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Come spiegare la morte ai bambini?

Accogliere emozioni e ritrovare speranza, la videolezione di Fondazione Patrizio Paoletti

Affrontare la perdita di una persona cara è una delle esperienze più dolorose che si possano vivere. Ma quando ci sono dei bambini coinvolti, il dolore si intreccia con un altro tipo di preoccupazione: come spiegare loro cosa sta succedendo? La videolezione gratuita di Fondazione Patrizio Paoletti “Gestione del lutto: come parlarne ai bambini” ci spiega come aiutarli nell’affrontare questi momenti difficili e importanti.

La morte fa parte della vita: ma come raccontarla?

Nel cuore di ogni famiglia che vive un lutto si nasconde una domanda difficile: come parlare di morte con un bambino? È un argomento che scuote profondamente anche gli adulti, e proprio per questo rischia spesso di essere evitato, minimizzato o rimandato.

Eppure, la morte è una parte della vita, e come tale può e deve essere spiegata, con delicatezza ma anche con sincerità, come spiega Tania di Giuseppe, psicologa e psicoterapeuta, nella video lezione di Fondazione Patrizio Paoletti.

Nascondere la verità o rispondere in modo evasivo può far crescere nei bambini paure, senso di smarrimento e solitudine. Come adulti, abbiamo il compito di proteggerli, non solo dal dolore, ma anche dalla disinformazione e dall’invisibilità delle emozioni.

L’esempio degli adulti

I bambini imparano osservando gli adulti: nei momenti di crisi, guardano a noi per capire come reagire, cosa sentire, come comportarsi.

Ecco perché, prima di parlare con i più piccoli, è importante fermarsi un attimo e prendersi cura delle proprie emozioni. Riconoscere la tristezza, la rabbia, il rimpianto e accettare la sofferenza è il primo passo per comunicare in modo autentico e costruttivo con i propri figli.

Il dolore non deve essere nascosto. Se un bambino percepisce la tristezza di un genitore ma non ne sente parlare, potrebbe sentirsi escluso, disorientato, confuso. Dire semplicemente “Anche a me manca” può diventare un potente atto di condivisione e consapevolezza emotiva.



  • LA GESTIONE DEL LUTTO

    Guarda il video e scopri come affrontare il lutto con i bambini

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Quando le domande fanno paura: “Perché si muore?”

“Che cosa c’è dopo la morte?”, “Perché quella persona è morta?”: sono domande che possono mettere in crisi anche gli adulti più preparati. Ma sono domande importanti, da non evitare.

I bambini, specialmente se molto piccoli, vivono nel presente assoluto: hanno bisogno di risposte chiare, semplici, che parlino all’“adesso”. Dire “Te lo spiegherò quando sarai grande” o deviare il discorso può solo aumentare l’ansia e il senso di isolamento.

Non serve dare risposte assolute o definitive. Serve ascoltare. Chiedere cosa pensano loro, che idea si sono fatti. Accogliere la loro visione, anche se fantastica, e trasformarla in una narrazione che apra alla speranza, alla possibilità che l’amore, i ricordi e le connessioni possano durare anche oltre la perdita fisica.

La gestione del lutto nei bambini: un’educazione alla vita

Spiegare il lutto ai bambini è anche un momento educativo fondamentale. È l’occasione per insegnare loro che le emozioni, anche quelle difficili come la depressione, la rabbia, il dolore e la paura, fanno parte della vita. Che non bisogna averne timore e che ci sono modi sani per attraversarle e superarle.

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), l’elaborazione del lutto nei bambini ha caratteristiche specifiche e può presentare segnali diversi rispetto agli adulti. Alcuni bambini possono diventare più silenziosi, altri più irrequieti. Alcuni cercano il contatto fisico, altri si isolano.

L’osservazione attenta, l’ascolto attivo e la vicinanza affettuosa diventano strumenti fondamentali per accompagnarli.

Il ruolo del linguaggio simbolico e della fantasia

I bambini spesso usano il linguaggio simbolico per elaborare il dolore: immaginano che la persona scomparsa si sia trasformata in una stella, una farfalla, un angelo. Queste narrazioni, anche se non scientifiche, non vanno corrette o sminuite. Sono modi attraverso i quali i più piccoli trovano senso e conforto, sviluppando un’idea di trascendenza che può accompagnarli per tutta la vita.

Promuovere questo tipo di narrazione positiva non significa mentire, ma fornire una cornice di significato dove il bambino possa sentire sicurezza e fiducia.

Comunicare la morte senza creare ulteriori traumi

Un errore comune è quello di cercare di proteggere i bambini non parlando affatto della morte o cercando di sostituire subito la quotidianità mancante. In realtà, il bambino ha bisogno di tempo, di spazio, di parole semplici ma autentiche. Nascondere o minimizzare può generare rabbia repressa, sentimenti di colpa e paure irrazionali.

È utile coinvolgere il bambino nella costruzione di scenari alternativi, come per esempio chiedergli “Cosa ti piacerebbe ricordare insieme?”, o creare un piccolo rituale in memoria della persona cara. Anche questo è un modo per rielaborare la perdita in modo sano.

Un invito alla consapevolezza

Fondazione Patrizio Paoletti ha realizzato una videolezione dedicata proprio a questo tema: come spiegare la morte ai bambini e accompagnarli nel lutto in modo rispettoso, empatico e consapevole. Una guida preziosa per genitori, insegnanti, educatori e tutti coloro che, in un momento delicato, si trovano a dover essere punto di riferimento per i più piccoli.

Guardare la videolezione è un’opportunità per riflettere, acquisire strumenti pratici e imparare a gestire un momento doloroso senza lasciare da soli i bambini.

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Bibliografia
  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.
  • Worden, J. W. (2008). Grief Counseling and Grief Therapy: A Handbook for the Mental Health Practitioner. Springer Publishing Company.
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