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Bambini e vacanze: come evitare il summer slide

Alla fine della scuola arrivano per i bambini le tanto aspettate vacanze, ma se “staccare la spina” per gli adulti si rende necessario per recuperare forze fisiche e mentali, per i bambini il pericolo è dietro l’angolo.

Il rischio in questione è quello di incappare in quello che è definito “summer slide” e cioè la mancanza, durante il periodo estivo, di attività che nutrono la mente del bambino.

Una delle esperienze più ricche dal punto di vista del nutrimento cerebrale è senza dubbio il gioco. I bambini hanno tantissimi modi differenti di giocare. Possono giocare usando degli oggetti, da soli, oppure possono interagire con gli altri.

Numerosi studi in ambito neuroscientifico hanno mostrato una forte correlazione tra il tempo trascorso in quelli che gli americani chiamano social play e lo sviluppo crescente di differenti aree del cervello.

Questo aspetto è estremamente interessante secondo il Dr. Sergio Pellis della canadese Lethbrige University. Giocare con gli altri, secondo il neuroscienziato, spinge i bambini a focalizzare l’attenzione su ciò che andranno a fare e sulle modalità secondo le quali dovranno farlo, quali sono le regole da seguire e cosa accade quando queste regole vengono infrante.

L’esperienza del social play coinvolge in particolare la corteccia prefrontale, quell’area del cervello dove risiedono le funzioni esecutive come il controllo degli impulsi, l’attenzione, la pianificazione, la negoziazione. Tutte funzioni che durante le attività scolastiche, anche nei giochi che prevedono l’interazione e la relazione con gli altri vengono fortemente allenate e stimolate.

La lontananza dall’ambiente scolastico che a prima vista può essere individuata come la prima causa di “summer slide”, presa dal verso giusto può rappresentare una grande opportunità. Le vacanze estive, infatti possono essere una grande occasione per aprire la mente, imparare nuove attività e rinforzare le conoscenze apprese durante l’anno scolastico.

Questo non vuol dire trasformare il periodo estivo in un prolungamento delle attività scolastiche, ma l’opportunità per i genitori di trasferire ai ragazzi un’importantissima consapevolezza, ovvero che imparare è divertente e può accadere in qualunque momento e in ogni luogo.

Nel metodo Pedagogia per il Terzo Millennio un elemento è posto come centrale all’interno della relazione educativa: l’emozione. Secondo la PTM, infatti, l’emozione sviluppa la sensibilità che permette al bambino di ampliare la propria griglia ricettiva e i propri orizzonti conoscitivi.

Per ottenere questo risultato chi educa deve riuscire a creare le condizioni necessarie alla creazione di uno spazio nel quale il bambino riceva quelle emozioni e quei sentimenti che gli permettono di di aprirsi e utlizzare al meglio lo strumento più grande che la natura gli ha fornito: i cinque sensi.

Al fine di rendere le vacanze estive un periodo di “nutrimento” mentale ed emotivo proponiamo 5 consigli per i genitori volti a sostenere lo sviluppo cerebrale e l’apprendimento dei propri figli:

1. Leggere, leggere, leggere
Far leggere i vostri bambini è un ottimo modo per implementare le competenze di lettura e analisi critica apprese a scuola. Con un po’ di tempo libero in più a disposizione magari potreste leggere insieme a loro.

2. Incoraggiare le nuove esperienze
Frequentare un campo estivo a tema, entrare per la prima volta in un museo, in una libreria o scoprire una nuova lingua può essere oltre che un ottimo allenamento per la mente anche un’esperienza divertente ed emozionante.

3. Lasciare tempo al gioco libero
Dedicare del tempo ad attività di gioco all’area aperta, come esplorazione libera della natura, giochi creativi e di ruolo aiuta a sviluppare capacità decisionali, critiche, organizzative ed emotive.

4. Rendere produttive le ore in casa
Il tempo che non si trascorre all’area aperta può essere sfruttato con attività come i puzzle, le costruzioni o la pittura.

5. Leggerezza
Non siate troppo ansiosi riguardo le attività da intraprendere, non diventate i “guardiani del tempo” dei vostri bambini. Coinvolgeteli, appassionateli e spingeteli verso le attività che più si avvicinano alle loro preferenze. Se dovessero aver voglia di passare del tempo davanti alla tv o ad un videogioco fatelo con loro, saranno momenti estivi che non dimenticheranno facilmente.

 

Bibliografia

 

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  • Paoletti, P., & Selvaggio, A. (2012). Traslazione. Quaderni di Pedagogia per il terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P
  • Paoletti, P., & Selvaggio, A. (2013). Normalizzazione. Quaderni di Pedagogia per il terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P
  • Paoletti, P. (2018). OMM The One Minute Meditation. Tenero, CH: Medidea.
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