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Qual è il ruolo del gioco per la salute cognitiva dell’anziano?

Giocare è una cosa seria: i serious games per invecchiare in salute

L’idea del gioco risale all’antichità ed è considerata da sempre parte integrante di tutte le società. Il gioco nelle diverse comunità ha un ruolo di condivisione tra persone, ricreatività e apprendimento. Ma il concetto di gioco non è solo limitato alla specie umana: in moltissime specie animali, dagli insetti ai mammiferi, è stato osservato questo tipo di attività. Quanto il gioco è utile, in tutto l’arco della vita? Scopriamo insieme i serious games e come possono supportare la salute degli anziani.

Cosa sono i serious games?

In ambito pedagogico, il gioco è un importantissimo oggetto di studio. Il gioco è uno degli strumenti principali che accompagna la crescita e lo sviluppo del bambino. Diversi tipi di gioco rimangono centrali nel corso della vita, una parte fondamentale della vita di ogni persona, dallo sport ai videogames, fino ad un’età avanzata. Ma il gioco non è necessariamente limitato al solo fine ricreativo.

Il concetto di “serious game” è stato coniato per la prima volta da Abt (1987) e descritto come segue: “Questi giochi hanno uno scopo educativo esplicito e attentamente studiato e non sono destinati a essere giocati principalmente per divertimento”. Abt ha utilizzato approcci innovativi al gioco per migliorare l’istruzione nelle scienze fisiche e sociali, la scelta e la formazione professionale, la pianificazione e la risoluzione dei problemi nel governo e nell’industria.

 



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Il gioco può contribuire a contrastare la neurodegenerazione?

Qual è il ruolo del gioco per la salute cognitiva dell'anzianoRispetto ai “normali” videogames, i serious games hanno il potenziale di sviluppare diverse competenze senza trascurare l’esperienza di gioco dei giocatori, come il divertimento, la motivazione, il flow, l’immersione, la presenza, la sfida e la curiosità. Per questo motivo, i serious games possono essere un mezzo molto utile, con poco sforzo, motivante e sostenibile, per migliorare o almeno ritardare la diminuzione di determinate funzioni sociali, sensomotorie, cognitive ed emotive degli anziani.

Recentemente una scoping review ha mostrato come i serious games possano essere utili non solo nell’invecchiamento sano, ma anche in quello patologico, come nella malattia di Alzheimer e nel Parkinson, in particolare nella forma di Computerized Cognitive Training (CCT).

Il gioco è un aspetto fondamentale di molte specie. Nella specie umana è un elemento cardine di tutte le culture e importante lungo tutto l’arco di vita. Non sorprende, quindi, come il gioco sia un ottimo strumento per favorire un invecchiamento sano e rallentare il declino fisico e cognitivo negli anziani sani o affetti da malattie neurodegenerative. Nonostante ciò, c’è ancora molto lavoro da fare, sia in ambito scientifico, per progettare sempre migliori e più adatti serious games su misura per questa popolazione, sia in ambito culturale, dove fin troppo spesso lo stigma del “videogame” come perdita di tempo o portatore di cattivi insegnamenti allontana in molti casi proprio popolazioni che potrebbero beneficiarne.

 

 

Bibliografia
  • Abt, C. (1987). Serious Games. University press of America.
  • Brooks, H. J., & Burghardt, G. M. (2023). A review of interspecific social play among nonhuman animals. Neuroscience & Biobehavioral Reviews, 151, 105232.
  • Lasaponara, S., Marson, F., Doricchi, F., & Cavallo, M. (2021). A scoping review of cognitive training in neurodegenerative diseases via computerized and virtual reality tools: What we know so far. Brain sciences, 11(5), 528.
  • Pellis, S. M., Pellis, V. C., Pelletier, A., & Leca, J. B. (2019). Is play a behavior system, and, if so, what kind?. Behavioural processes, 160, 1-9.
  • Wiemeyer, J., & Kliem, A. (2012). Serious games in prevention and rehabilitation—a new panacea for elderly people?. European Review of Aging and Physical Activity, 9, 41-50.
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