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La crescita dell’uomo

Martedì 11 ottobre 2022, Patrizio Paoletti ha partecipato all’evento di presentazione dell’8° Osservatorio sullo stile di vita sostenibile, ricerca condotta annualmente da LifeGate in collaborazione con l’Istituto Eumetra MR. L’evento ha ospitato persone e aziende che stanno innovando servizi, prodotti e processi al fine di alleggerire l’impatto ambientale e contribuire positivamente al benessere della società. Tra gli altri ospiti Ferruccio De Bortoli, giornalista, Renato Mannheimer dell’Istituto di ricerca Eumetra MR, Enea Roveda, CEO di LifeGate, ed Elena Eva Maria Grandi, Assessore all’Ambiente e Verde del Comune di Milano.
L’intervento di Paoletti, intitolato “La crescita dell’uomo”,  ha preso le mosse dall’esigenza di giungere alla definizione di un nuovo paradigma, ovvero la “cornice” che abbiamo adottato come specie, come società e che condiziona i nostri comportamenti, il nostro modo di pensare, il nostro modo di vedere, leggere e narrarci gli eventi. Per Paoletti soltanto la consapevolezza di noi stessi può essere la chiave per il futuro sostenibile per la nostra specie, perché la consapevolezza è evoluzione, è orientamento, ossia un’innovazione sostenibile che incontra la rigenerazione delle nostre abilità e dei nostri talenti più intimi e profondi.

La consapevolezza rappresenta la messa in campo di ciò che è davvero importante per noi e ci consente di discernere, orientare, selezionare chi siamo e cosa vogliamo essere in questo mondo di cui comprendiamo la condizione, del quale sentiamo di dover inevitabilmente e necessariamente essere partecipi. È la consapevolezza quella rivoluzione necessaria che ci permette, appunto, di rileggere comportamenti e situazioni avendo come fine il miglioramento personale, che è inevitabilmente miglioramento dell’insieme. Dobbiamo trovare quell’attitudine di vita che è – come diceva Gregory Bateson – un’ecologia della mente che ci permette di essere sostenibili, perché capaci di coesistere in un mondo violento quali araldi e messaggeri di pace.

Dal paradigma “Mors tua, vita mea”, quindi, in cui la nostra vita era vincolata alla nostra capacità di sopprimere o opprimere l’altro, siamo passati a “Mors mea, mors tua” per cui tutti coloro che hanno subìto, hanno desiderato far subire: “Se io perdo, devi perdere anche tu”. Passaggio tragico che non rappresenta un paradigma sostenibile, perché porterebbe all’estinzione della nostra specie. Specie apice, questo sì, ma non evoluta; piuttosto specie reattiva con possibilità concreta di evolvere attraverso un salto necessario.

Questo salto è caratterizzato da 3 fattori: il ruolo – dobbiamo ridisegnare il nostro ruolo su questo pianeta e tra di noi; la responsabilità –  dobbiamo assumerci la responsabilità delle risposte che diamo; la priorità – in quanto sono le priorità che ci diamo a cambiare la narrazione della realtà.

Oggi dobbiamo essere pronti ad affermare che la tua vita è la mia vita, che il darti benessere, farti vincere è il mio vincere, e se ambedue ne diveniamo consapevoli, il nuovo paradigma è “win – win”, “vincere – vincere”: in altre parole, “Vita tua, vita mea”. Quando entriamo in questo nuovo paradigma esso dà vita ad un processo rivoluzionario dentro di noi, sentiamo che il nostro destino non è semplice sopravvivenza, ma è immergerci in una vita piena, dove una nuova sensibilità ci porterà ad agire in modo sostenibile qualsiasi sia la nostra sfera di influenza.

Clicca qui per rivedere l’evento

Bibliografia
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Aumentare la consapevolezza di sé, Patrizio Paoletti, Perchè è importante l'auto-consapevolezza, Promuovere la pace

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