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In Turchia per il benessere psico-fisico dei bambini

Grazie al ‘Fondo Emergenze’ la Fondazione Patrizio Paoletti e i suoi operatori sul campo hanno potuto aiutare centinaia di famiglie con bambini e fornire loro attività psicosociali di resilienza assistita.

Davanti a una catastrofe della gravità e portata di quella avvenuta in Turchia e Siria, che ha colto nel cuore della notte centinaia di migliaia di persone, siamo rimasti subito profondamente sconcertati e turbati” racconta il pedagogista Marco Benini. “Il nostro pensiero è andato immediatamente a tutti quei bambini e alle loro famiglie che stavano affrontando una situazione a elevato impatto emotivo e talmente traumatizzante da essere in grado di interrompere il loro sviluppo, producendo conseguenze gravissime sulla loro salute psico-emotiva a lungo termine”.

L’intervento della Fondazione, reso possibile attraverso l’attivazione di un ‘Fondo Emergenze’ alimentato dalle donazioni dei suoi sostenitori, ha portato direttamente sul territorio risorse umane qualificate. L’obiettivo è stato fin da subito quello di fornire attività psicosociali di resilienza assistita. A tale scopo sono state utilizzate efficaci procedure operative che hanno permesso di creare spazi sicuri, non solo dal punto di vista fisico ma anche emotivo, per i bambini. I quali hanno potuto, attraverso laboratori specifici, iniziare a esprimere le loro emozioni e mobilitare le loro risorse, diventando più capaci di superare disagi, ansie e traumi per riprendere nuovamente il proprio percorso di crescita.

Al nostro arrivo abbiamo trovato una popolazione spaventata e disorientata. La loro prima necessità era quella di instaurare un rapporto di fiducia con chi li stava aiutando: non è semplice accettare l’aiuto di chi non conosci, anche se sei nella condizione di chi ha perso tutto”, continua Benini. “Le nostre attività sono iniziate nel campo di Bostiancik, nella periferia sud di Antiakia, dove ci siamo proposti con molta discrezione incontrando le persone del posto accogliendole e ascoltandole. Abbiamo distribuito un vademecum che contiene indicazioni e suggerimenti in grado di aiutare gli adulti a gestire le difficoltà che emergono in seguito a situazioni traumatizzanti come una catastrofe naturale”.

Disegni dei bambini turchiSecondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconoscere i sintomi che emergono a seguito di un evento traumatico di questo tipo (tra cui mancanza di sonno, stati di agitazione, ansia, paura, sfiducia, silenzio, solitudine) e riconnettersi alle risorse di cui, nonostante tutto, si dispone ancora è il primo, e forse più significativo, fattore protettivo per impedire ai sintomi insorti di cronicizzarsi.

Nelle ore immediatamente successive alla tragedia, la Fondazione Patrizio Paoletti è stata contattata sul posto dalla Anadolu University, la quale ha proposto di divulgare il vademecum alla popolazione sul territorio, ma anche online. Attraverso questo lavoro a contatto con la popolazione, la Fondazione è riuscita a raccogliere testimonianze preziose. “Non abbiamo più la nostra vecchia vita e la nostra vecchia casa – hanno raccontato – ma grazie a questa guida abbiamo provato a instaurare le routine che facevamo prima e ci siamo resi conto che questo modo di reagire ha avuto un effetto positivo sui nostri figli”. E ancora: “Sappiamo come comunicare con i bambini nella vita quotidiana, ma dopo un disastro come un terremoto rimangono un grande buio, incertezza e vuoto. Questa guida ci è servita come bussola per trovare la strada giusta in quel buio e per valutare noi stessi nei processi di comunicazione”.

Tuttavia, il vademecum, come qualsiasi altro strumento di quel tipo, non può sostituire un intervento condotto in prima persona da operatori qualificati. E questo vale soprattutto per i bambini e gli adolescenti, per cui ciò che consente loro di attivare significative risorse interne (come coraggio, autoefficacia, speranza e resilienza) ed esterne (come capire dove e da chi cercare aiuto) è l’incontro con persone in grado di ascoltarli con attenzione e con rispetto.

Per questo intervento abbiamo scelto anche di coinvolgere alcuni volontari, che con la loro splendida energia ci hanno regalato momenti indimenticabili e, portando la loro grandissima generosità direttamente sul campo, hanno contribuito a creare per questi bambini un’esperienza umana unica” conclude Benini. “Da parte nostra un grandissimo, enorme, ringraziamento va a loro e a tutti i donatori che prontamente e generosamente, fino a oggi, hanno risposto al nostro appello aderendo al ‘Fondo Emergenze’. Tutto questo non sarebbe possibile senza il vostro aiuto. Siete meravigliosi”.

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