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L’importanza dello sport per chi è affetto da Parkinson

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso centrale

Il morbo di Parkinson, che affligge oltre 9 milioni di persone in tutto il mondo, è una malattia neurodegenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso centrale causando tremori, rigidità muscolare, rallentamento dei movimenti e problemi di equilibrio, con conseguenti sintomi non motori quali ansia e depressione. È stato scientificamente dimostrato che praticare sport regolarmente porti ad un miglioramento della qualità della vita dei pazienti. Per questo motivo, è fondamentale adottare un approccio terapeutico che promuova il benessere sia fisico che mentale e aspiri a migliorare il quadro clinico complessivo.

Sport e ossitocina contro l’isolamento sociale: condivisione e attivismo

Oltre agli evidenti benefici fisici, come il miglioramento della coordinazione e della mobilità, lo sport offre un’opportunità unica per migliorare la salute mentale e il benessere emotivo dei pazienti riducendone ansia e depressione. Uno dei vantaggi dell’attività motoria regolare è infatti legato alla produzione di ossitocina, l’ormone del legame sociale e dell’empatia. Uno studio condotto presso l’Università di Groningen in Olanda ha dimostrato che l’esercizio fisico aumenta i livelli di ossitocina nel cervello, migliorando la propensione degli individui a stringere legami interpersonali. Quest’effetto è significativo per chi è affetto da Parkinson, soprattutto se si considera che la malattia può spesso portare all’isolamento sociale. 

L’importanza dello sport va quindi oltre l’aspetto meramente fisiologico. Offre una straordinaria opportunità di connessione tra coloro che affrontano percorsi di vita simili, creando un senso di appartenenza e favorendo il sostegno reciproco che possono fare la differenza nell’affrontare la vita di tutti i giorni.

Un esempio di come lo sport possa influenzare positivamente la vita di chi è affetto da Parkinson è quello di Muhammad Alì, il leggendario pugile. Lo sport è la mia medicina migliore. Anche quando il mio corpo diventa debole, mi dà la forza mentale per continuare a lottare”, dichiarava in una delle numerose interviste in cui ha pubblicamente parlato della malattia. Alì è stato ed è un esempio per milioni di persone, dimostrando l’importanza dello sport nel mantenere uno spirito combattivo.

Anche Michael J. Fox, famoso attore e attivista, dopo aver ricevuto la diagnosi all’età di 29 anni, è diventato un’icona per la comunità dei pazienti con Parkinson. Nonostante le sfide quotidiane, ha continuato a mantenere uno stile di vita attivo e a promuovere l’importanza dell’esercizio fisico per il controllo dei sintomi. Lo sport è il mio alleato più fidato nella battaglia contro il Parkinson. Quando sono sul campo da tennis o in bicicletta, mi sento libero dai sintomi della malattia e pieno di energia”, ha raccontato.

Insieme si vince: ecco come implementare una pratica sportiva regolare

Offrire programmi adattati alle esigenze dei pazienti tramite il coinvolgimento di professionisti sanitari qualificati, come fisioterapisti o personal trainer, può aiutare a superare le barriere pratiche e fisiche, ma anche favorire la creazione di amicizie, legami sociali e di sostegno vitali per la salute mentale e il benessere emotivo

È frequente la partecipazione a sport di squadra e tornei, che costituiscono allo stesso tempo un’opportunità per praticare attività fisica e per sviluppare un senso di comunità e appartenenza. I gruppi di camminata organizzati da associazioni di pazienti, ospedali, volontari o fisioterapisti, sono una forma di terapia complementare ormai popolare, così come il nuoto terapeutico in piscine riscaldate, dove l’acqua facilita i movimenti. Anche i corsi di yoga e danza promossi in ambienti clinici sono ormai molto diffusi. Attraverso un approccio lento e controllato, aiutano ad alleviare lo stress, a migliorare flessibilità, forza muscolare ed espressione creativa.

La giornata mondiale del Parkinson

L’11 aprile di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale del Parkinson per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia. È importante ricordare che anche di fronte a una malattia così complessa è possibile mantenere uno spirito positivo. E continuare a vivere una vita piena e significativa. Ogni individuo affronta la malattia in modo diverso, ma l’atteggiamento di resilienza e determinazione aiuta a non arrendersi di fronte alle sfide della vita.

Promuovere l’educazione e la consapevolezza sul ruolo dello sport nella gestione delle malattie neurodegenerative è cruciale per superare le false convinzioni e le paure che possono ostacolare il coinvolgimento dei pazienti nell’attività fisica. Proprio per questi scopi, in occasione della Giornata Mondiale del Parkinson, ti invitiamo a visitare l’area Neurodegenerazione sul web magazine della Fondazione Patrizio Paoletti, da sempre attiva nel sostenere l’educazione come fattore preventivo e di supporto. 

 

Bibliografia

*A systematic review of physical activity and quality of life and well-being, PubMed

*Intensive exercise ameliorates motor and cognitive symptoms in experimental Parkinson’s disease restoring striatal synaptic plasticity, PubMed

*Oxytocin and the biopsychology of performance in team sports, PubMed

*Role of Oxytocin in Different Neuropsychiatric, Neurodegenerative, and Neurodevelopmental Disorders, PubMed

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