Skip to main content

Alzheimer e inclusione, una sfida per la salute globale

Dalla solitudine al dialogo, attraverso l’arte: il percorso di AIDA

Nel 1910, grazie allo psichiatra Emil Kraepelin, il termine “malattia di Alzheimer” fu ufficialmente introdotto nei manuali medici. Per diversi decenni, tuttavia, si credette che la malattia colpisse soltanto le persone giovani, e veniva distinta dalla “demenza senile” degli anziani. Fu solo nel corso del XX secolo, con l’avanzamento delle conoscenze mediche e neurologiche, che si comprese come le due condizioni fossero manifestazioni della stessa patologia. Il Progetto AIDA, guidato da Fondazione Patrizio Paoletti, promuove l’inclusione sociale delle persone affette dalla malattia di Alzheimer e contribuisce a migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei familiari caregiver, attraverso la cultura e l’arte.

La ricerca sull’Alzheimer

A partire dagli anni ’70, l’Alzheimer attirò sempre più attenzione da parte della comunità scientifica e dell’opinione pubblica, anche a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita e del conseguente invecchiamento della popolazione. Negli anni 80’ si fecero progressi anche nella comprensione dei fattori genetici associati alla malattia.

Oggi, la malattia di Alzheimer è riconosciuta come la principale causa di demenza nel mondo. Nonostante i notevoli progressi nella diagnosi e nella comprensione dei meccanismi biologici sottostanti, ancora non esiste una cura definitiva. Tuttavia, la ricerca continua a esplorare nuove terapie farmacologiche, approcci di prevenzione e strategie di supporto per migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2021 oltre 57 milioni di persone nel mondo convivevano con la demenza, con circa 10 milioni di nuovi casi ogni anno. Si stima che entro il 2050 il numero totale supererà i 150 milioni. La demenza rappresenta attualmente la settima causa di morte a livello globale e una delle principali cause di disabilità tra gli anziani. Nel 2019, il costo economico globale della demenza è stato stimato in 1.3 trilioni di dollari, con una previsione di raddoppio a 2.8 trilioni entro il 2030.

 


    OGNI FIRMA CONTA,
    SOPRATTUTTO LA TUA.

    Dona il tuo 5x1000
    a Fondazione Patrizio Paoletti

    CODICE FISCALE 94092660540


    5x1000 promemoria SMS

    "*" indica i campi obbligatori

    I tuoi dati*
    Privacy Policy*

 

Ricerca, arte e digitale per una società più umana

Fondazione Patrizio Paoletti, attraverso gli strumenti della ricerca scientifica e dell’educazione, mira a salvaguardare la salute globale dell’individuo, ponendosi sempre nuovi traguardi per migliorare la propria offerta didattica e progettuale.

Tra le numerose iniziative di Fondazione Patrizio Paoletti, riguardo il tema della salute globale e dell’Alzheimer, ricordiamo il progetto AIDA Alzheimer patients Interaction through Digital and Arts.  Il progetto AIDA nasce per promuovere l’inclusione sociale delle persone affette da Alzheimer, spesso isolate e poco supportate. AIDA risponde alla necessità di formare professionisti attraverso pratiche innovative e reti di esperti nel campo dell’assistenza. Il progetto mira a migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei caregiver, tutelandone la dignità e riducendo l’impatto sociale. Sostiene l’apprendimento permanente e valorizza il ruolo attivo degli anziani nella società, promuovendo attività culturali per combattere la solitudine e stimolare il confronto tra generazioni. AIDA vuole favorire ambienti  “su misura” per sostenere le capacità residue dei pazienti. Sottolinea il valore terapeutico della cultura come cura per la fragilità. Infine, propone un’alleanza tra cultura, salute e digitale per una società più inclusiva e umana.

Il progetto europeo AIDA, guidato da Fondazione Patrizio Paoletti, ha ricevuto il prestigioso Premio Inclusione 3.0 conferito dall’Università di Macerata. Questo riconoscimento celebra iniziative che contribuiscono attivamente all’inclusione delle persone con disabilità nei contesti sociali, educativi e professionali. Nel tempo, il premio ha dato visibilità a numerosi interventi, sia nazionali che internazionali, che si distinguono per l’impatto positivo e le pratiche innovative in tema di inclusione.

 

 

Sitografia
  •  https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/dementia?utm_source=chatgpt.com

Immagini

Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità

Alleniamo l’intelligenza emotiva: che emozione ti suscita questo articolo?

Potrebbe interessarti

Self-Compassion per gli adolescenti: diventare adulti con gentilezza

L’adolescenza è un cambio di stagione, a volte brusco, dove il corpo e la psiche sperimentano carat…

21 Minuti – Riflessioni sulla Pace

A “21 Minuti” le riflessioni sulla pace di Betty Williams, Mairead Corrigan-Maguire e Patrizio Paol…

Menti Resilienti – Quattro esercizi per il pensiero creativo

La creatività è una strada di benessere e felicità: una mente creativa è associata a una buona salu…

Prevenire la neurodegenerazione con il mindful movement

Un numero crescente di studi evidenzia l’efficacia della meditazione nell’aumentare il volume della…

    Iscriviti alla newsletter

    NEWSLETTER GEN

    Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

    Nome(Obbligatorio)
    Email(Obbligatorio)
    Privacy Policy(Obbligatorio)
    Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.
    Exit mobile version