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Gangli della base
Che cosa sono i gangli della base?
I gangli della base rappresentano un insieme di nuclei neuronali situati nella profondità degli emisferi cerebrali, che costituiscono una delle strutture più affascinanti del nostro sistema nervoso centrale. Questi nuclei, evolutivamente molto antichi, funzionano come una sorta di “centralina di controllo” del movimento. Immaginate un direttore d’orchestra che coordina tutti i musicisti: i gangli della base svolgono un ruolo analogo nel nostro cervello, orchestrando i movimenti del corpo.
Questa complessa rete neurale include strutture come il nucleo caudato, il putamen (che insieme formano il corpo striato), il globo pallido, la substantia nigra e il nucleo subtalamico. La loro posizione strategica, interconnessa con la corteccia cerebrale e il talamo, permette di processare le informazioni motorie e cognitive in modo estremamente raffinato. Per comprenderne l’importanza, basta pensare a un gesto apparentemente semplice come afferrare una tazza di caffè: i gangli della base coordinano la sequenza precisa di movimenti necessari, regolando la forza, la velocità e la fluidità del gesto.
Come funzionano i gangli della base?
Il funzionamento dei gangli della base si basa su un sofisticato sistema di circuiti neurali che operano attraverso diversi meccanismi:
- Via diretta – Facilita il movimento desiderato: come un semaforo verde che si accende, questa via permette l’attivazione dei programmi motori selezionati. Quando decidiamo di compiere un movimento, questa via si attiva permettendo la sua esecuzione fluida e precisa.
- Via indiretta – Inibisce i movimenti indesiderati: funziona come un filtro che blocca i movimenti involontari o inappropriati. È fondamentale per evitare interferenze durante l’esecuzione di un’azione specifica.
- Via iperdiretta – Fornisce un controllo rapido e globale: agisce come un freno d’emergenza quando è necessario interrompere bruscamente un movimento, per esempio se ci accorgiamo di un pericolo improvviso.
- Sistema dopaminergico – Modula l’attività dei circuiti: la dopaminaUn neurotrasmettitore che si trova nel cervello e nel sistem..., prodotta dalla substantia nigra, regola finemente l’equilibrio tra le vie, come un direttore d’orchestra che controlla il volume di diversi strumenti musicali.
Questi meccanismi lavorano in perfetta sincronia, permettendo movimenti fluidi e coordinati.
Quali patologie possono colpire i gangli della base?
Le patologie che coinvolgono i gangli della base rappresentano alcune delle condizioni neurologiche più invalidanti. Il morbo di Parkinson è forse l’esempio più noto: quando la substantia nigra inizia a degenerare, producendo meno dopamina, i movimenti diventano lenti e rigidi, come se il corpo fosse “arrugginito”.
La malattia di Huntington, invece, causa movimenti involontari e incontrollati, come se il “filtro” dei movimenti fosse danneggiato. Esistono anche disturbi più rari, come la distonia, che provoca contrazioni muscolari involontarie, o la corea di Sydenham, che può manifestarsi nei bambini dopo un’infezione streptococcica. Le conseguenze di queste patologie vanno oltre il movimento: possono influenzare l’umore, la cognizione e il comportamento, dimostrando quanto sia ampio il ruolo dei gangli della base nel funzionamento cerebrale.
Come si diagnosticano e si trattano i disturbi dei gangli della base?
La diagnosi e il trattamento di questi disturbi richiedono un approccio multimodale che include:
- Valutazione clinica – Il neurologo osserva attentamente i sintomi motori: il modo di camminare, la presenza di tremori, la capacità di eseguire movimenti rapidi. Questa valutazione è come un’indagine dettagliata dei “segnali” che il corpo invia.
- Tecniche di neuroimagingChe cos’è e a cosa serve il neuroimaging? Il neuroimaging... – La risonanza magneticaLa risonanza magnetica (RM) è una tecnica non invasiva di i... e la TAC permettono di “fotografare” i gangli della base, mentre la PETIn che cosa consiste l’esame della PET? La Tomografia a Em... può valutarne il metabolismoChe cos'è il metabolismo e come funziona? Il metabolismo è..., come una mappa che rivela le aree problematiche.
- Test genetici – Particolarmente importanti per malattie come l’Huntington, permettono di identificare le mutazioni responsabili.
- Terapie farmacologiche – Variano secondo la patologia: dalla levodopa per il Parkinson agli antipsicotici per la corea.
- Stimolazione cerebrale profonda – Una tecnica innovativa che utilizza elettrodi impiantati per modulare l’attività dei gangli della base, come un “pacemaker cerebrale”.
Quali sono le prospettive future nella ricerca sui gangli della base?
La ricerca sui gangli della base vive un periodo di straordinaria evoluzione. Gli scienziati stanno esplorando nuove frontiere terapeutiche, come l’utilizzo di cellule staminali per rigenerare i neuroni dopaminergici nel Parkinson. Le tecniche di optogenetica, che permettono di controllare i neuroni attraverso la luce, stanno rivelando dettagli sorprendenti sul funzionamento di questi nuclei.
L’intelligenza artificiale sta aiutando a sviluppare modelli predittivi per l’evoluzione delle patologie, mentre la nanotecnologia promette di rivoluzionare la somministrazione dei farmaci, rendendola più precisa ed efficace. Un’area particolarmente promettente riguarda lo studio delle connessioni tra i gangli della base e i circuiti delle emozioni e della ricompensa, aprendo nuove prospettive per il trattamento di disturbi psichiatrici come la depressioneL’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in occasion... e le dipendenze.
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- https://www.unife.it/medicina/lm.odontoiatria/insegnamenti/anatomia-umana/materiale-didattico/Lezione%2015%20gangli%20base_%20sistema%20limbico.pdf Consultato a novembre 2024
- https://www.neurolutions.com/about-stroke/a-guide-to-basal-ganglia-stroke/ Consultato a novembre 2024
- Foto di Mikael Häggström su Wikimedia
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