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Una ‘Carovana del cuore’ per promuovere l’educazione

Nata nel 2005, ‘Carovana del Cuore’ è una delle più grandi e longeve campagne di sensibilizzazione in Europa.
Il suo obiettivo è promuovere l’educazione come strumento chiave per il cambiamento.

Inizia l’estate, e come ogni anno le spiagge e le piazze italiane, da Nord a Sud, accolgono calorosamente, è proprio il caso di dirlo, i volontari di ‘Carovana del cuore’, il progetto di Fondazione Patrizio Paoletti nato per sensibilizzare il grande pubblico sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Come sostengono anche le principali istituzioni a livello mondiale, l’educazione è il principale strumento che consente all’uomo di progredire come individuo e come insieme. Da 17 anni ‘Carovana del cuore’ diffonde il messaggio-chiave: ‘Ogni uomo è un educatore’. La campagna, raggiungendo migliaia di persone, educa alla consapevolezza che sono le azioni di ogni singolo che unite a quelle degli altri costruiscono il mondo nel quale viviamo. Ogni anno più di 120 volontari da tutto il mondo percorrono a bordo dei cinque camper di Carovana un itinerario costiero che attraversa città e località marittime. Nell’arco di 100 giorni, i volontari raccontano la Vision e la Mission di Fondazione Patrizio Paoletti – costruire un mondo di pace attraverso l’educazione – e raccolgono il loro contributo libero a sostegno dei progetti della Fondazione. Abbiamo parlato di Carovana in una intervista a cuore aperto con Antonella Magnani, responsabile del progetto.

Antonella, come nasce ‘Carovana del cuore’?

“‘Carovana del cuore’ nasce nel 2005, su volontà del presidente Patrizio Paoletti, insieme al progetto ‘Scuole nel mondo’ caratterizzato dell’intento di portare un’opportunità educativa per costruire nel tempo un futuro laddove era difficile vederlo, o anche solamente immaginarlo. L’idea alla base di ‘Scuole nel mondo‘ era, e ancora è, quella di poter raggiungere tanti bambini, gli adulti di domani. Per fare questo serviva una diffusione ad ampio raggio dei nostri progetti. Un giorno il presidente, sulla base di un’intuizione visionaria, disse: “Faremo una grande carovana!”. E così è stato. Contestualmente è nato lo slogan ‘Vivi appassionatamente’, che significa vivi con la parte di te che può dare, che può contribuire. I nostri sostenitori diventano Ambasciatori dell’educazione nel mondo, testimonianza vivente del nostro messaggio educativo anche attraverso il braccialetto che doniamo loro a ricordo di quello che possiamo essere: anche se nella vita di tutti giorni può capitare di perdersi, di arrabbiarsi, di rispondere male al prossimo, possiamo sempre ricordarci che c’è una parte di noi che può essere diversa. Così è nata l’avventura di ‘Carovana del cuore’, con poca esperienza ma tantissimo entusiasmo. E oggi gli stabilimenti ci aspettano, perché abbiamo costruito negli anni la fiducia nel progetto. In tutti questi anni abbiamo incontrato persone meravigliose e grandi testimonianze che non abbiamo ancora mai raccontato”.

Questo potrebbe essere il momento giusto…

“Io ho sentito e visto tantissime storie. I volontari escono la mattina e tornano la sera con una luce negli occhi, la luce di tanti incontri. Il primo anno c’era un ragazzo che non riusciva a parlare, faceva un dialogo, balbettava, e allora si metteva in disparte e ci restava per il resto della giornata. La sua parte emotiva voleva esserci ma era incapace di avvicinarsi alle persone, di guardare negli occhi qualcuno. Era spaventato da tutto questo. Ora è una persona diversa, sicura di sé, non ha più paura degli altri. Perché Carovana ti cambia. Cambia te volontario e tu puoi cambiare le persone che incontri. È una missione. Non esagero se affermo che ogni anno qualcuno si salva. Non sempre si capisce subito il segno che lascia Carovana in noi e nelle persone che incontriamo. Oggi vorrei che si comprendesse questo. Ogni anno capita di ritrovare persone che abbiamo già conosciuto. L’anno scorso abbiamo ritrovato una coppia incontrata anni fa e raggiunta dal nostro messaggio durante una litigata. Oggi quella coppia si è trasformata in una famiglia con la nascita di un figlio: gli adulti hanno smesso di litigare tra loro e ci hanno rivelato che grazie a quell’incontro oggi sono diventati una coppia unita, una famiglia unita. Capita che le persone che ci ritrovano dopo anni, ci rincorrano per riavere il braccialetto che magari si è rotto ma che per loro è importante, perché ricorda una promessa, una promessa fatta a noi ma soprattutto a se stessi. L’essenza di Carovana non consiste solo nel lasciare un messaggio, ma in quel messaggio, in quel dialogo, in quel preciso momento di relax che interrompo volontariamente, ti racconto che esiste un luogo in cui possiamo essere tutti migliori e in cui vogliamo tutti la stessa cosa, il bene per l’insieme”.

Chi sono i volontari di ‘Carovana del cuore’?

“I volontari oggi sono un gruppetto molto fidelizzato, persone che negli anni si sono responsabilizzate e hanno acquisito capacità e competenze. A loro, ogni anno si aggiungono nuove persone, giovani e non, per fare un’esperienza che ti cambia la vita, in un turbinio di risate, di pianti, di condivisioni reciproche fino a tardi, senza nemmeno il minimo segno di stanchezza o di cedimento. Come quando una notte, all’una e mezza, mentre ci raccontavamo la giornata, guardo una ragazza e le chiedo se è stanca e lei mi risponde: “Stanca? No, rilassata!”. Ed era stata tutto il giorno in piedi, sotto al sole. Carovana è magica, è qualcosa che dovete vivere, tutti quanti. Le persone ci dicono: “Io ne vedo tanti passare, ma voi siete diversi!”. Carovana è vincente da un punto di vista umano e di crescita: sbagli tanto ma impari anche tantissimo. Si chiede al volontario di mettersi tanto in gioco, di riconoscere il valore e di raccontarlo centinaia di volte al giorno per assumere una nuova posizione per la propria vita. Carovana è una ricerca, la ricerca dell’incontro mentre lasci un messaggio per un futuro migliore”.

La nuova edizione è al nastro di partenza.
Ci sono novità per il 2022?

“In questa edizione resta il focus su bambini e adolescenti, che hanno il diritto a un futuro migliore. Parleremo con gli adulti che ne hanno la responsabilità. Sicuramente quest’anno dedicheremo attenzione ai progetti educativi di Fondazione Patrizio Paoletti per il sostegno ai bimbi ucraini che stiamo accogliendo in Italia. Il tutto sempre grazie allo straordinario impegno dei nostri volontari”.

 

ARTICOLO PUBBLICATO NEL SEMESTRALE:
“Appassionatamente”, Numero 2 – giugno 2022
Editore: Fondazione Patrizio Paoletti
Direttore: Oriana Mariotti

 

Guarda anche: playlist Carovana del Cuore sul canale Youtube della Fondazione

Bibliografia

 

  • Isidori, M.V.; Vaccarelli, A. (2013). Pedagogia dell’emergenza. Didattica dell’emergenza. FrancoAngeli.
  • Lipsky, D. K. E., & Gartner, A. E. (1989). Beyond separate education: Quality education for all. Paul H. Brookes Publishing.
  • Paoletti, P. (2012). 21minuti. I saperi dell’eccellenza. Le idee salveranno l’Europa. Perugia: Edizioni 3P.
  • Paoletti, P. (2018). OMM The One Minute Meditation. Tenero, CH: Medidea.
  • Paoletti, P., & Selvaggio, A. (2010). Osservazione. Quaderni di Pedagogia per il terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P
  • Paoletti, P., & Selvaggio, A. (2011). Mediazione. Quaderni di Pedagogia per il terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P
  • Paoletti, P., & Selvaggio, A. (2012). Traslazione. Quaderni di Pedagogia per il terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P
  • Paoletti, P., & Selvaggio, A. (2013). Normalizzazione. Quaderni di Pedagogia per il terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P
  • Paoletti, P., Di Giuseppe, T., Lillo, C., Anella, S., & Santinelli, A. (2022). Le Dieci Chiavi della Resilienza. https://fondazionepatriziopaoletti.org/10-chiavi-resilienza/.
  • Richardson, B. G., & Shupe, M. J. (2003). The importance of teacher self-awareness in working with students with emotional and behavioral disorders. Teaching Exceptional Children, 36.
  • Slavin, R. E. (2002). Evidence-based education policies: Transforming educational practice and research. Educational researcher, 31(7), 15-21.
  • Tikly, L. (2011). Towards a framework for researching the quality of education in low‐income countries. Comparative education47(1), 1-23.
Sitografia

 

 

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