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Vitamina B12: lo sapevi che…?

Un nutriente essenziale

La vitamina B12, come tutti i nutrienti classificati come “vitamine”, è un nutriente essenziale. Questo significa che l’organismo non è in grado di autoprodurlo e deve ricavarlo da fonti esterne. Quasi tutte le vitamine sono ottenute dalla dieta. Fa eccezione la vitamina D, che viene prodotta prevalentemente, anche se in quantità non sufficienti alle nostre latitudini, dall’esposizione solare. Ed è un’eccezione anche la vitamina K, che viene prodotta dai batteri del nostro intestino.

La B12 è una vitamina particolare

La vitamina B12 mediamente non viene ricavata in quantità adeguate dalla dieta, anche se contiene cibi di origine animale. I cibi vegetali invece, com’è noto, ne sono privi, in quanto le piante non ne hanno bisogno per il proprio funzionamento. La vitamina B12 deve sottoporsi a un complicato processo di assorbimento, che dipende innanzitutto dalla capacità di renderla libera dal cibo che la contiene. Poi deve essere trasportata, protetta da una specifica proteina prodotta nello stomaco (il Fattore Intrinseco) fino all’ileo terminale, sua sede di assorbimento. Per garantire un assorbimento efficiente, non basta quindi che la vitamina sia presente nei cibi, ma serve un ambiente gastrico sano. Questo deve essere in grado di fornire tutto quel che serve perché l’assorbimento vada a buon fine. La via mediata dal Fattore Intrinseco permette solamente l’assorbimento di 1.5-2.0. mcg. Tutto il resto viene assorbito passivamente dal lume intestinale, con un’efficienza dell’1%.

A cosa serve la vitamina B12 e come sospettare la carenza

La vitamina B12 è importante per la sintesi del DNA, per la sintesi e la formazione della mielina, dei neurotrasmettitori e dei globuli rossi. Una sua carenza può manifestarsi con sintomi neurologici vari ed ematologici. A partire dai 50 anni, si stima che vi sia un’elevata prevalenza di inadeguata “liberazione” della vitamina dai cibi che la veicolano. Inoltre, farmaci molto comunemente utilizzati, come gli inibitori di pompa protonica e la metformina, interferiscono con l’assorbimento intestinale. Avete fatto caso come stia proliferando nei media la pubblicità che invita a integrare la vitamina nella popolazione generale? Infatti, si stima che la carenza di vitamina B12 sia molto diffusa.

Purtroppo, il contesto in cui viviamo non permette all’uomo comune nemmeno di sospettare il problema. I laboratori indicano come “carenza” valori al di sotto dei 180-200 pg/ml. Tuttavia, secondo studiosi di spicco, la carenza non può essere esclusa al di sotto dei 450-550 pg/ml. È una “zona grigia”, in cui la vitamina può essere a livelli che non le permettono di assolvere alle funzioni a cui è preposta. La situazione è aggravata dalla tranquillizzante certezza che solo coloro che non consumano cibi animali rischierebbero la carenza.

Io valuto regolarmente i livelli di questa vitamina nei miei pazienti onnivori con sintomi neurologici più o meno vaghi. E ho riscontrato più volte situazioni in cui la vitamina era borderline con i valori di laboratorio, o addirittura marcatamente carente. Da parte del curante non vi era stata un’azione efficace per trattare la situazione. Eppure, questa rappresenta una bomba ad orologeria, che può esplodere in qualunque momento, con sintomi che spesso non sono reversibili.

Il consiglio pratico

Voglio quindi concludere con un consiglio e un messaggio. È importante che, in occasione dell’esecuzione di esami biochimici di routine, chiediamo al nostro medico di inserire anche i seguenti esami:

    • emocromo
    • vitamina B12
    • folati (che possono confondere sui risultati relativi al volume dei globuli rossi)
    • omocisteina (che è un indicatore di carenza dei depositi della vitamina, e tende ad aumentare quando la vitamina non funziona sufficientemente)

Teniamo presente che i sintomi della carenza sono inizialmente vaghi: stanchezza, depressione, tremori, piccole dimenticanze. Guai, però, ad arrivare a sintomi conclamati, perché questi possono non essere reversibili, neanche con la correzione della carenza. E ricordiamo: valori adeguati sono superiori almeno a 400 pg/ml, checché indichi il laboratorio. Sono state pubblicate raccomandazioni relative a come integrare un’eventuale carenza. Anche se si riferiscono alla donna in gravidanza, vanno bene per tutti gli adulti, perché il fabbisogno è sovrapponibile. Specifico che le indicazioni prevedono l’utilizzo di cianobalamina, l’isoforma più studiata e maggiormente stabile. Non c’è vantaggio a usare le cosiddette “isoforme naturali” (metil- e adenosil- cobalamina).

Portando la prevenzione anche a tavola, proteggiamo la nostra salute, imparando ad adottare stili di vita sempre più sostenibili. Anche la scelta consapevole del cibo e l’attenzione verso i nutrienti critici della dieta è un atto di auto-educazione, che partecipa alla costruzione del benessere e della salute globale. Cosa e come mangiare è un atto fondamentale alla vita e all’evoluzione, che cambia noi stessi e il mondo.

 

Luciana BaroniLuciana Baroni è Neurologo, Geriatra, Fisiatra, Nutrizionista esperta in alimentazione a base vegetale. Socio fondatore e Presidente in carica di S.S.N.V. Ideatrice del metodo del PiattoVeg.
IG @dr_luciana.baroni

 

 

 

 


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Bibliografia
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Sitografia
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  • Press release from Office of Agricultural Research Service: B12 Deficiency May Be More Widespread Than Thought https://www.legistorm.com/stormfeed/view_rss/268437/organization/87412/title/b12-deficiency-may-be-more-widespread-than-thought.html
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