tecnologia, ma riscoprirne un uso più umano. Il digitale può essere alleato della conoscenza, dell’inclusione, del progresso, ma solo se sviluppiamo una consapevolezza profonda di come funziona la nostra mente e di quali bisogni cerchiamo di soddisfare con lo schermo.

In un’epoca in cui i livelli di ansia e depressione tra i giovani sono in aumento, offrire strumenti per ritrovare il contatto con sé stessi diventa una priorità educativa e sociale.

Verso una salute digitale integrale

La vera libertà digitale non è spegnere il cellulare. È scegliere quando e come accenderlo. Il video si chiude con questo messaggio essenziale: possiamo allenare nuove abitudini, coltivare attenzione, costruire una relazione più sana con le tecnologie. Per noi, per i nostri figli, per il futuro dell’umanità.

Per approfondire questo importante argomento puoi guardare la videolezione gratuita “Salute digitale – Come gestire i rischi della dipendenza da web” a questo link.

Bibliografia
  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.
  • Ben-Soussan, T. D., Glicksohn, J., Goldstein, A., & Berkovich-Ohana, A. (2021). The importance of silence in education: A neurophenomenological perspective. Mind, Brain, and Education, 15(2), 99–108. https://doi.org/10.1111/mbe.12269
  • Christakis, D. A. (2009). The effects of infant media usage: what do we know and what should we learn? Acta Paediatrica, 98(1), 8–16.
  • Kandel, E. R. (2001). The molecular biology of memory storage: a dialogue between genes and synapses. Science, 294(5544)
  • Twenge, J. M. (2017). iGen: Why Today’s Super-Connected Kids Are Growing Up Less Rebellious, More Tolerant, Less Happy – and Completely Unprepared for Adulthood. New York: Atria Books.
  • OECD. (2025). Promoting good mental health in children and young adults: Best practices in public health. OECD Publishing.

 

 

Sitografia
  •  https://www.who.int/news-room/questions-and-answers/item/gaming-disorder

Immagini

Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità

Alleniamo l’intelligenza emotiva: che emozione ti suscita questo articolo?

Potrebbe interessarti

Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2023 – La salute mentale a tavola

In ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, con speciale focus sull’acqua, a cur…

    Iscriviti alla newsletter

    NEWSLETTER GEN

    Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

    Nome(Obbligatorio)
    Email(Obbligatorio)
    Privacy Policy(Obbligatorio)
    Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.
    Exit mobile version